struttura gerarchica
  • Complessi documentari dell'Archivio di Stato di Napoli 
  • Sede centrale 
serie
Complessi documentari (Anagrafe degli archivi)
livello di descrizione
Fondo
titolo e estremi cronologici
Diplomatico0911 - 1907
descrizione fisica
annotazioni: 12 cartelle di pergamene restaurate e 2 da restaurare provenienti dal fondo notarile, essenzialmente copertine 
pergamene  6472
cartelle  12
collocazione
locale 147
ambiti e contenuto
Il materiale membranaceo dell'Archivio di Stato di Napoli che, originariamente era conservato a parte e ne costituiva il cosiddetto "Diplomatico", andò quasi completamente distrutto durante l'incendio appiccato dalle truppe tedesche nel 1943 alla Villa Montesano di San Paolo Belsito, dove era stata trasportata la documentazione più preziosa. Delle circa 55.000 pergamene ne andarono distrutte 47.470.
I fondi che costituivano il Diplomatico erano i seguenti: "Pergamene greche" (1054-1450); "Pergamene dei monasteri soppressi" (703; 748-1798); "Pergamene della curia ecclesiastica" (985-1774); "Pergamene dei luoghi pii e dei comuni" (secc. X-XVIII); "Pergamene della Regia Zecca": arche (1138-1608), "Pergamene della Regia Camera" (1267-1728).
A queste perdite sopperiscono in parte alcune opere edite contenenti regesti e trascrizioni di molti documenti. Per le pergamene greche è da considerare il "Syllabus graecarum membranarun", mentre per le pergamene dei monasteri soppressi risultano fondamentali le opere "Regii Neapolitani Archivi monumenta" e il "Codice diplomatico amalfitano" del Filangieri.
Le pergamene attualmente esistenti sono 6472, ordinate cronologicamente per gruppi, databili tra il 911 e il 1907 . A queste vanno aggiunte 12 cartelle di pergamene restaurate, originariamente coperte del fondo notarile.
Solo una parte del Diplomatico attuale proviene dai fondi cui appartenevano in origine, mentre un buon numero è confluito nell'Archivio di Stato di Napoli attraverso donazioni, acquisti e depositi avvenuti dopo la fine della seconda guerra mondiale. Il contenuto di questi documenti è soprattutto di natura privata e patrimoniale. Ad essi bisogna anche aggiungere il gruppo di 299 pergamene provenienti dall'Archivio Farnesiano e databili tra il XIII e XVIII secolo.
Sotto la denominazione "Varie", sono raggruppate carte eterogenee, per provenienza e per materia.
Le pergamene riguardano soprattutto luoghi e famiglie, e sono ordinate alfabeticamente.

Facevano parte di questo fondo anche 1831 pergamene (secc. X-XIX e senza data) della Società napoletana di Storia Patria, alla quale sono state recentemente restituite. Il fondo, che si conserva appunto nella sede della Società ed è conosciuto anche come fondo "Fusco", fu creato dagli archeologi e storici Salvatore e Giuseppe Maria Fusco e fu poi acquistato dalla Società di storia patria nel 1882. Esso comprende pergamene di provenienza e di natura diversa; si tratta di atti giudiziari; atti privati; bolle; carte feudali; istrumenti notarili relativi a censi, mutui, compravendite; lauree dottorali; privilegi; pergamene relative alle famiglie Caracciolo di Acerenza; Carafa; Ravaschieri; del Balzo; Ruffo di Scilla; di Somma; Pignatelli; Orsini; Ulloa; pergamene relative a diversi Monasteri e Chiese di luoghi diversi; e pergamene denominate "Varie", oltre ad alcuni frammenti non identificati.
strumento di ricerca
0185 Diplomatico dell'Archivio di Stato di Napoli
0186 Pergamene - Inventari di diversi nuclei pergamenacei
0187 Pergamene - Inventari di diversi nuclei pergamenacei
0188 Pergamene - Inventari di diversi nuclei pergamenacei
informazioni redazionali
La redazione delle schede, la verifica della consistenza e la realizzazione dell'inventario sono a cura degli archivisti Martina Magliacano e Feridnando Salemme