struttura gerarchica
serie
Atti depositati. Inventario
livello di descrizione
series
titolo e estremi cronologici
Atti depositati1809 - 1888
unità di descrizione Anagrafe collegata
Atti depositati
descrizione fisica
annotazioni: La serie non ha una numerazione consecutiva, ma le buste sono inframezzate all'intero fondo 
buste  86
soggetto produttore
Tribunale di commercio, Napoli
ambiti e contenuto
Questa serie del Tribunale di Commercio di Napoli è connessa all'attività propriamente giurisdizionale della magistratura e comprende gli atti per i quali la procedura imponeva un deposito presso il Tribunale e, fino al 1865, la relativa verbalizzazione su registri appositi. Per questo motivo la serie, è suddivisa in due parti: una riguardante i volumi costituitisi a seguito della raccolta degli atti depositati e, l'altra, relativa ai registri nei quali veniva verbalizzato l'avvenuto deposito degli atti stessi.        
Negli elenchi di versamento degli atti all'Archivio di Stato di Napoli le unità archivistiche che la costituiscono erano indicate o sotto la impropria dizione di Perizie o con svariate ed erronee e, quindi fuorvianti denominazioni.        
La normativa che regolava la procedura dei giudizi civili, e, quindi, anche quelli commerciali , imponeva, da un lato, la redazione di registri "delle dichiarazioni con depositi"di cui il cancelliere era tenuto a "stendere processo verbale" e, dall'altro, la raccolta in volumi degli atti e scritture a vario titolo depositati.        
a) I registri dei verbali di deposito. - Si deve ritenere che, pur risultando i registri dei verbali di deposito degli atti esplicitamente contemplati solo dal "Regolamento per la disciplina delle autorità giudiziarie nei domini al di qua del faro" del 15 novembre 1828 entrate in vigore il 1 gennaio 1829, questi erano, comunque, previsti sin dal 1811 considerato che a quell'anno risale il primo registro prodotto presso la cancelleria del Tribunale di commercio. Nei primi due anni di attività della Magistratura per le verbalizzazioni dei depositi degli atti, che pure comunque venivano redatte, non era prevista l'esistenza di appositi registri; esse entravano, invece, a far parte integrante, come scritture introduttive, degli incartamenti relativi ai depositi degli atti che venivano, poi, riuniti in volume. Tale procedura sarà ripresa dalla codificazione unitaria che abolirà del tutto la verbalizzazione su registri separati unificando, nella raccolta in volumi, l'intero incartamento.        
I registri, generalmente, presentano un indice iniziale,che, nell'assegnare un numero d'ordine ad ogni verbale, tiene conto, spesso, non del nome delle parti in causa, ma di quello del depositante l'atto, in genere il procuratore, vanificandone, spesso l'utilizzazione ai fini della ricerca.        
I verbali riferiscono in modo piuttosto scarno solo il tipo di atto che viene depositato; ciò nonostante, data la perfetta rispondenza tra il numero attribuito al verbale di deposito e quello assegnato all'atto stesso che va a confluire nei volumi che raccolgono gli atti, essi risultano di non trascurabile utilità. Infatti, proprio in virtù di tale corrispondenza, in caso di atti depositati costituiti da unità archivistiche separate perché non inserite nel volume corrispondente , si è potuto ricostruire sia il motivo del deposito, sia l'esatto posto da questi occupati nella successione delle singole unità archivistiche.        
b) I volumi degli atti depositati. - Dotati, per lo più, di un indice per nome dell'attore e del convenuto, questi raccolgono, con una consistenza, grosso modo, di un volume ad anno, gli incartamenti relativi agli atti e scritture che, a norma delle leggi di procedura civile e commerciale, venivano depositati presso la cancelleria.        
Gli atti soggetti a deposito e, quindi, raccolti nella serie, riflettono gli ambiti e le modalità di intervento del Tribunale; essi, per linee generali, risultano essere:        
- Documenti giustificativi di crediti vantati da soggetti legati al mondo commerciale (fedi di credito, fedi di catasto provvisorio, effettivi d'argento fuori banco).        
- Relazioni o rapporti redatti dai periti che, eletti dal Tribunale, erano chiamati, previo giuramento, a periziare sulla cosa oggetto di controversia e a stenderne relativo rapporto da depositare al Tribunale. L'intervento dei periti e, quindi, il contenuto dei rapporti, in stretta relazione con le competenze attribuite alla Magistratura, si estendeva ai più svariati campi: spaziava da un ambito di tipo squisitamente contabile ( che si concretizzava in conteggi di vario genere) ad una di contenuto "merceologico" relativo ai vari prodotti che si commerciavano sul territorio, e, ancora, ad un ambito legato al commercio internazionale, senza escludere, poi, interventi di natura prettamente architettonica.        
- Sentenze arbitramentali o laudi che, emesse dagli arbitri eletti dalle parti, a termine del loro intervento, necessitavano, per l'esecuzione, di un provvedimento del presidente del Tribunale di commercio.        
- Documenti contabili (bilanci ed inventari) esibiti nel corso di controversie o nell'ambito di procedure fallimentari.        
- Documenti informativi, sotto forma di circolari, relativi a scioglimento o costituzione di società.        
- Copie di testimoniali marittimi redatti in porti lontani e, come previsto dalla normativa, depositati nella cancelleria del Tribunale di commercio di Napoli.        
- Processi verbali di avarie di imbarcazioni o relativi calcoli.        
- Giornali di bordo.        
- Documenti in lingua straniera connessi a rapporti commerciali internazionali per i quali, spesso, veniva eseguita ed allegata la traduzione in italiano.        
- Conti relativi a spese sostenute per viaggi di imbarcazioni impiegate nel commercio marittimo.        
In considerazione delle peculiarità di tale documentazione che consistono in una estrema eterogeneità nella tipologia degli atti, in una difficile individuazione degli stessi, nonché nella molteplicità degli ambiti di interesse cui potrebbe essere destinato uno studio di essa, si è proceduto alla schedatura analitica dei volumi che costituiscono la serie, onde poterne consentire una adeguata e completa utilizzazione ai fini della ricerca.        
(2005, Raffaella Nicodemo)
informazioni redazionali
Inventario a cura di Raffaella Nicodemo (2005). Digitazione Vincenzo Ciancio; revisione e vidimazione dei dati Silvana Musella (2013).