struttura gerarchica
  • Archivio Loffredo 
serie
Archivio Loffredo
livello di descrizione
series
titolo e estremi cronologici
Eredità del Principe di Cardito
 Marchesi di Monteforte
ambiti e contenuto
L'eredità del principe di Cardito racchiude, innanzitutto, la documentazione riguardante i principali possedimenti relativi ai feudi della famiglia, ovvero Cardito e Monteforte: nelle due serie si trovano per lo più notizie e documenti relativi ai censi a agli affitti dei terreni.
In coda alla serie Cardito si trova, infatti, la "Platea generale dei censi che possiede la eccellentissima Duchessa di Castel di Sangro Marianna Loffredo erede del fu Principe di Cardito, Ludovico Venceslao Loffredo, in tenimento del comune di Cardito e di Carditello" : l'elegante volume di 118 pagine, datato al 1830, consente di conoscere i nomi degli affittuari delle diverse masserie di proprietà Loffredo.
Molto più rilevanti, dal punto di vista archivistico e diplomatistico, appaiono i documenti conservati nelle sottoserie Diversi e Napoli.
Nella sottoserie Diversi troviamo quel che resta del diplomatico della famiglia in parte ricostruibile con la pandetta generale: i documenti originali sono per lo più del ‘500; si segnala il documento più antico, un istrumento notarile del 1321 in scrittura curiale; e il privilegio originale che nomina Sigismondo Loffredo presidente della Regia Camera della Sommaria, dopo la morte di Giovanni Tommaso de Mastrilli del 25 maggio 1512. Molto più tardi, nel 1637, il re Filippo IV d'Asburgo trasferirà il titolo di principe dal feudo di Amoroso, che apparteneva anch'esso ai Loffredo, al feudo di Cardito: il privilegio di concessione a favore di Mario Loffredo è conservato in originale nella serie Diversi .
La sottoserie Napoli, soprattutto le prime 8 buste, hanno un interesse per i numerosi processi che vi si rinvengono: si tratta di processi originali delle più antiche magistrature del Regno (Sacro Regio Consiglio, Regia Camera della Sommaria e Gran Corte della Vicaria) che più appropriatamente l'Archivio di Stato di Napoli avrebbe dovuto conservare.
La busta numero 8 è interamente dedicata agli atti della Commissione Feudale relativi ai due feudi di Cardito e di Monteforte . La presenza di processi originali conservati all'interno degli archivi gentilizi conferma i dubbi sulla completezza delle numerose serie dei processi antichi custoditi nell'Archivio di Stato di Napoli.
Molti dei processi, conservati nella sottoserie Napoli, ruotano intorno all'istituzione del maggiorascato sui beni di Sigismondo dell'8 febbraio 1542: in precedenza, nel 1527, lo stesso Sigismondo Loffredo con privilegio aveva ottenuto di assegnare i suoi beni feudali e burgensatici, gabelle e uffici perpetui in parti uguali ai suoi figli Giovanni Battista e Marco Antonio .
I processi antichi sono documenti difficili da interpretare: in carta, spesso rovinati e danneggiati; la scrittura è per lo più di faticosa lettura e ricchissima di abbreviazioni a volte non codificate; se si riesce a superare queste asperità ci si accorge che in essi si conservano la memoria di scritture non più presenti, a volte documenti anche molto antichi di cui si era persa la memoria, per la naturale tendenza degli archivi a intrecciarsi e a specchiarsi tra di loro.
Negli "Atti della risulta fiscale contro il principe di Cardito e marchese di Monteforte, Mario Loffredo, per i relevi non pagati di suo padre Sigismondo e per la giustificazione della linea di successione dei possessori dei feudi di Cardito e di Monteforte" , ad esempio, si può leggere una interessante provvisione in originale della Camera della Sommaria nella quale sono riportati alcune notizie sulle vicende feudali del feudo di Cardito .
Il compito dell'archivista, oggi, non consiste solo nello schedare le parti in conflitto e l'oggetto del contendere ma, memori dell'insegnamento del dott. Fausto de Mattia, nel far parlare queste preziose fonti mostrando agli studiosi ciò che nascondono.

Ferdinando Salemme
strumenti di ricerca presenti in Sala di Studio
Inv. 1000. 
informazioni redazionali
La condizionatura del materiale archivistico, la redazione delle schede e l' inserimento dati è stato effettuato dal dott. Ferdinando Salemme