struttura gerarchica
serie
Catasto dei terreni e dei fabbricati - Inventario
livello di descrizione
serie
titolo e estremi cronologici
Uffici distrettuali delle imposte dirette. Catasto dei terreni e dei fabbricati - Inventariosecc. XIX-XX
unità di descrizione Anagrafe collegata
Catasto dei terreni e dei fabbricati
storia istituzionale
Il primo intervento che riformava la materia catastale successivo alla fine dell'antico regime avvenne con Giuseppe Bonaparte nel 1806.
Infatti con la legge n.134 dell'agosto 1806 venivano abolite tutte le contribuzioni dirette per essere sostituite da un'unica imposta fondiaria. che sarà introdotta con la legge dell'8 novembre 1806, n. 238 in sostituzione delle ventitré gabelle precedenti. L'obiettivo della legge era quello di ottenere una più equa tassazione delle proprietà fondiarie del Regno.
Si trattava del primo nucleo di quello che sarà definito "Catasto provvisorio". Esso era puramente descrittivo e solo in un secondo momento si sarebbe provveduto ad attuare un catasto geometrico. Questo provvedimento, che riguardava sia i fabbricati che i terreni, mirava ad una più precisa ricognizione del territorio era tuttavia piuttosto impreciso e dava adito a diversi abusi.
Una maggiore chiarezza poté essere raggiunta con il decreto n.335 del 4 aprile 1809 con cui si costituiva una Commissione temporanea incaricata di rivedere lo stabilimento e la riscossione delle contribuzioni dirette in ogni comune del Regno con lo scopo di emendare eventuali errori commessi con la legge del 1806. Un altro provvedimento fu emanato con il decreto n. 477 del 9 ottobre 1809 con cui si stabiliva che in ogni comune dovesse essere eseguita la revisione delle matrici di ruolo e delle sezioni in base alle dichiarazioni dei soggetti interessati. Tuttavia entrambi i provvedimenti restavano insufficienti ai fine della creazione di un catasto preciso ed aggiornato.
La restaurazione borbonica non fece che aumentare la situazione di scarsa chiarezza: nel 1818 ebbe inizio l'aggiornamento catastale, senza tuttavia distinguere più tra catasti dei terreni e dei fabbricati così come era avvenuto nel periodo napoleonico. Nel 1853 ci fu un ultimo tentativo di creare un catasto geometrico nel Regno di Napoli da parte del cartografo Benedetto Marzolla ma anche questa iniziativa non diede i frutti sperati. In questo modo, alla vigilia dell'unificazione nazionale parte del territorio meridionale restava ancora sconosciuto.
Dopo l'unità d'Italia, tenendo conto delle diversità che presentavano i vari Catasti realizzati nei regni preunitari, fu emanata la Legge N° 1831 del 15/7/1864, "Legge per il conguaglio provvisorio", diretta almeno a perequare le imposte affinchè tutti i possessori di beni immobili pagassero le imposte e che queste fossero eque per tutto il territorio nazionale, in attesa che venisse costituito un Catasto geometrico particellare per tutta l'Italia.
Con il R.D. n.2455 del 26 luglio 1865 furono istituite le Agenzie (poi Uffici) delle imposte dirette con lo scopo precipuo di conservare il catasto della proprietà fondiaria e la gestione dei registri, delle matricole, dei ruoli e delle carte attinenti le tasse dirette. Sarebbero rimaste in funzioni fino al 1972.
Con le leggi n° 2134 del 26 gennaio 1865 viene istituita la legge per l'unificazione dell'imposta sui fabbricati in proporzione al loro reddito netto e gli eventuali immobili esentati dalla tassazione. Tale provvedimento troverà definitiva applicazione con la legge n° 5784 del 1870 con cui si stabiliva la tassa sui fabbricati.
Il catasto dei terreni, invece, fu introdotto in un secondo momento con la legge Messedaglia n° 3682 del 1° marzo 1883 che istituiva il catasto particellare con lo scopo di accertare le proprietà immobili, e tenerne in evidenza le mutazioni e perequare l'imposta fondiaria. Inoltre vengono istituiti il Nuovo Catasto Terreni (N.C.T.), che sostituisce i vecchi catasti preunitari, e il Catasto Edilizio Urbano (C.E.U.), che è l'evoluzione del Catasto Urbano varato nel 1877. 
La situazione catastale rester à in gran parte invariata fino agli anni trenta quando due provvedimenti muteranno la situazione esistente.
Si tratta del Testo Unico del 08/10/1931 n. 1572 con cui fu riordinata l'intera materia catastale. L'obiettivo della legge era: accertare le proprietà immobili, tenerne in evidenza le mutazioni e di perequare l'imposta fondiaria. Ma si proponeva anche di stabilire i confini tra una proprietà ed un'altra.
Nel 1939, con la legge 11 agosto 1939, n. 1249 «Accertamento generale dei fabbricati urbani, rivalutazione del relativo reddito e formazione del Nuovo Catasto Edilizio Urbano» (N.C.E.U). fu costituito il Nuovo Catasto Edilizio Urbano (N.C.E.U.), secondo il rilevamento topografico dall'alto (aerofotogrammetrico). Inoltre si stabilivano le diverse tipologie di immobili con le relative tipologie d'uso.
La situazione mutò a partire dagli anni cinquanta. Infatti nel 1956 Il Nuovo Catasto Terreni (N.C.T.) entra in conservazione, stessa sorte toccherà al Nuovo Catasto Edilizio Urbano (N.C.E.U.) nel 1962.


Gianluca Bianco
storia archivistica
La documentazione posseduta presso questo Archivio di Stato è quella prodotta dagli Uffici distrettuali delle imposte dirette, in particolare si tratta del Nuovo Catasto Terreni (N.C.T.) e del Catasto edilizio urbano (C.E.U.) istituiti con la legge Messedaglia. Si tratta della seconda tipologia catastale dopo il catasto provvisorio istituito nel periodo francese conservata presso il suddetto archivio.
Gli uffici che hanno prodotto e conservato la documentazione catastale sono gli Uffici Distrettuali delle imposte dirette. Essi sono quelli di Napoli, Pozzuoli, Nola, Casoria, Frattamaggiore, Giugliano, Ottaviano e Portici.
Il nucleo centrale della documentazione è costituito dalle partite dei terreni e dei fabbricati e delle relative matricole dei possessori.
Le matricole dei possessori dei terreni, divisi in ordine cronologico e alfabetico, sono relative a possessori, proprietari, affittuari e livellari sia come persone fisiche, sia come persone giuridiche. Ad ogni matricola corrisponde un numero di partita sulla quale è possibile ritrovare l'imposta pagata e ripercorrere le eventuali modifiche della proprietà, del possesso e del livello.
L'istituto del livello trovava particolare applicazione all'interno dei contratti agrari.
Si tratta di un contratto di origine medioevale simile all'enfiteusi che ormai ha inglobato questo particolare istituto giuridico.
Più nello specifico, si tratta della concessione di un terreno da parte del proprietario in cambio del pagamento di un canone.   
La documentazione del catasto fabbricati è simile a quella dei terreni. Le matricole dei possessori, divise alfabeticamente, sono relative a possessori, proprietari ed affittuari di immobili, siano esse persone fisiche o giuridiche. Ad essi è legata il numero di partita che permette di stabilire le eventuali modifiche di proprietà, possesso o affitto avvenute nel tempo.
Strumenti essenziali per consultare questa documentazione sono le tavole censuarie ed i prontuari delle mappe.
I primi riportano la qualità del terreno o del fabbricato con i rispettivi dati di identificazione, elencati in ordine progressivo secondo il numero di mappa; i prontuari delle mappe, invece, permettono di conoscere il possessore di un terreno o di un fabbricato qualora si sia a conoscenza soltanto del numero di mappa e di partita.
Infine, un ruolo chiave è svolto dalle mappe, la cui interpretazione è fornita dai prontuari e permettono una ricognizione del territorio. Le mappe più aggiornate sono degli anni '60 del XX secolo e riguardano principalmente terreni e fabbricati rurali.
informazioni redazionali
Inventario redatto dal Dott. Gianluca Bianco
Coordinamento scientifico del Dott. Ferdinando Salemme