struttura gerarchica
  • Complessi documentari dell'Archivio di Stato di Napoli 
  • Sede centrale 
serie
Complessi documentari (Anagrafe degli archivi)
livello di descrizione
Fondo
titolo e estremi cronologici
Segreterie dei Viceré1555 - 1734
riferimento per la consultazione in Sala Studio
inv. 71
descrizione fisica
annotazioni: Elenco dei pezzi andati perduti nell'incendio a S. Paolo Belsito:
11 952 1549 1622 1700
29 959 1552 1623 1702
532 962 1553 1637 1716
586    1557 1638
591    1558 1640
596 1248 1560 1645
598 1256 1561 1649
599 1307 1563 1650
604 1314 1564 1651
605 1319 1566 1657
609 1489 1568 1668
612 1490 1569 1669
614 1497 1571 1670
619 1498 1573 1672
621 1499 1578 1674
622 1502 1589 1678
626 1503 1596 1686
629 1504 1600 1687
635 1513 1602 1688
637 1538 1604 1689
638 1539 1606 1693
639 1546 1618 1694
640 1547 1619 1696 
pezzi  2111
soggetto produttore
Segreterie dei viceré, Napoli
collocazione
locale 159
storia istituzionale
La segreteria dei Vicerè può dirsi costituisca la prima istituzionalizzazione delle funzioni espletate in precedenza dai segretari dell'epoca angioina ed aragonese, ed altresì il primo embrione dell'organizzazione dello Stato nel periodo successivo. Divisa in segreteria di Stato e guerra ed in segreteria di giustizia, affiancava il vicerè, spedendo per iscritto i suoi ordini e provvedimenti, peraltro privi di forma autentica e legale. Le due segreterie non potevano che emettere "viglietti", perlopiù a nome del vicerè, indirizzati sia al Collaterale, che ad altri uffici. Le "Giunte" erano, invece, magistrature straordinarie o temporanee, la cui costituzione è stata accertata già nel sec. XVII, con varietà di denominazione e di mansioni stabilite di regola con l'atto istitutivo.
ambiti e contenuto
Di questo fondo, proveniente dalla "Segreteria di Stato e Guerra" e dalla "Segreteria di Giustizia", sono rimasti pochi nuclei frammentari di atti dopo la distruzione del 1943, che ha reso questo fondo il più danneggiato dopo quello della Cancelleria angioina. Francesco Trinchera nel 1872, nella sua descrizione del patrimonio documentario conservato presso il Grande Archivio, spiegava che "gli ordinamenti e le provvidenze che dava il viceré erano spediti per iscrittorio, come allora dicevasi, cioè per mezzo della sua particolar segreteria, né erano rivestiti di forma autentica e legale; perché quel segretario non teneva alcuna giurisdizione, che era conceduta solo al Colaterale ed agli altri minori tribunali. E perciò non pur le cause giurisdizionali, ma tutti quegli affari in generale, in ultimo grado di giurisdizione, spettanti al governo civile, ecclesiastico e militare decretavansi dal Collaterale Consiglio, e spedivansi dalla sua Cancelleria" (p. 308). Di conseguenza, "le due segreterie non ad altro intendevano che a dare avviso con viglietti, a nome del viceré il più delle volte, al Collaterale Consiglio ed a tutti gli altri magistrati, giurisdizioni ed autorità costituite del vicereame, de' provvedimenti presi da costui nel disbrigo degli affari nel corso regolare della giustizia e della pubblica amministrazione. Avvisi eran questi o sia mandati di vario genere, che sempre eseguivansi, secondo la varietà delle materie di governo, dalle stesse segreterie col tenere la cifra e la corrispondenza". A questo limitato ruolo riservato loro dall'ordinamento, corrispondeva però nella pratica un'ingerenza negli affari di governo, che a volte suscitava la reazione del Collaterale. Le carte delle Segreterie pertanto, "scritte nella lingua della corte dominante e per mezzo de' fedeli suoi segretari, ritraendo i sensi intimi e spontanei del governo, presentano lo stato genuino e vero della pubblica amministrazione" (p. 309). I volumi superstiti contengono in copia ordini diretti a varie magistrature del periodo, fra cui alcune giunte.
strumento di ricerca
0071 Segreterie dei Vicerè - Inventario generale