- Complessi documentari dell'Archivio di Stato di Napoli
- Sede distaccata
serie
Complessi documentari (Anagrafe degli archivi)
livello di descrizione
Fondo
titolo e estremi cronologici
Atti dello stato civile
, 1809 - 1900
descrizione fisica
pezzi
36874
soggetto produttore
storia istituzionale
Lo Stato Civile fu istituito da Gioacchino Murat in applicazione del codice napoleonico con decreti del 22 e del 29 ottobre 1808. In precedenza i registri dei battesimi, dei matrimoni e delle morti erano tenuti dai parroci, ai quali fu impedito di dare il battesimo e la benedizione nuziale senza la presentazione del certificato dello Stato Civile. Dopo la restaurazione di re Ferdinando I di Borbone, nel maggio dell'anno 1815 fu ordinato che l'ufficiale dello stato civile prendesse nota del battesimo e della benedizione nuziale dietro presentazione di certificati che i parroci erano tenuti ad inviare alle rispettive sezioni municipali. Nel 1833 furono versati dal Tribunale di Napoli i registri di Stato Civile di Napoli e provincia relativi agli anni 1809-1832. Nel 1837 il Procuratore del Re su pressione del Ministro di Grazia e Giustizia effettuava un controllo sui registri presenti nel Grande Archivio e quelli ancora presenti nei Comuni ed in seguito a questo controllo furono versati sempre dal tribunale i registri relativi agli anni 1833-1836. I registri successivi a questa data furono versati alcuni dal Tribunale, che era l'organo preposto a raccogliere e conservare le seconde copie dei registri di Stato Civile compilati dagli ufficiali di stato civile dei Comuni, ed altri, quelli che i comuni e le sezioni municipali di Napoli, contavvenendo alla legge, avevano conservato senza versarli al Tribunale, appunto dalle sezioni municipali di Napoli e dai municipi della provicia. Questi registri anche per sollecitazione di una circolare del procuratore del Re del 19 maggio 1873 e dell'art. 20 della legge sugli archivi del 27 maggio 1875 furono versati tra il 1870 e il 1877.
ambiti e contenuto
Lo Stato Civile fu istituito da Gioacchino Murat in applicazione del codice napoleonico con decreti del 22 e del 29 ottobre 1808. In precedenza i registri dei battesimi, dei matrimoni e delle morti erano tenuti dai parroci, ai quali fu impedito di dare il battesimo e la benedizione nuziale senza la presentazione del certificato dello Stato Civile. Dopo la restaurazione di re Ferdinando I di Borbone, nel maggio dell'anno 1815 fu ordinato che l'ufficiale dello stato civile prendesse nota del battesimo e della benedizione nuziale dietro presentazione di certificati che i parroci erano tenuti ad inviare alle rispettive sezioni municipali. Nel 1833 furono versati dal Tribunale di Napoli i registri di Stato Civile di Napoli e provincia relativi agli anni 1809-1832. Nel 1837 il Procuratore del Re su pressione del Ministro di Grazia e Giustizia effettuava un controllo sui registri presenti nel Grande Archivio e quelli ancora presenti nei Comuni ed in seguito a questo controllo furono versati sempre dal tribunale i registri relativi agli anni 1833-1836. I registri successivi a questa data furono versati alcuni dal Tribunale, che era l'organo preposto a raccogliere e conservare le seconde copie dei registri di Stato Civile compilati dagli ufficiali di stato civile dei Comuni, ed altri, quelli che i comuni e le sezioni municipali di Napoli, contavvenendo alla legge, avevano conservato senza versarli al Tribunale, appunto dalle sezioni municipali di Napoli e dai municipi della provicia. Questi registri anche per sollecitazione di una circolare del procuratore del Re del 19 maggio 1873 e dell'art. 20 della legge sugli archivi del 27 maggio 1875 furono versati tra il 1870 e il 1877.
strumento di ricerca
altri strumenti di ricerca
L'intero archivio è consultabile sul portale Antenati:
http://dl.antenati.san.beniculturali.it/v/Archivio+di+Stato+di+Napoli/
http://dl.antenati.san.beniculturali.it/v/Archivio+di+Stato+di+Napoli/
note
L'inventario n. 440 con prefazione di Camillo Minieri Riccio, edito a Napoli il 1879 è preceduto da un indice onomastico manoscritto di età posteriore a cura degli archivisti napoletani, è conservato presso la sezione amministrativa. Di esso esiste anche una copia in sala studio.
L'inventario n. 441 dei municipi o comuni di Napoli è preceduto dall'indice alfabetico dei comuni
L'intero archivio si può consultare in digitale sul portale Antenati: http://dl.antenati.san.beniculturali.it/v/Archivio+di+Stato+di+Napoli/
L'inventario n. 441 dei municipi o comuni di Napoli è preceduto dall'indice alfabetico dei comuni
L'intero archivio si può consultare in digitale sul portale Antenati: http://dl.antenati.san.beniculturali.it/v/Archivio+di+Stato+di+Napoli/