struttura gerarchica
  • Complessi documentari dell'Archivio di Stato di Napoli 
  • Sede centrale 
serie
Complessi documentari (Anagrafe degli archivi)
livello di descrizione
fonds
titolo e estremi cronologici
Real Commissione dei titoli di nobiltà1609 - 1860
descrizione fisica
pezzi  5
soggetto produttore
Real commissione dei titoli di nobiltà
Real commissione dei titoli di nobiltà
Real commissione dei titoli di nobiltà
collocazione
locale 147
storia istituzionale
Allo scopo di disciplinare e controllare il passaggio, la trasmissione ed
il legittimo uso dei titoli nobiliari, con il decreto 23 marzo 1833 fu
istituita la Real Commissione dei titoli di nobiltà, che, in base al
successivo decreto del 29 settembre 1834, ebbe anche il compito di
fornire pareri sull'interpretazione dei diplomi di concessione dei titoli,
quando vi fosse contrasto tra membri della stessa famiglia sulla loro
spettanza, mentre sugli abusi dovevano vigilare gli intendenti delle
provincie. Posta dapprima alle dipendenze del Ministero di grazia e
giustizia, poi, dal 1848, di quello della Presidenza del Consiglio dei
Ministri, la Commissione sostituiva il Consiglio dei maggiorati, che a
sua volta aveva ereditato le competenze del precedente Tribunale
conservatore della nobiltà. Quest'ultima magistratura, dopo l'abolizione
dei sedili di Napoli nel 1800 e l'annullamento dei privilegi accordati
precedentemente, aveva avuto il compito di conservare il Libro d'oro
della nobiltà napoletana, nel quale erano notate tutte le famiglie ascritte
alle piazze, salvo il diritto del re di aggregarvi altri personaggi distinti e
benemeriti. Il tribunale teneva poi anche un registro delle famiglie che
possedevano feudi da 200 anni, uno per le famiglie dell'Ordine di
Malta, uno per tutti i nobili già ascritti ai sedili ed uno dei preti nobili
aspiranti alle cappellanie del tesoro di S. Gennaro, che erano di regia
collazione. La Commissione era costituita da un presidente, un
vicepresidente, 7 consiglieri effettivi e 4 supplenti. Le funzioni di
pubblico ministero, che consistevano nell'istruire le domande su cui
doveva poi deliberare la Commissione, erano esercitate dal
procuratore generale della Corte suprema di giustizia di Napoli o da
quello di Palermo, a seconda che il re risiedesse nei domini al di qua o
al di là del faro. In ogni caso le deliberazioni diventavano esecutive
solo se approvate dal sovrano. I diplomi originali di nobiltà erano
conservati dapprima presso il Ministero della Cancelleria generale del
regno, istituita nel 1816, e a partire dal 1822 dal Ministero della
Presidenza del Consiglio dei Ministri. Anche gli ordini equestri, di cui
era gran maestro il re, furono amministrati prima dal Ministero di Casa
Reale e degli ordini cavallereschi e, a partire dal 1832, dal Ministero
della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Gli ordini che erano
conferiti dal re erano l'Ordine di S. Gennaro, l'Ordine di S.
Ferdinando e del merito, l'Ordine Costantiniano di S. Giorgio e
l'Ordine di Francesco I. La Commissione provvedeva anche alle
richieste degli aspiranti alla compagnia delle guardie del corpo, il
reggimento che, subentrato nel 1813 a quello delle guardie d'onore,
era addetto al "servizio delle reali persone e de' reali appartamenti". A questo corpo
militare, diviso fra guardie a cavallo e guardie a piedi, potevano essere
ammessi, in base al decreto del 1 agosto 1815, i nobili "di nobiltà tale,
quale è stato sempre l'aspirante a far le pruove di giustizia dell'Ordine
gerosolimitano". Nuovi requisiti per l'ammissione furono poi aggiunti
con decreti del 21 giugno 1833, che assegnarono al corpo i servizi
prima prestati dai Reali Alabardieri di Napoli e di Sicilia. La
Commissione fu poi abolita con il decreto luogotenenziale del 17
febbraio 1861.
ambiti e contenuto
Le carte della Real Commissione dei titoli di nobiltà sono andate in gran parte disperse in seguito agli eventi bellici. Resta, però, l'antico inventario, compreso nel fondo, grazie al quale è stato possibile individuare i pezzi residui, che si trovavano confusi nella grande miscellanea del "Museo". Tra i documenti così identificati figurano anche pezzi provenienti dal Tribunale conservatore della nobiltà e, in particolare, il Libro d'oro del 1807. Risulta, invece, che sia andato completamente distrutto a seguito degli eventi bellici l'archivio del Consiglio dei maggiorati. Delle carte della Commissione, ancora conservate nella Sala Diplomatica, è stato redatto un elenco completo (vedi qui di seguito). Affari relativi agli aspiranti ai titoli si trovano nell'archivio del Ministero della Presidenza. Le carte della R. Commissione dei titoli di nobiltà costituiscono ora un fondo autonomo. Gli altri documenti, invece, sono stati riuniti con i rispettivi archivi. Per rendere più agevole la consultazione dei documenti estratti dalla miscellanea di scritture "Museo", va detto che alla descrizione, desunta dall'inventario 200 , relativo al "Museo", si è unita la segnatura originale, quando riscontrabile, e quella che distingueva ciascun pezzo all'interno della miscellanea. Le carte scampate alla distruzione dell'archivio nel corso della seconda guerra mondiale sono corredate dagli inventari originali, già contrassegnati nell'inventario del "Museo" con il numero B. 133. Il fondo comprende anche atti del Tribunale conservatore della nobiltà.
ELENCO
n. orig. n. inv. prec. titolo
176 B 92 Tribunale conservatore della nobiltà. Libro d'oro. Platea delle famiglie patrizie napoletane. 1807.
208 B 93 c. s. Volume di pergamene con le armi dipinte da servire pel primo registro detto Libro d'oro.
322 A 111 Registro degli individui appartenenti alla Regia Camera del 1859.
323 B 94 Famiglie anticamente ascritte ai cinque aboliti sedili della nobiltà dall'anno 1572.
324 B 95 I Tribunale conservatore della nobiltà. Secondi registri della nobiltà napoletana. Registro di famiglie non ascritte ai cinque sedili di Napoli, ma che possedevano feudi da 200 anni.
325 B 96-101 Indice delle famiglie ascritte alla mastra mobile di Palermo. Voll. 6. Indice degli ascritti alla mastra mobile di Messina; Ricaccio alfabetico di tutti i quarti degli aspiranti a guardia del corpo a cavallo; Stato cronologico nominativo dei consiglieri della R. Commissione dei titoli di nobiltà fino al 1 ottobre 1854; Stato delle rendite che possiede la R. Commissione dei titoli di nobiltà e dei pesi 1855-1856; Per d. Giuseppe Pignatelli Cortes, duca di Monteleone, contro d. Cesare Ettore Pignatelli, marchese di Casalnuovo. 1857.
326 B 102 Stato generale del movimento degli affari. Vol. 1. 1833-1843.
327 B 103 c. s. Vol. II. 1844-1852.
328 B 104 c. s. Vol. III. 1852-1857.
329 B 105 c. s. Vol. IV. 1857-1860.
336 B 106 Sedile di Lettere. Conclusioni. Vol. I 1572-1694.
337 B 107 c. s. Vol. II. 1695-1769.
338 B 108 c. s. Vol. III 1775-1805.
339 B 109 c. s. Libro degli stemmi delle famiglie nobili.
340 B 110 c. s. Conclusioni. Indice.
341 B 111 Sedile di Pozzuoli. Regio assenso. 1784 marzo 29.
342 B 112 c. s. Conclusioni. 1713-1795.
343 B 113 c. s. 1804.
344 B 114 Sedile di Sorrento. Dominovi. Conclusioni. Vol. I. 1609-1663.
345 B 115 c. s. Vol. II. 1622-1688.
346 B 116 c. s. Vol. III. 1774-1798.
347 B 117 c. s. Vol. IV. 1802-1805.
348 B 118 Sedile Porta di Sorrento. Conclusioni. Vol. I. 1614h-1732.
349 B 119 c. s. Vol. II. 1734-1802.
350 B 120 c. s. Vol. III. 1802-1805.
B 125 Tribunale conservatore della nobiltà. Registro di esito. 1800.
B 126 c. s. 1800.
B 127 c. s. 1802-1803.
B 128 c. s. 1804-1806.
B 129 c. s. Registro di introito. 1807-1811.
B 130 c. s. Contabilità. Sec. XIX, prima metà.
B 131 Pratiche diverse della Commissione. 1833-1856. Comprende anche un indice a stampa di dispacci, decreti, rescritti e ministeriali ad uso della Commissione.
B 132 Titoli originali della famiglia Batti e bolle pontificie con sigilli
B 133 Inventario delle scritture della R. C.
B 134 Protocollo alfabetico.
376 "Ruolo generale de' cavalieri gerosolimitani". Torino, 1714. A stampa.
strumento di ricerca
0202 Real Commissione dei titoli di nobiltà - I Inventario