struttura gerarchica
  • Complessi documentari dell'Archivio di Stato di Napoli 
  • Sede centrale 
serie
Complessi documentari (Anagrafe degli archivi)
livello di descrizione
fonds
titolo e estremi cronologici
Di Sangro di Fondisecc. XVI - XX  con documenti in copia dal XIII secolo
descrizione fisica
pezzi  149
metri lineari  27
soggetto produttore
Di Sangro, principi di Fondi (sec. XVII-); Napoli
De Marini (secc. XIII-XIX); Genova, Napoli
collocazione
locale 160
ambiti e contenuto
Il fondo fu donato all'Archivio di Stato di Napoli il 27 luglio 1995 dalla famiglia, grazie anche all'intervento e all'interessamento del conte Alessandro d'Aquino di Caramanico, ispettore onorario del Ministero per i beni culturali e ambientali.
La formazione e la natura della documentazione dell'archivio traggono la loro origine dalle vicende genealogiche che caratterizzarono una delle più potenti famiglie gentilizie del Regno di Napoli, quale fu quella dei Di Sangro o De Sangro.
I primi interventi di riordinamento furono effettuati dal principe Oderisio di Sangro, che compilò degli elenchi, poi consegnati insieme con antichi repertori. Un primo lavoro di risistemazione fu avviato da Maria Luisa Storchi, Rosanna De Simine e Laura Mazzarotta, dell'Archivio di Stato di Napoli, e rese possibile individuare alcuni nuclei documentari.
Il primo nucleo, riguardante lo stato di Fondi, sul quale i Di Sangro ottennero il titolo nobiliare di principi, comprende documentazione risalente ai secoli XIV-XVII, quando lo stato non era ancora divenuto di proprietà della famiglia Di Sangro. Di questa documentazione si segnala la perizia effettuata dal tavolario Antonio Galluccio nel 1690, ma anche carte giudiziarie relative alle controversie sorte tra il 1500 e il 1600 tra lo stato di Fondi e i loro precedenti feudatari, i Colonna. Per lo più, la documentazione di questo primo nucleo si riferisce alla giurisdizione esercitata sullo stato di Fondi, all'abolizione della feudalità e alle conseguenze che ne derivarono per l'amministrazione del territorio fino ai primi decenni del XX secolo. Queste scritture, corredate da pandette coeve, ricevettero un primo ordinamento proprio agli inizi del '900.
Sono fonti per la storia dell'architettura le carte relative al castello di Fondi. Da segnalare inoltre le scritture relative alle operazioni di bonifica che furono attuate proprio nella piana di Fondi, tra le quali emergono memorie, relazioni, pareri e perizie tecniche effettuate dagli ingegneri incaricati di tali opere.
Un secondo nucleo documentario è costituito dall'archivio della famiglia genovese De Marini, con la documentazione di natura patrimoniale relativa all'amministrazione dei feudi che le appartenevano. Questi documenti furono trasferiti, insieme con l'archivio, ai Di Sangro in seguito al matrimonio contratto nel 1798 tra Giuseppe Di Sangro, principe di Fondi e Costanza De Marini, ultima erede della famiglia. Questo nucleo documentario si caratterizza per l'ordinamento dato alle carte verso la metà del '700, rimasto in parte inalterato e corredato dagli strumenti che furono compilati e che ne sono parte integrante.
L'archivio della famiglia De Marini comprende "le scritture di Genova" inerenti l'attività commerciale e finanziaria esercitata in quella città da diversi membri della famiglia; tra queste scritture sono presenti anche quelle di natura patrimoniale relative all'amministrazione dei beni posseduti dai De Marini in territorio genovese; "le scritture di Genzano"; "le scritture di Oppido"; "le scritture di Palazzo S. Gervasio"; "le scritture di Striano"; "le scritture di Boscoreale", che riguardano l'amministrazione di questi territori feudali acquisiti dalla famiglia una volta giunta nel Regno di Napoli, e infine le "Scritture diverse". Ogni serie era stata descritta all'epoca dell'ordinamento settecentesco in appositi repertori, denominati "Platee delle Scritture". Di queste antiche chiavi di ricerca sono pervenute insieme con l'archivio solo quelle relative alle "scritture di Striano" e alle "scritture diverse". L'archivio della famiglia De Marini, confluito nell'archivio Di Sangro, contiene quindi soprattutto carte di natura patrimoniale e feudale inerenti l'amministrazione dei feudi localizzati in Basilicata (Genzano, Oppido, Palazzo San Gervasio) e in Campania (Striano e Boscoreale). La documentazione, costituita anche da atti in copia tratti dai registri della Cancelleria Angioina risale fino al secolo XIII ed è soprattutto di natura contabile, amministrativa e giudiziaria. Si segnala anche la presenza di materiale iconografico prodotto insieme con le carte di natura giudiziaria in occasione delle controversie sull'utilizzo delle acque del Sarno e sulla divisione del territorio di Boscoreale.
Inoltre è da segnalare la presenza di un registro aragonese ritrovato nella serie delle "scritture diverse".
Oltre a questi due significativi nuclei documentari, l'archivio Di Sangro contiene documentazione di natura patrimoniale e carte di successione. Si segnalano, in particolare, quelle relative ai lavori per il palazzo Fondi sito a Napoli in Via Medina, intrapresi dai De Marini dopo averlo acquistato nel 1698 dagli eredi di Michele Giovanni Gomez, lavori completati successivamente dai Di Sangro. Vi è anche la documentazione relativa alla Villa della famiglia Di Sangro a Sorrento e le carte relative al Casino di Napoli.
L'archivio è corredato inoltre da un corposo apparato iconografico costituito da piante relative alle proprietà e ai territori appartenuti o pervenuti in eredità alla famiglia. Si segnala l' "Apprezzo dello Stato di Fondi", un fascicolo di 66 fogli e numerose piante, redatto dal "tavolario" Antonio Galluccio il 21 aprile 1690; le tavole relative ai lavori di bonifica del fiume e della Valle del Sarno; le piante dei lavori realizzati presso il fiume Bottàro. Inoltre, numerose sono le testimonianze cartografiche relative ai territori amministrati dalle famiglie De Marini e Di Sangro. Le piante dell'archivio Di Sangro sono state raccolte in tre cartelle e schedate da Laura Mazzarotta.
La prima cartella contiene le piante della Valle del Sarno (con diverse piante del fiume).
La seconda contiene le piante inerenti i lavori presso il fiume Bottàro (con diverse piante di territori della zona di Scafati e Pompei presso il fiume Bottàro). Va anche segnalata la "Pianta topografica delle macchine idrauliche a Bottaio di proprietà di S.E. la signora Principessa di Fondi e Marchese di Genzano".
La terza cartella contiene le piante di alcuni territori, come quello detto "le Paludi del Gioco" sito in Boscoreale, oppure quello di "Bosco del Saldo" e di Selva Vetere" presso Fondi. Si riferiscono a Napoli le piante del Palazzo a San Filippo a Chiaia e il prospetto e la facciata del Palazzo Fondi a via Medina. Molte delle piante sono senza data, mentre quelle datate risalgono tutte alla prima metà del secolo XIX, tranne quelle inerenti il Palazzo a San Filippo a Chiaia risalenti al 1912.
L'archivio della famiglia Di Sangro, in fase di riordinamento, è corredato anche da materiale bibliografico composto da manoscritti, allegazioni e opere a stampa ordinate e rilegate dal principe Oderisio di Sangro. Atuualmente sono state inventariate, consultabili in sala inventari, alcune serie che si elencano di seguito: 1)"Napoli Scritture Diverse" (secc. XVI-XVIII);
2) "Scritture per la principessa di Striano", Paolina Gaetani, moglie del principe di Striano Stefano de Marini;
3) "Crediti istrumentari e arrendamenti", dove vi sono scritture per Montepeloso, Monteserico e per la terra di Genzano,
- sulla quale i de Marini avevano il titolo di marchese -, oltre a diversi privilegi, regi assensi e decreti;
4) "Scritture di Striano" (secc. XVII-XVIII);
5) "Scritture di Genova", (secc. XV-XVIII) che si riferiscono alla famiglia de Marini estinata nei Di Sangro, con documentazione relativa ai beni di Sestri Levante e carte giudiziarie;
6) "Allegazioni" dal 1647 al 1938.
strumento di ricerca
0710 Di Sangro - Inventario analitico
strumenti di ricerca presenti in Sala di Studio
inv. 710.