struttura gerarchica
  • Complessi documentari dell'Archivio di Stato di Napoli 
  • Sede centrale 
serie
Complessi documentari (Anagrafe degli archivi)
livello di descrizione
Fondo
titolo e estremi cronologici
Prefettura di Polizia1819 - 1860
descrizione fisica
pezzi  2867
soggetto produttore
Prefettura di polizia, Napoli
collocazione
locale 209
storia istituzionale
Fino alla fine del sec. XVIII, l'ordine pubblico e la sicurezza nella città di Napoli e nei suoi casali erano di competenza della Gran Corte della Vicaria. Con dispaccio del 7 novembre 1798 fu istituita, a seguito dell'aggravarsi della situazione politica del regno e dell'Europa, una specifica magistratura di polizia per la città di Napoli, denominata "Direzione Generale di Polizia".
Con dispaccio dell'11 maggio 1803, che istituiva una magistratura centrale per l'intero regno, quest'organismo fu sostituito con un "Capo della Polizia di Napoli", nella persona di Gregorio Lamanna, subordinato al Soprintendente Generale. Al Commissario Generale per la città di Napoli creato con il r.d. 28 febbraio 1806 subentrò un prefetto di polizia, con il r.d. 22 ottobre 1808. Questo funzionario che dipendeva direttamente dal ministro della polizia generale, aveva competenza sulla città e sul distretto di Napoli e aveva alle sue dipendenze commissari, ispettori e agenti subalterni, nonchè la guardia civica e la gendarmeria reale.

Confermata dopo la restaurazione borbonica del 1815, la Prefettura di polizia era divisa in tre ripartimenti.
• Il primo aveva competenza sullo spirito pubblico, sul costume e sulla sicurezza, sui delitti di Stato, sulle associazioni. Provvedeva al registro delle persone sospette, prevenute o condannate in materia di Stato, alle domande di promozioni ad impieghi, all'istruzione pubblica, alle accademie letterarie, ai teatri, alle feste pubbliche, alle misure nei confronti degli ecclesiastici, alla coscrizione, alla beneficenza, alla mendicità.
• Il secondo ripartimento curava il ramo della sanità pubblica, il servizio dei pompieri, le prigioni e le case di correzione, il meretricio.
• Infine il terzo ripartimento provvedeva ai passaporti e alle carte di sicurezza, alla vigilanza sugli esteri, ai mercati, ai monumenti e agli edifici pubblici, alle locande e al rilascio dei permessi di esercizio. Questo dipartimento curava anche la tenuta dell'"archivio generale" della Prefettura (Ministero della polizia generale, parte prima, fs. 167, "Almanacco
reale pel 1816").

Abolita con il r.d. 20 novembre 1819, insieme con il Ministero della polizia generale, la prefettura fu nuovamente istituita con il r.d. 5 agosto 1822, come "primario agente della polizia ordinaria" per la città la provincia di Napoli. La sua giurisdizione fu poi limitata alla capitale al suo distretto con il decreto del 16 giugno 1824. Dalla prefettura dipendevano anche il Commissariato per le prigioni, i tre ispettorati elle barriere e gli ispettorati dei siti reali di Portici e di Capodimonte. elle altre province del regno invece le funzioni dell'amministrazione civile e quelle di polizia erano esercitate entrambe dagli intendenti. Competenze e articolazioni interne alla prefettura furono stabilite con i decreti del 5 e del 13 agosto 1822 e con il r.d. del 16 giugno 1824.

Come il Ministero della Polizia Generale, da cui dipendeva, la prefettura di Polizia era divisa in tre ripartimenti.
• Il primo aveva il compito di provvedere alle proposte di determinazioni generali, alla conservazione dei reali decreti, al protocollo, alle imputazioni di Stato, all'istruzione pubblica, alla revisione delle produzioni teatrali e all'ispezione dei teatri, ai luoghi pubblici, agli spettacoli, alle feste religiose e civili, alla vigilanza sulle levatrici, all'illuminazione pubblica, ai progetti di regolamenti e di ordinanze, alla tenuta dell'archivio e alla contabilità.
• Il secondo ripartimento curava i rapporti giornalieri degli avvenimenti, si occupava della polizia ordinaria, dei disertori, dei condannati fuggitivi, in generale della prevenzione e della repressione dei reati riguardanti la pubblica sicurezza, dell'arresto dei vagabondi, delle richieste di forza militare, degli ordini di esecuzione di sentenze capitali, del porto, dei permessi d'armi, della polizia urbana e rurale e dei permessi di stampa.
• Al terzo ripartimento infine toccavano la spedizione dei passaporti e delle carte di soggiorno, il registro degli esteri e dei regnicoli che arrivavano a Napoli o che partivano da Napoli, i registri delle case e quelli per la pulizia delle strade, gli edifici cadenti, i permessi di esercizio per botteghe, la vigilanza sui mercati e sullo stato delle prigioni, il meretricio.

Nel dicembre del 1839 furono redistribuite le competenze fra i tre ripartimenti, in base ad un piano di cui si conservano gli atti nel fs. 187, espediente 706, del Gabinetto di polizia. Così dal 1840
• il primo ripartimento curò, oltre che le determinazioni generali del prefetto, i regolamenti di polizia, i provvedimenti per le imputazioni di Stato, lo spirito pubblico, la vigilanza sui condannati per reati politici, l'ispezione dei teatri e dei luoghi di pubblico spettacolo, l'archivio, l'esecuzione di condanne capitali, anche la ricezione dei rapporti periodici, la compilazione dei rapporti giornalieri, la corrispondenza per gli affari di polizia giudiziaria e di polizia ordinaria.
• Al secondo ripartimento toccarono l'istruzione pubblica, i permessi per librai e stampatori e per coloro che tenevano gabinetti di lettura, vigilanza su pubblici costumi e osservanza degli obblighi religiosi, il meretricio, le prigioni e le case di correzione, la tenuta del registro dei detenuti, del registro degli stranieri e dei regnicoli che venivano nella capitale o che partivano, del registro dei navigli, la concessione dei permessi d'armi, la salute pubblica, i folli, la spedizione delle carte di passaggio e di soggiorno, la vigilanza sulle locande e sui servitori di piazza, sui mercati e sulla borsa dei cambi, la sicurezza pubblica nelle strade.
• Il terzo ripartimento si occupava della pubblicazione di leggi e decreti, della vigilanza su feste religiose e civili, dell'illuminazione della città, del corso publico (viabilità) e della pulizia delle strade, della vigilanza sulle guardie di polizia, su oziosi, vagabondi, giocatori e persone sospette in genere, della coscrizione, degli oggetti preziosi, della repressione del contrabando, della vigilanza su pesi e misure, del controllo sull'uso di distintivi di onore e dignità, dei permessi per le produzioni teatrali e per ogni altro tipo di spettacolo pubblico, permessi di stampa per avvisi e manifesti.
• Dalle competenze dei ripartimenti amministrativi furono ricavate e distinte quelle attribuite al I ripartimento giudiziario, la cui documentazione comincia proprio nel 1840. La capitale era divisa in 12 quartieri, a ciascuno dei quali era assegnato un Commissario di polizia, alle cui dipendenze lavoravano ispettori (MINISTERO DELLA POLIZIA GENERALE, fs.596, esp.2759 del 1825, Attribuzioni del Ministero e Real Segreteria di Stato della Polizia Generale).

Nel 1860 alla Prefettura di Polizia subentrò la Questura di Napoli.
ambiti e contenuto
Tradizionalmente considerato come una "serie" del "fondo" Ministero di Polizia, la Prefettura è in realtà un archivio del tutto distinto, corrispondente ad una ben precisa articolazione istituzionale dello Stato, e come tale è stata qui considerata. Proprio a causa di quella tradizione cui si faceva cenno il suo inventario è comunque "comune" a quello del Ministero; si tratta del n. 75, parte II, pp. 313-443. non esistono altri inventari di serie o gruppi particolari del fondo, al cui interno sono però conservate una serie di pandette coeve che costituiscono una precisa chiave di ricerca per gli incartamenti.
La distinzione del fondo in tre ripartimenti rispecchia l'articolazione burocratica dell'organismo; sono detti "amministrativi" per distinguerli da un "ripartimento giudiziario" che, presente nell'archiviazione e corrispondente a mansioni di polizia giudiziaria che la Prefettura aveva tra le sue competenze, non trova però riscontro nell'organizzazione interna dell'istituto quale risulta, ad esempio, dagli Almanacchi Reali.
La mancanza di carte relative a diversi anni si deve presumibilmente alla decisione della Direzione del Grande Archivio di Napoli di accettare dalla Questura solo il versamento della documentazione che fosse accompagnata da strumenti di corredo (pandette).
strumento di ricerca
0159 Prefettura di Polizia - Inventario generale
0159.1 Prefettura di Polizia - Ricerche, passaporti e stati nominativi e numerici degli stranieri nel regno
strumenti di ricerca presenti in Sala di Studio
inv. 159. 
informazioni redazionali
Revisionato in data 24 febbraio 2016 da Ferdinando Salemme