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Supremo Consiglio di Cancelleria
Digitazione dei dati della rubrica degli affari trattati
Sulla permuta che il Capitolo di Poggiardo chiede di fare di alcuni suoi fondi con altri di detto Don Giuseppe, sono annessi il ricorso di Episcopo, due rapporti del Vicario Capitolare di Castro, un rapporto del Regio Procuratore dell'abolito Tribunale di prima istanza in Terra D'Otranto, e la sentenza di omologazione resa da quel Tribunale Civile, rescritto dell'Ecclesiastico del 17 Settembre 1817. Con rescritto dell'Ecclesiastico del 12 Novembre 1817, ricevuto il 13 detto col N. 592, pervenuti gli schiarimenti contenenti un rapporto del Procuratore Regio Civile d'Otranto, ed una copia dell' istrumento di dotazione1817 set.
Copia d'uffizio di rescritto di detto Ministro del 27 Novembre 1817, relativamente alle diverse risoluzioni fatte da Sua Maestà per gli ordini regolari Monastici nei suoi Reali Domini esistenti, con ricorsi del Padre Mariano da Ielsi, Ministro Provinciale dei Minori osservandi della Provincia di San Ferdinando, in contato di Molise, con la carta del Generale di Roma, implorandone il Reale assenso, onde poter celebrare la Congregazione intermedia per l'elezione dei Guardiani, e di altri uffizi e con ricorso anche del Procuratore dei Riformati della Provincia di Bari e Lecce per lo stesso oggetto, vedi L. 25, ove il presente è unito1817 set.
Con rescritto del 10 Gennaio 1818, rimette copia di una sentenza avuta dal Regio Incaricato di Torino col Conte della Valle, Incaricato del Portafoglio degli Affari Esteri ad oggetto di fissare la convenzione da conchiudersi col Governo Sardo per la reciproca abolizione del Diritto di Albinaggio sulle basi proposte dal Supremo Consiglio di Cancelleria e le riflessioni del detto Conte, unito all'antecedente A. 13, presso il Sig. Duca di Campochiaro, dette carte si sono ricevute il 16 detto 1818, col n. 88, vedi E. 81818 gen.
Ha passato a Sua Eccellenza Ministro di Grazia e Giustizia l'editto pubblicato in Torino il 18 Novembre 1817, su Fedecommessi e Primogeniture e con lettera ufficiale del 14 Gennaio 1818, ricevuta oggi 16 detto mese è stato rimesso detto editto al Supremo Consiglio di Cancelleria, potendo servire alla Camera di Giustizia incaricata dell'esame del progetto del Codice Civile, unito all'antecedente P. 2 per mezzo del Sig. Della Vecchia1818 gen.
Chiedono il cambiamento del loro Cognome. Rescritto del Ministro di Grazia e Giustizia del 24 Gennaio 1818, ricevuto il 26 detto con n. 1087, ordinante discutersi la domanda dalle Due Camere, Giustizia ed Interno, vedi E. 16. Con ufficiale del 30 Luglio 1819 si è rimesso un documento relativo alla domanda, ricevuto il 4 Agosto, dato a Don Geremia1818 gen.
Copia conforme di rescritto, colla quale respinge al Segretario di Stato, Ministro Cancelliere le seguenti carte, cioè copia di lettera del Primo Ministro, Segretario di Stato di Affari Esteri di Sardegna, una copia del titolo ultimo della costituzione del Piemonte, e due copie in stampa di Manifesti Sanatori della Corte di Torino della data del 25 Febbraio, e 21 Luglio 1817, le quali carte sono relative alla convenzione da stipularsi tra le Corti di Napoli, e Torino sull'abolizione del Diritto di Albinaggio negli Stati rispettivi. Il suddetto rescritto è della data del 6 Febbraio 1818, ricevuto il 7 detto mese ed anno, e passato subito in mano del Segretario Generale, vedi A. 131818 feb.
Con suo rescritto del 9 Aprile 1818, ricevuto a detto dì che è del tenore che segue. Eccellenza. Il Regio Inviato in Torino avendo comunicato al Ministero Sardo le osservazioni della Camera di Giustizia del Supremo Consiglio di Cancelleria sulla convenzione da conchiudersi colla Corte di Torino per l'arresto, e reciproca consegna di rei e condannati rifuggiati nei rispettivi Domini, ha combinato e rimesso un nuovo progetto di detta convenzione, che contenendo la massima parte delle modificazioni, ed aggiunzioni proposte dalla Camera di Giustizia, ne racchiude alcune altre richieste dal Governo Sardo per diverse considerazioni riferite dal Regio Inviato in Torino. Sua Maestà a cui mi son fatto un dovere di rendermi conto, avendo ordinato nel Consiglio del 6 del corrente, che la Camera di Giustizia esamini le nuove proposizioni del Governo Sardo, e dica se siavi difficoltà di ammetterle, io nel Real Nome ne prevengo Vostra Eccellenza pel conveniente adempimento, rimettendomi a tal effetto le copie del progetto sopra cennato e del Rapporto con cui il Regio Inviato in Torino lo ha rimesso, non meno che le carte relative a questo affare dall'Eccellenza Vostra restuitomi col suo foglio del 17 Gennaio ultimo, N. 26. Il Marchese di Circello. A Sua Eccellenza il Sig. Segretario di Stato, Ministro Cancelliere, si è unito all'antecedente M. 72, passato a Don Geremia colle carte in detto rescritto enunciato1818 apr.
Con rescritto del 9 Marzo 1818, ricevuto il 14 Aprile scrive come segue. Eccellenza, deferendo alle procedure fatte dalla Corte di Spagna, Sua Maestà autorizzò il Regio Ambasciatore in Madrid a trattare col Ministro Spagnolo una convenzione per la reciproca estradizione, e consegna dei rei di qualunque natura. Il Principe di Scilla a richiesta di quel Primo Segretario di Stato, e del Dispaccio Ministeriale ha egli stesso formato a quest'oggetto un progetto di Convenzione sul quale non si è incontrata veruna difficoltà dal Gabinetto di Madrid. Avendolo messo sotto gli occhi del Rè, Sua Maestà nel Consiglio del 6 del corrente ha determinato che il mentovato progetto sia passato all'esame del Supremo Consiglio di Cancelleria, acciò avendo presente una simile convenzione della Sardegna da esso già esaminata, ed avendo riguardo alla diversità delle distanze, ed altri oggetti di considerazione maggiore, proponga le aggiunzioni, e le modificazioni che stimerà necessarie alla Convenzione, da concludersi colla Spagna. Nel Reale Nome partecipa a Vostra Eccellenza, questa Sovrana determinazione pel conveniente adempimento, al quale effetto rimetto qui annesso l'enunciato progetto. Firmato il Marchese di Circello, dato a Don Geremia, vedi E. 121818 mar.
Con suo rescritto del 20 Maggio 1818, ricevuto il 22 detto ha rimesso al Supremo Consiglio di Cancelleria una copia del dispaccio del Regio Inviato in Torino, ed il testo della convenzione da Sua Maestà approvata sull'abolizione del Diritto di Albinaggio quale rescritto del 20 Maggio è del tenor seguente. Eccellenza, il Regio Inviato in Torino nell'atto che ha rimesso la convenzione da esso sottoscritta e dal Plenipotenziario Sardo per l'abolizione del Diritto di Albinaggio, ha reso conto di una leggiera aggiunzione che si è dal medesimo desiderata a tenore del Trattato approvato in ultimo luogo da Sua Maestà nel Consiglio del 3 Marzo all'ultimo, in seguito del parere del Supremo Consiglio di Cancelleria. Avendo veduto del mio dover di render conto a Sua Maestà di questo cambiamento prima di spedire alla Corte di Torino le Ratifiche della Convenzione, Sua Maestà mi ha ingiunto nel Consiglio del 18 del corrente di darne subito comunicazione al Supremo Consiglio di Cancelleria, acciò senza indugio emetta il suo avviso. Mi affretto quindi di partecipare nel Real Nome a Vostra Eccellenza questa Sovrana Determinazione per l'uso di risulta, rimettendole qui unita la copia del Dispaccio del Regio Inviato in Torino col quale ha dato conto dell'incidente di cui le ho fatto menzione, non meno che testo della Convenzione da Sua Maestà approvato. Napoli 20 Maggio 1818. Il Marchese Circello. A Sua Eccellenza, Il Sig. Marchese Tommasi, Segretario di Stato, Ministro Cancelliere, unito all'antecedente A. 131818 mag.
Con rescritto del 4 Giugno 1818, ricevuto il 5 detto rimette di nuovo all'esame del Supremo Consiglio di Cancelleria quanto nel detto rescritto si contiene relativamente alla Dichiarazione proposta dal Governo dei Paesi Bassi sull'affare dell'Albinaggio colla nostra Corte, nel qual rescritto sono annesse cinque copie, cioè 1° del Progetto di Convenzione da noi rimesso alla Corte dell'Aja, 2°, di un Dispaccio del Residente di Sua Maestà presso il Rè dei Paesi Bassi, 3°, di una nota del Ministro degli Affari Esteri dei Paesi Bassi al Cavalier de Rainer, 4°, del Progetto di Dichiarazione rimesso dalla Corte dell'Aja, 5°, di una nota del Cavalier de Rainer al Ministro degli Affari Esteri dei Paesi Bassi, unito all'antecedente M. 5, che sono in potere del Sig. De Rosa1818 giu.
Con rescritto del 10 Giugno, ricevuto il 12 detto sulla reciproca abolizione dell'albinaggio con la Corte di Modena, rimette tre copie, cioè, uno del nostro progetto, la seconda della lettera scrittagli dal Conte Munarini, e la terza del nuovo progetto di piccoli modificazioni unito all'antecedente M. 5, dato al Sig. Don Giulio, con altro rescritto del 23 in detto mese si sollecita il disbrigo dell'affare, ricevuto il 23 detto e dato al Sig. Filioli1818 giu.
Rescritto del medesimo del tenore seguente.Eccellenza.Dopo una lunga negoziazione con la Corte di Torino, per la reciproca abolizione del Diritto di Albinaggio, fu sottoscritta a tale oggetto il 3 Maggio dell'anno scorso una convenzione nella quale il Regio Plenipotenziaro, ammise il seguente cambiamento.Nel progetto del Supremo Consiglio di Cancelleria, approvato da Sua Maestà, terminava l'articolo 2 con le parole :" ed i sudditi delle Due Potenze succederanno nei Domini dell' altra come i propri sudditi". L'articolo della Convenzione sottoscritta in Torino terminava così :"beninteso che i sudditi delle Due Potenze potranno succedere e contrattare nei Domini dell'altra come i propri sudditi".Il Supremo Consiglio di Cancelleria avendo opinato con il parere di Vostra Eccellenza comunicatomi in data del 29 Maggio del passato anno, ed approvato da Sua Maestà nel Consiglio del 4 Giugno seguente, che l'aggiunta della parola "contrattare" era contraria alle leggi vigenti nei Reali Domini al di là del Faro e d'altronde la corte di Sardegna, insistendo per l'ammissione dell'enunciata parola nella Convenzione, si pensò per dirimere la questione di far comunicare al Gabinetto di Torino il Reale Decreto del 12 Agosto dell'anno scorso sull'albinaggio, affinchè vi avesse corrisposto con una semplice dichiarazione ufficiale di reciprocità, che renderà inutile la conclusione della sospesa Convenzione.Il Gabinetto di Torino avendo risposto a questa comunicazione con una lunga nota, Sua Maestà a cui mi sono fatto un dovere di rassegnarla, mi ha ordinato nel Consiglio del 5 del corrente di rimetterla al Supremo Consiglio di Cancelleria, unitamente ad una supplica del Principe di Lardaria Siciliano che riguarda le difficoltà da lui incontrate nel raccogliere una successione aperta in suo beneficio in Sardegna.Nel Reale nome rimetto quindi alla Eccellenza Vostra la copia della nota sopraindicata del Gabinetto di Torino e la supplica del Principe di Lardaria affinchè il Supremo Consiglio di Cancelleria possa esaminarle ed emettere il suo parere, Napoli 8 Gennaio 1819, Il Marchese di Circello, è annessa copia sottoscritta del Sig. Marzano relativa all'assunto ed il ricorso di Don Michele Pletamone Mongada, Principe di Sardaria, unito all'antecedente A. 13 e data al Sig. Filioli1819 gen.
Il medesimo Ministro con un suo rescritto del 3 Febbraio 1819, ricevuto il 5 detto e rimesso al Supremo Consiglio di Cancelleria, è il seguente.Eccellenza.Nell'atto che la Corte di Stuttgardt, ha corrisposto con una formale Dichiarazione di reciprocità al Reale Decreto del 12 Agosto 1818 sull'Albinaggio, ha proposto con una nota ufficiale diretta dall'Inviato di Wirtembreg residente in Monaco a quel Regio Incaricato d'Affari di concludere una convenzione con la nostra Corte per sanzionare la reciproca abolizione del Diritto di eredità e di detrazione esistente nel Regno di Wirtemberg.Avendo fatto presente al Re questa proposizione si è degnata la Maestà Sua di ordinarmi del Consiglio del 29 dello scorso mese, di comunicarla al Supremo Consiglio di Cancelleria, perché emetta il suo parere.Rimetto quindi nel Reale Nome a Vosrta Eccellenza copia della nota dell'Inviato di Wirtenberg, affinchè il Supremo Consiglio di Cancelleria possa eseguire il Sovrano Comando, Napoli 3 Febbraio 1819, Il Marchese di Circello, a Sua Eccellenza il Sig. Segretario di Stato, Ministro Cancelliere, dato a Don Geremia, vedi V. 441819 feb.
Sulla erezione in titolo della medesima. Con rescritto del 6 Febbraio 1819, ricevuto il 10 detto, sono annessi al medesimo i documenti chiesti sulla erezione suddetta e sugli Statuti muniti di Regio Assenso in seguito di lettera del 23 Gennaio del Ministro Cancelliere, passato a Don Geremia nell'intelligenza che gli antecedenti sono presso il Sig. Frenna1819 gen.
Relativamente alla domanda del Principe di Scilla per nuove istruzioni su di un articolo della convenzione con la Spagna sulla reciproca estradizione e consegna dei rei di qualunque natura, con un progetto della Convenzione e rescritto del Ministro degli Affari Esteri del 30 Marzo 1819, ricevuto con ufficiale del 21 Giugno 1819, il 23 detto mese ricevuto e dato a Don Geremia che tiene l'antecedente E. 111819 giu.
Rescritto del medesimo del 27 Luglio 1819, ricevuto il 30 detto, sulla circolare della Santa Sede che tratta delle provviste dei benefici ecclesiastici fatti in tempo dell'occupazione militare e comunicati in occasione della presentazione del Regio Exequatur della Bolla con cui si conferisce al Canonico Don Bartolomeo Belfiore, il Decurionato della Cattedrale di Aversa provveduto in tempo dell'occupazione militare in persona di Don Giovanni Lionetti, dato originalmente a Don Geremia, vedi n. 27 A. nel libro degli Affari dei Regi Exequatur1819 lug.
[@cod@] Con un suo rescritto del 20 Agosto 1819, ricevuto il 24 detto si esprime nei seguenti termini.Eccellenza.Una viva discussione insorta tra il nostro Governo e la Corte di Roma, in occasione di un Mulino costruito dai fratelli Fantaconi di Rocca Guglielma, dal fiumicello Cosa o Acquosa, che forma confine tra il territorio del Regno e quello di Pontecorvo.Mi ha posto nel caso di rassegnare al Re diversi rapporti sull'ultimo dei quali ha la Maestà Sua rescritto nel Consiglio del 16 del corrente che si rimettono tutte le carte relative all'affare in questione al Supremo Consiglio di Cancelleria affinchè manifesti il suo parere.Mi affretto quindi di comunicare nel Reale Nome a Vostra Eccellenza l'enunciata Sovrana Determinazione, rimettendole le carte indicate nell'annesso elenco, con la preghiera di restituirmele allorchè il Supremo Consiglio di Cancelleria non ne avrà più bisogno, poiché tra esse vi sono molti originali, di cui non si è potuto ritenere copia.Prevengo inoltre l'Eccellenza Vostra che fatta questa stessa data scrivo a Roma per riavere la pianta sulla quale è basata la relazione dell'ingegnere Grassi, quando subito mi perverrà la trasmetterò a Vostra Eccellenza in modo che il Supremo Consiglio di Cancelleria possa averla sotto gli occhi nell'esame della controversia, firmato, Il Marchese di Circello.Elenco delle carte che si rimettono al Supremo Consiglio di Cancelleria con il rescritto del 20 Agosto 1819, n. 2281:N. 1, Ministeriale degli Affari Interni del 1 Settembre 1817, con due copie annesse, N. 2, Dispaccio del Ministro degli Affari Esteri al Regio Ministro in Roma in data del 2 Settembre 1817, N. 3, Nota del Cardinale Consalvi al Regio Ministro in Roma, in data del 10 Settembre 1817, N. 4, Rescritto degli Affari Interni del 27 Dicembre 1817, con due copie annesse, N. 5, Dispaccio del Ministro degli Affari Esteri al Regio Ministro in Roma in data del 2 Gennaio 1818, N. 6, Nota del Cardinale Consalvi al Regio Ministro in Roma in data del 25 Febbraio 1818, N. 7, Rescritto degli Affari Interni del 14 Marzo 1818, N. 8, Dispaccio del Ministro degli Affari Esteri al Regio Ministro in Roma in data del 17 Marzo 1818, N. 9, Nota del Cardinale Consalvi al Regio Ministro in Roma in data del 24 Marzo 1818, N. 10, Rescritto degli Affari Esteri al Ministro degli Affari Interni in data del 17 Marzo 1818, N. 11, Nota del Cardinale Consalvi al Regio Ministro in Roma in data del 4 Aprile 1818, N. 12, Ministeriale degli Affari Interni del 24 Giugno 1818, con tre copie annesse, manca la pianta, N. 13, Dispaccio del Ministro degli Affari Esteri al Regio Incaricato di Affari in Roma in data del 27 Giugno 1818, N. 14, Ministeriale degli Affari Interni del 4 Luglio 1818, con due copie annesse, N. 15, Dispaccio del Ministro degli Affari Esteri al Regio Incaricato di Affari in Roma del 7 Luglio 1818, N. 16, Nota del Cardinale Consalvi al Regio Incaricato di Affari in Roma, in data del 16 Luglio 1818, N. 17, Altra nota dello stesso allo stesso in data del 14 Luglio 1818, N. 18, Rescritto degli Affari Esteri al Ministro degli Affari Interni del 24 Luglio 1818, N. 19, Dispaccio del Ministro degli Affari Esteri al Regio Ministro in Roma in data del 24 Luglio 1818, N. 20, Dispaccio dello stesso allo stesso in data del 1 Settembre 1818, N. 21, Note del Cardinale Consalvi al Regio Ministro in Roma del 19 Settembre 1818, N. 22, Altra nota dello stesso allo stesso del 25 Settembre 1818, N. 23, Ministeriale degli Affari Esteri al Ministro degli Affari Interni del 30 Settembre 1818, N. 24, Ministeriale degli Affari Interni del 10 Febbraio 1819, con una copia annessa, N. 25, Dispaccio del Ministro degli Affari Esteri al Regio Ministro in Roma, in data del 30 Marzo 1819, N. 26, Dispaccio dello stesso allo stesso del 28 Maggio 1819, N. 27, Dispaccio dello stesso allo stesso del 27 Luglio 1819, N. 28, Nota del Cardinale Consalvi al Regio Ministro in Roma del 3 Agosto 1819, con una copia e con una pianta annessa.Dato a Don Geremia nello stesso giorno del ricevimento.Con altro rescritto del suddetto Ministro del 3 Settembre 1819, ricevuto i...[@cod@] Con un suo rescritto del 20 Agosto 1819, ricevuto il 24 detto si esprime nei seguenti termini.Eccellenza.Una viva discussione insorta tra il nostro Governo e la Corte di Roma, in occasione di un Mulino costruito dai fratelli Fantaconi di Rocca Guglielma, dal fiumicello Cosa o Acquosa, che forma confine tra il territorio del Regno e quello di Pontecorvo.Mi ha posto nel caso di rassegnare al Re diversi rapporti sull'ultimo dei quali ha la Maestà Sua rescritto nel Consiglio del 16 del corrente che si rimettono tutte le carte relative all'affare in questione al Supremo Consiglio di Cancelleria affinchè manifesti il suo parere.Mi affretto quindi di comunicare nel Reale Nome a Vostra Eccellenza l'enunciata Sovrana Determinazione, rimettendole le carte indicate nell'annesso elenco, con la preghiera di restituirmele allorchè il Supremo Consiglio di Cancelleria non ne avrà più bisogno, poiché tra esse vi sono molti originali, di cui non si è potuto ritenere copia.Prevengo inoltre l'Eccellenza Vostra che fatta questa stessa data scrivo a Roma per riavere la pianta sulla quale è basata la relazione dell'ingegnere Grassi, quando subito mi perverrà la trasmetterò a Vostra Eccellenza in modo che il Supremo Consiglio di Cancelleria possa averla sotto gli occhi nell'esame della controversia, firmato, Il Marchese di Circello.Elenco delle carte che si rimettono al Supremo Consiglio di Cancelleria con il rescritto del 20 Agosto 1819, n. 2281:N. 1, Ministeriale degli Affari Interni del 1 Settembre 1817, con due copie annesse, N. 2, Dispaccio del Ministro degli Affari Esteri al Regio Ministro in Roma in data del 2 Settembre 1817, N. 3, Nota del Cardinale Consalvi al Regio Ministro in Roma, in data del 10 Settembre 1817, N. 4, Rescritto degli Affari Interni del 27 Dicembre 1817, con due copie annesse, N. 5, Dispaccio del Ministro degli Affari Esteri al Regio Ministro in Roma in data del 2 Gennaio 1818, N. 6, Nota del Cardinale Consalvi al Regio Ministro in Roma in data del 25 Febbraio 1818, N. 7, Rescritto degli Affari Interni del 14 Marzo 1818, N. 8, Dispaccio del Ministro degli Affari Esteri al Regio Ministro in Roma in data del 17 Marzo 1818, N. 9, Nota del Cardinale Consalvi al Regio Ministro in Roma in data del 24 Marzo 1818, N. 10, Rescritto degli Affari Esteri al Ministro degli Affari Interni in data del 17 Marzo 1818, N. 11, Nota del Cardinale Consalvi al Regio Ministro in Roma in data del 4 Aprile 1818, N. 12, Ministeriale degli Affari Interni del 24 Giugno 1818, con tre copie annesse, manca la pianta, N. 13, Dispaccio del Ministro degli Affari Esteri al Regio Incaricato di Affari in Roma in data del 27 Giugno 1818, N. 14, Ministeriale degli Affari Interni del 4 Luglio 1818, con due copie annesse, N. 15, Dispaccio del Ministro degli Affari Esteri al Regio Incaricato di Affari in Roma del 7 Luglio 1818, N. 16, Nota del Cardinale Consalvi al Regio Incaricato di Affari in Roma, in data del 16 Luglio 1818, N. 17, Altra nota dello stesso allo stesso in data del 14 Luglio 1818, N. 18, Rescritto degli Affari Esteri al Ministro degli Affari Interni del 24 Luglio 1818, N. 19, Dispaccio del Ministro degli Affari Esteri al Regio Ministro in Roma in data del 24 Luglio 1818, N. 20, Dispaccio dello stesso allo stesso in data del 1 Settembre 1818, N. 21, Note del Cardinale Consalvi al Regio Ministro in Roma del 19 Settembre 1818, N. 22, Altra nota dello stesso allo stesso del 25 Settembre 1818, N. 23, Ministeriale degli Affari Esteri al Ministro degli Affari Interni del 30 Settembre 1818, N. 24, Ministeriale degli Affari Interni del 10 Febbraio 1819, con una copia annessa, N. 25, Dispaccio del Ministro degli Affari Esteri al Regio Ministro in Roma, in data del 30 Marzo 1819, N. 26, Dispaccio dello stesso allo stesso del 28 Maggio 1819, N. 27, Dispaccio dello stesso allo stesso del 27 Luglio 1819, N. 28, Nota del Cardinale Consalvi al Regio Ministro in Roma del 3 Agosto 1819, con una copia e con una pianta annessa.Dato a Don Geremia nello stesso giorno del ricevimento.Con altro rescritto del suddetto Ministro del 3 Settembre 1819, ricevuto i...
Con un suo rescritto del 23 Novembre 1819, ricevuto il 23 detto rimette la domanda del Regio Console in Cartagena, Don Domenico Castellini, sul dubbio se doveva comprendere i figli del suo Vice Console, Don Gaetano Ricci nella matricola dei Reali sudditi e della replica allo stesso da lui data.Con copia di una lettera del Regio Ambasciadore Straordinario in Madrid ed altre copie, cioè del Vice Console e del Console, dato a Don Geremia dovendosi discutere dalla Camera di Giustizia, con altro rescritto ossia ufficiale del 14 Marzo 1820 è pervenuta una copia di lettera del Regio Console in Corogena, ricevuto il 21 e dato a Don Geremia1819 nov.
Con foglio del 17 Gennaio 1820,ricevuto il 18 detto ha scritto al Ministro Cancelliere come segue.Eccellenza.In coerenza del Supremo Consiglio di Cancelleria da Vostra Eccellenza partecipatomi con sua Ministeriale del 27 Gennaio 1819, secondo Carico n. 37 e da Sua Maestà approvato nel Consiglio del 1 Febbraio dell'anno stesso, io incaricai il Regio Inviato in Torino di fare convenienti uffici presso quella Corte per assicurare al Principe di Lardaria la successione del fu Duca di San Pietro, regolando in modo la trattativa di questo affare da unirne il buonesito alla ratifica della Convenzione già sottoscritta per la reciproca abolizione del diritto di Albinaggio.Dopo una lunga discussione sostenuta dal suddetto Inviato con il Gabinetto di Torino, per l'enunciato affare avendogli il Ministero Sardo manifestato le sue ultime determinazioni sul proposito, Sua Maesta a cui mi sono fatto un dovere di renderne conto, mi ha ordinato nel Consiglio del 10 del corrente di passare la Supremo Consiglio di Cancelleria le carte relative a questa trattativa, affinchè le esamini e rassegni alla Maestà Sua il suo avviso, nel Reale Nome, rimetto quindi a Vostra Eccellenza dieci dispacci originali del Marchese di Spaccaforno, con le corrispondenti carte annesse, in essi citate e le copie di risposta da me fatte al detto Inviato per ordine di Sua Maestà ed in conseguenza di decisione nel Consiglio di Stato sull'affare del Principe di Lardaria,perché possa il Supremo Consiglio di Cancelleria adempiere il sopraccennato Sovrano Comando, unito all'antecedente A. 13 ed E. 18, e dato a Don Geremia.Con altro rescritto del suddetto Ministro degli Affari Esteri sono state rimesse copie di una lettera d'ufficio dal detto Ministro scritta il 2 Febbraio 1819, nonche due memorie presentate dall'interessato, ricevuto il 24 Gennaio suddetto e dato a Don Geremia, con un altro rescritto del 3 Marzo dello stesso Ministro, ricevuto il 4 detto si è rimessa copia di un dispaccio del Regio Inviato in Torino relativo all'affare del Principe di Lardaria, ricevuta da Don Geremia, vedi A. 131820 gen.
Rescritto del medesimo del tenore seguente.In seguito di un ufficiale passato al Regio Ambasciatore in Madrid da quella Prima Segretria di Stato, portante che il Diritto di Albinaggio non era mai esistito né esisteva nei Domini Spagnoli relativamente ai Regi sudditi, Sua Maestà, con Reale Decreto del 31 Dicembre dello scorso anno sanzionò l'abolizione dello stesso diritto neo suoi Domini, a favore dei sudditi Spagnoli.Copia autentica di tal decreto fu secondo il solito, spedita al Principe di Scilla, coll'incarico di passarla alla Corte di Madrid e di sollecitare al tempo stesso la pubblicazione di un'ordinanza con cui sua Maestà Cattolica venisse a sanzionare nei suoi Stati l'accennata abolizione.Ma il Governo Spagnolo, non avendo voluto aderire a questa domanda per le considerazioni esposte nel Dispaccio del Principe di Scilla, di cui Vostra Eccellenza, troverà qui unita la copia, il detto Ambasciatore ha creduto di non dover passare al Gabinetto di Madrid, la copia autentica del citato Reale Decreto del 31 Dicembre dell'anno scorso.Essendomi fatto un dovere di rendere conto al Re di questo incidente, la Maestà Sua ha ordinato che il Supremo Consiglio di Cancelleria dica se vi sia alcun inconveniente, che dal Governo Spagnolo non si faccia la pubblicazione richiesta per parte nostra.Nel Reale Nome partecipo all'Eccellenza Vostra l'enunciata Sovrana Determinazione per il corrispondente adempimento.Napoli, 13 Maggio 1820.Il Marchese di Circello, a Sua Eccellenza il Segretario di Stato, Ministro Cancelliere.Con l'annessa copia, dato a Don Geremia1820 mag.
Sulla censuazione di una casetta di proprietà del medesimo a favore del Sig. Nicola Genovese, con rapporto del Consiglio degli Ospizi di Principato Citra ed atti di carte scritte n. 16, relative all'oggetto stesso.Rescritto dell'Interno del 27 Maggio 1820, ricevuto il 2 Giugno e dato a Don Giulio1820 mag.