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Supremo Consiglio di Cancelleria
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  Con suo rescritto del 20 Maggio 1818, ricevuto il 22 detto ha rimesso al Supremo Consiglio di Cancelleria una copia del dispaccio del Regio Inviato in Torino, ed il testo della convenzione da Sua Maestà approvata sull'abolizione del Diritto di Albinaggio quale rescritto del 20 Maggio è del tenor seguente. Eccellenza, il Regio Inviato in Torino nell'atto che ha rimesso la convenzione da esso sottoscritta e dal Plenipotenziario Sardo per l'abolizione del Diritto di Albinaggio, ha reso conto di una leggiera aggiunzione che si è dal medesimo desiderata a tenore del Trattato approvato in ultimo luogo da Sua Maestà nel Consiglio del 3 Marzo all'ultimo, in seguito del parere del Supremo Consiglio di Cancelleria. Avendo veduto del mio dover di render conto a Sua Maestà di questo cambiamento prima di spedire alla Corte di Torino le Ratifiche della Convenzione, Sua Maestà mi ha ingiunto nel Consiglio del 18 del corrente di darne subito comunicazione al Supremo Consiglio di Cancelleria, acciò senza indugio emetta il suo avviso. Mi affretto quindi di partecipare nel Real Nome a Vostra Eccellenza questa Sovrana Determinazione per l'uso di risulta, rimettendole qui unita la copia del Dispaccio del Regio Inviato in Torino col quale ha dato conto dell'incidente di cui le ho fatto menzione, non meno che testo della Convenzione da Sua Maestà approvato. Napoli 20 Maggio 1818. Il Marchese Circello. A Sua Eccellenza, Il Sig. Marchese Tommasi, Segretario di Stato, Ministro Cancelliere, unito all'antecedente A. 131818 mag. 
  Rescritto del medesimo del tenore seguente.Eccellenza.Dopo una lunga negoziazione con la Corte di Torino, per la reciproca abolizione del Diritto di Albinaggio, fu sottoscritta a tale oggetto il 3 Maggio dell'anno scorso una convenzione nella quale il Regio Plenipotenziaro, ammise il seguente cambiamento.Nel progetto del Supremo Consiglio di Cancelleria, approvato da Sua Maestà, terminava l'articolo 2 con le parole :" ed i sudditi delle Due Potenze succederanno nei Domini dell' altra come i propri sudditi". L'articolo della Convenzione sottoscritta in Torino terminava così :"beninteso che i sudditi delle Due Potenze potranno succedere e contrattare nei Domini dell'altra come i propri sudditi".Il Supremo Consiglio di Cancelleria avendo opinato con il parere di Vostra Eccellenza comunicatomi in data del 29 Maggio del passato anno, ed approvato da Sua Maestà nel Consiglio del 4 Giugno seguente, che l'aggiunta della parola "contrattare" era contraria alle leggi vigenti nei Reali Domini al di là del Faro e d'altronde la corte di Sardegna, insistendo per l'ammissione dell'enunciata parola nella Convenzione, si pensò per dirimere la questione di far comunicare al Gabinetto di Torino il Reale Decreto del 12 Agosto dell'anno scorso sull'albinaggio, affinchè vi avesse corrisposto con una semplice dichiarazione ufficiale di reciprocità, che renderà inutile la conclusione della sospesa Convenzione.Il Gabinetto di Torino avendo risposto a questa comunicazione con una lunga nota, Sua Maestà a cui mi sono fatto un dovere di rassegnarla, mi ha ordinato nel Consiglio del 5 del corrente di rimetterla al Supremo Consiglio di Cancelleria, unitamente ad una supplica del Principe di Lardaria Siciliano che riguarda le difficoltà da lui incontrate nel raccogliere una successione aperta in suo beneficio in Sardegna.Nel Reale nome rimetto quindi alla Eccellenza Vostra la copia della nota sopraindicata del Gabinetto di Torino e la supplica del Principe di Lardaria affinchè il Supremo Consiglio di Cancelleria possa esaminarle ed emettere il suo parere, Napoli 8 Gennaio 1819, Il Marchese di Circello, è annessa copia sottoscritta del Sig. Marzano relativa all'assunto ed il ricorso di Don Michele Pletamone Mongada, Principe di Sardaria, unito all'antecedente A. 13 e data al Sig. Filioli1819 gen. 
  [@cod@] Con un suo rescritto del 20 Agosto 1819, ricevuto il 24 detto si esprime nei seguenti termini.Eccellenza.Una viva discussione insorta tra il nostro Governo e la Corte di Roma, in occasione di un Mulino costruito dai fratelli Fantaconi di Rocca Guglielma, dal fiumicello Cosa o Acquosa, che forma confine tra il territorio del Regno e quello di Pontecorvo.Mi ha posto nel caso di rassegnare al Re diversi rapporti sull'ultimo dei quali ha la Maestà Sua rescritto nel Consiglio del 16 del corrente che si rimettono tutte le carte relative all'affare in questione al Supremo Consiglio di Cancelleria affinchè manifesti il suo parere.Mi affretto quindi di comunicare nel Reale Nome a Vostra Eccellenza l'enunciata Sovrana Determinazione, rimettendole le carte indicate nell'annesso elenco, con la preghiera di restituirmele allorchè il Supremo Consiglio di Cancelleria non ne avrà più bisogno, poiché tra esse vi sono molti originali, di cui non si è potuto ritenere copia.Prevengo inoltre l'Eccellenza Vostra che fatta questa stessa data scrivo a Roma per riavere la pianta sulla quale è basata la relazione dell'ingegnere Grassi, quando subito mi perverrà la trasmetterò a Vostra Eccellenza in modo che il Supremo Consiglio di Cancelleria possa averla sotto gli occhi nell'esame della controversia, firmato, Il Marchese di Circello.Elenco delle carte che si rimettono al Supremo Consiglio di Cancelleria con il rescritto del 20 Agosto 1819, n. 2281:N. 1, Ministeriale degli Affari Interni del 1 Settembre 1817, con due copie annesse, N. 2, Dispaccio del Ministro degli Affari Esteri al Regio Ministro in Roma in data del 2 Settembre 1817, N. 3, Nota del Cardinale Consalvi al Regio Ministro in Roma, in data del 10 Settembre 1817, N. 4, Rescritto degli Affari Interni del 27 Dicembre 1817, con due copie annesse, N. 5, Dispaccio del Ministro degli Affari Esteri al Regio Ministro in Roma in data del 2 Gennaio 1818, N. 6, Nota del Cardinale Consalvi al Regio Ministro in Roma in data del 25 Febbraio 1818, N. 7, Rescritto degli Affari Interni del 14 Marzo 1818, N. 8, Dispaccio del Ministro degli Affari Esteri al Regio Ministro in Roma in data del 17 Marzo 1818, N. 9, Nota del Cardinale Consalvi al Regio Ministro in Roma in data del 24 Marzo 1818, N. 10, Rescritto degli Affari Esteri al Ministro degli Affari Interni in data del 17 Marzo 1818, N. 11, Nota del Cardinale Consalvi al Regio Ministro in Roma in data del 4 Aprile 1818, N. 12, Ministeriale degli Affari Interni del 24 Giugno 1818, con tre copie annesse, manca la pianta, N. 13, Dispaccio del Ministro degli Affari Esteri al Regio Incaricato di Affari in Roma in data del 27 Giugno 1818, N. 14, Ministeriale degli Affari Interni del 4 Luglio 1818, con due copie annesse, N. 15, Dispaccio del Ministro degli Affari Esteri al Regio Incaricato di Affari in Roma del 7 Luglio 1818, N. 16, Nota del Cardinale Consalvi al Regio Incaricato di Affari in Roma, in data del 16 Luglio 1818, N. 17, Altra nota dello stesso allo stesso in data del 14 Luglio 1818, N. 18, Rescritto degli Affari Esteri al Ministro degli Affari Interni del 24 Luglio 1818, N. 19, Dispaccio del Ministro degli Affari Esteri al Regio Ministro in Roma in data del 24 Luglio 1818, N. 20, Dispaccio dello stesso allo stesso in data del 1 Settembre 1818, N. 21, Note del Cardinale Consalvi al Regio Ministro in Roma del 19 Settembre 1818, N. 22, Altra nota dello stesso allo stesso del 25 Settembre 1818, N. 23, Ministeriale degli Affari Esteri al Ministro degli Affari Interni del 30 Settembre 1818, N. 24, Ministeriale degli Affari Interni del 10 Febbraio 1819, con una copia annessa, N. 25, Dispaccio del Ministro degli Affari Esteri al Regio Ministro in Roma, in data del 30 Marzo 1819, N. 26, Dispaccio dello stesso allo stesso del 28 Maggio 1819, N. 27, Dispaccio dello stesso allo stesso del 27 Luglio 1819, N. 28, Nota del Cardinale Consalvi al Regio Ministro in Roma del 3 Agosto 1819, con una copia e con una pianta annessa.Dato a Don Geremia nello stesso giorno del ricevimento.Con altro rescritto del suddetto Ministro del 3 Settembre 1819, ricevuto i...[@cod@] Con un suo rescritto del 20 Agosto 1819, ricevuto il 24 detto si esprime nei seguenti termini.Eccellenza.Una viva discussione insorta tra il nostro Governo e la Corte di Roma, in occasione di un Mulino costruito dai fratelli Fantaconi di Rocca Guglielma, dal fiumicello Cosa o Acquosa, che forma confine tra il territorio del Regno e quello di Pontecorvo.Mi ha posto nel caso di rassegnare al Re diversi rapporti sull'ultimo dei quali ha la Maestà Sua rescritto nel Consiglio del 16 del corrente che si rimettono tutte le carte relative all'affare in questione al Supremo Consiglio di Cancelleria affinchè manifesti il suo parere.Mi affretto quindi di comunicare nel Reale Nome a Vostra Eccellenza l'enunciata Sovrana Determinazione, rimettendole le carte indicate nell'annesso elenco, con la preghiera di restituirmele allorchè il Supremo Consiglio di Cancelleria non ne avrà più bisogno, poiché tra esse vi sono molti originali, di cui non si è potuto ritenere copia.Prevengo inoltre l'Eccellenza Vostra che fatta questa stessa data scrivo a Roma per riavere la pianta sulla quale è basata la relazione dell'ingegnere Grassi, quando subito mi perverrà la trasmetterò a Vostra Eccellenza in modo che il Supremo Consiglio di Cancelleria possa averla sotto gli occhi nell'esame della controversia, firmato, Il Marchese di Circello.Elenco delle carte che si rimettono al Supremo Consiglio di Cancelleria con il rescritto del 20 Agosto 1819, n. 2281:N. 1, Ministeriale degli Affari Interni del 1 Settembre 1817, con due copie annesse, N. 2, Dispaccio del Ministro degli Affari Esteri al Regio Ministro in Roma in data del 2 Settembre 1817, N. 3, Nota del Cardinale Consalvi al Regio Ministro in Roma, in data del 10 Settembre 1817, N. 4, Rescritto degli Affari Interni del 27 Dicembre 1817, con due copie annesse, N. 5, Dispaccio del Ministro degli Affari Esteri al Regio Ministro in Roma in data del 2 Gennaio 1818, N. 6, Nota del Cardinale Consalvi al Regio Ministro in Roma in data del 25 Febbraio 1818, N. 7, Rescritto degli Affari Interni del 14 Marzo 1818, N. 8, Dispaccio del Ministro degli Affari Esteri al Regio Ministro in Roma in data del 17 Marzo 1818, N. 9, Nota del Cardinale Consalvi al Regio Ministro in Roma in data del 24 Marzo 1818, N. 10, Rescritto degli Affari Esteri al Ministro degli Affari Interni in data del 17 Marzo 1818, N. 11, Nota del Cardinale Consalvi al Regio Ministro in Roma in data del 4 Aprile 1818, N. 12, Ministeriale degli Affari Interni del 24 Giugno 1818, con tre copie annesse, manca la pianta, N. 13, Dispaccio del Ministro degli Affari Esteri al Regio Incaricato di Affari in Roma in data del 27 Giugno 1818, N. 14, Ministeriale degli Affari Interni del 4 Luglio 1818, con due copie annesse, N. 15, Dispaccio del Ministro degli Affari Esteri al Regio Incaricato di Affari in Roma del 7 Luglio 1818, N. 16, Nota del Cardinale Consalvi al Regio Incaricato di Affari in Roma, in data del 16 Luglio 1818, N. 17, Altra nota dello stesso allo stesso in data del 14 Luglio 1818, N. 18, Rescritto degli Affari Esteri al Ministro degli Affari Interni del 24 Luglio 1818, N. 19, Dispaccio del Ministro degli Affari Esteri al Regio Ministro in Roma in data del 24 Luglio 1818, N. 20, Dispaccio dello stesso allo stesso in data del 1 Settembre 1818, N. 21, Note del Cardinale Consalvi al Regio Ministro in Roma del 19 Settembre 1818, N. 22, Altra nota dello stesso allo stesso del 25 Settembre 1818, N. 23, Ministeriale degli Affari Esteri al Ministro degli Affari Interni del 30 Settembre 1818, N. 24, Ministeriale degli Affari Interni del 10 Febbraio 1819, con una copia annessa, N. 25, Dispaccio del Ministro degli Affari Esteri al Regio Ministro in Roma, in data del 30 Marzo 1819, N. 26, Dispaccio dello stesso allo stesso del 28 Maggio 1819, N. 27, Dispaccio dello stesso allo stesso del 27 Luglio 1819, N. 28, Nota del Cardinale Consalvi al Regio Ministro in Roma del 3 Agosto 1819, con una copia e con una pianta annessa.Dato a Don Geremia nello stesso giorno del ricevimento.Con altro rescritto del suddetto Ministro del 3 Settembre 1819, ricevuto i... 
  Con foglio del 17 Gennaio 1820,ricevuto il 18 detto ha scritto al Ministro Cancelliere come segue.Eccellenza.In coerenza del Supremo Consiglio di Cancelleria da Vostra Eccellenza partecipatomi con sua Ministeriale del 27 Gennaio 1819, secondo Carico n. 37 e da Sua Maestà approvato nel Consiglio del 1 Febbraio dell'anno stesso, io incaricai il Regio Inviato in Torino di fare convenienti uffici presso quella Corte per assicurare al Principe di Lardaria la successione del fu Duca di San Pietro, regolando in modo la trattativa di questo affare da unirne il buonesito alla ratifica della Convenzione già sottoscritta per la reciproca abolizione del diritto di Albinaggio.Dopo una lunga discussione sostenuta dal suddetto Inviato con il Gabinetto di Torino, per l'enunciato affare avendogli il Ministero Sardo manifestato le sue ultime determinazioni sul proposito, Sua Maesta a cui mi sono fatto un dovere di renderne conto, mi ha ordinato nel Consiglio del 10 del corrente di passare la Supremo Consiglio di Cancelleria le carte relative a questa trattativa, affinchè le esamini e rassegni alla Maestà Sua il suo avviso, nel Reale Nome, rimetto quindi a Vostra Eccellenza dieci dispacci originali del Marchese di Spaccaforno, con le corrispondenti carte annesse, in essi citate e le copie di risposta da me fatte al detto Inviato per ordine di Sua Maestà ed in conseguenza di decisione nel Consiglio di Stato sull'affare del Principe di Lardaria,perché possa il Supremo Consiglio di Cancelleria adempiere il sopraccennato Sovrano Comando, unito all'antecedente A. 13 ed E. 18, e dato a Don Geremia.Con altro rescritto del suddetto Ministro degli Affari Esteri sono state rimesse copie di una lettera d'ufficio dal detto Ministro scritta il 2 Febbraio 1819, nonche due memorie presentate dall'interessato, ricevuto il 24 Gennaio suddetto e dato a Don Geremia, con un altro rescritto del 3 Marzo dello stesso Ministro, ricevuto il 4 detto si è rimessa copia di un dispaccio del Regio Inviato in Torino relativo all'affare del Principe di Lardaria, ricevuta da Don Geremia, vedi A. 131820 gen. 
  Rescritto del medesimo del tenore seguente.In seguito di un ufficiale passato al Regio Ambasciatore in Madrid da quella Prima Segretria di Stato, portante che il Diritto di Albinaggio non era mai esistito né esisteva nei Domini Spagnoli relativamente ai Regi sudditi, Sua Maestà, con Reale Decreto del 31 Dicembre dello scorso anno sanzionò l'abolizione dello stesso diritto neo suoi Domini, a favore dei sudditi Spagnoli.Copia autentica di tal decreto fu secondo il solito, spedita al Principe di Scilla, coll'incarico di passarla alla Corte di Madrid e di sollecitare al tempo stesso la pubblicazione di un'ordinanza con cui sua Maestà Cattolica venisse a sanzionare nei suoi Stati l'accennata abolizione.Ma il Governo Spagnolo, non avendo voluto aderire a questa domanda per le considerazioni esposte nel Dispaccio del Principe di Scilla, di cui Vostra Eccellenza, troverà qui unita la copia, il detto Ambasciatore ha creduto di non dover passare al Gabinetto di Madrid, la copia autentica del citato Reale Decreto del 31 Dicembre dell'anno scorso.Essendomi fatto un dovere di rendere conto al Re di questo incidente, la Maestà Sua ha ordinato che il Supremo Consiglio di Cancelleria dica se vi sia alcun inconveniente, che dal Governo Spagnolo non si faccia la pubblicazione richiesta per parte nostra.Nel Reale Nome partecipo all'Eccellenza Vostra l'enunciata Sovrana Determinazione per il corrispondente adempimento.Napoli, 13 Maggio 1820.Il Marchese di Circello, a Sua Eccellenza il Segretario di Stato, Ministro Cancelliere.Con l'annessa copia, dato a Don Geremia1820 mag. 
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