struttura gerarchica
  • Complessi documentari dell'Archivio di Stato di Napoli 
  • Sede centrale 
serie
Complessi documentari (Anagrafe degli archivi)
livello di descrizione
fonds
titolo e estremi cronologici
Caracciolo di Torella1252 - 1916  secc. XIII - XIX
descrizione fisica
pezzi  658
metri lineari  33
soggetto produttore
Caracciolo, principi di Torella (sec. XVII- ); Napoli
collocazione
locale 169
locale 225
ambiti e contenuto
L'archivio Caracciolo di Torella copre un lungo arco cronologico che va dal tredicesimo al diciannovesimo secolo. Riccardo Cisternino si adoperò presso il marchese Gioacchino Caracciolo di Torella, affinché l'archivio confluisse nell'Archivio di Stato di Napoli.
Il 3 maggio 1960, il prezioso complesso documentario fu consegnato secondo la procedura del "deposito volontario" dallo stesso marchese. L'archivio, conservato presso la residenza del marchese Caracciolo, Palazzo Marigliano, contava in origine 420 buste. A causa di un bombardamento aereo del 1942, che colpì il palazzo, parte della documentazione andò perduta. Al momento del deposito, esso consisteva di 324 buste. Le buste andate distrutte per l'incendio seguito al bombardamento furono 96.
L'archivio Caracciolo di Torella prende tale denominazione dal ramo della famiglia Caracciolo, che nel 1638, con Giuseppe Caracciolo, divenne titolare del feudo di Torella insieme con le terre di Lavello, Barile, Girifalco, Baragiano, Venosa e altre località site tra Potenza, Matera e Foggia. Il complesso documentario, che ha ricevuto la notifica di notevole interesse storico con nota della Soprintendenza archivistica per la Campania il 26 novembre 1983, costituisce una fonte preziosa per la storia feudale e per le vicende civili ed economiche di numerose terre dell'Italia Meridionale, tra le quali quelle di Torella e di Girifalco fin dal 1252, di Lavello, di Montecalvo, di Bella, di Rionero, di Atella e di Rapolla, che formavano il feudo dei principi Caracciolo di Torella. L'archivio è inoltre importante fonte per la storia politica del Regno di Napoli e di Sicilia, nonché per la storia della città di Napoli e di numerose istituzioni cittadine pubbliche e private, nelle quali i membri della famiglia Caracciolo di Torella rivestirono delle cariche. E' utile inoltre sottolineare che l'archivio Caracciolo di Torella rappresenta anche una fonte per la storia del Risorgimento, soprattutto per il ruolo che alcuni esponenti della famiglia Caracciolo ebbero nella vita politica italiana di quel periodo, come Antonio, Domenico, Nicola, Giuseppe e Nicola Caracciolo di Torella.
Nel 1992 è seguito un secondo deposito, che integra quello del 1960.
L'archivio si articola in pergamene e carte. Le pergamene sono 337 e sono datate tra il 1252 e il 1879.
La parte cartacea dell'archivio consta di circa 7000 fascicoli, i cui estremi cronologici giungono fino al XX secolo. Il documento più antico è rappresentato da un privilegio di Ruggiero il Normanno (sec. XIII) a favore dell'abbazia della SS.Trinità di Venosa. La documentazione, di natura feudale e amministrativa, riguarda i beni che la famiglia possedeva in Molise, e in numerose altre province del Regno di Napoli, ma anche i beni che i Caracciolo possedevano in Piombino, presso il lago di Lesine.
La documentazione pergamenacea si articola in:
1) "Privilegi reali, vicereali ed altri documenti pubblici", tra i quali relazioni e numerose lettere di sovrani (1252-1879);
2) "Istrumenti notarili" (1426-1691);
3) "Bolle e Brevi pontifici (1496-1771);
4) "Istrumenti notarili" (1426-1691);
5) "Documenti ecclesiastici di autorità periferiche della Chiesa" (1425-1768).
La documentazione cartacea si articola in:
1) Titoli nobiliari e cavallereschi, nomine a cariche pubbliche di diversi membri di casa Caracciolo di Torella e "Servizi di Casa Reale" (1643-1890);
2) "Napoli", con documentazione inerente la vita artistica e culturale napoletana (1584-1901);
3) Carte relative a Chiese, Monasteri, Badie e Cappelle (1802-1879);
4) Documentazione inerenti affari e carriere militari dei membri della famiglia (1529-1891);
5) "Monti, Banchi e Opere Pie" (1584-1880);
6) Carte relative all'amministrazione del patrimonio della famiglia Caracciolo di Torella (secc. XVI-XIX);
7) "Diversi" (1434-1884).
Le 337 pergamene sono conservate in 321 buste e sono corredate da regesti e da numerose trascrizioni. Delle bolle, in totale 34, 17 sono pontificie e 17 sono di autorità ecclesiastiche periferiche. Tra i documenti pubblici si segnala il diploma del 1252 di re Corrado IV di Svevia, figlio di Federico II di Svevia, ma vi sono privilegi di Alfonso d'Aragona, di Ferrante, di Alfonso II, di Carlo VIII e di Carlo V. Numerosi anche i documenti in pergamena di epoca più recente, quali il decreto di nomina ad ambasciatore in Russia a Giuseppe Caracciolo, emanato da Gioacchino Murat nel 1810. Da segnalare anche documenti per conferimenti di onorificenze cavalleresche o per creazioni di ordini, tra i quali l'ordine di San Silvestro istituito da Giuseppe Caracciolo di Torella nel 1831, per concessione di Ferdinando II di Borbone. Tra i documenti pergamenacei di natura ecclesiastica, il più antico è rappresentato da una bolla dell'arcivescovo di Conza, datata 1425. Vi sono inoltre bolle di papa Alessandro VI; documenti emanati dal vescovo di Sant'Angelo dei Lombardi e da altre autorità ecclesiastiche relativamente alla concessione di benefici ecclesiastici in Torella e in altre località ai membri della famiglia Caracciolo. Bisogna sottolineare che i regesti e le trascrizioni riportate nella tesi di perfezionamento citata in bibliografia si riferiscono alle pergamene datate dal 1252 al 1440.
Tra i documenti cartacei, si segnalano le scritture relative all'abbazia di Monticchio; quelle relative a diverse università, tra cui Manfredonia e Melfi; le carte inerenti diversi monti familiari, tra i quali il Monte di Pietà, il Monte Minutolo, il Monte dei Carafa, il Monte dei Giunti e il Monte Manso di Scala, e le carte di natura giudiziaria, nelle quali vi sono prove di atti estratti dai distrutti Quinternioni. Da segnalare infine scritture relative ad altre famiglie che si imparentarono con i Caracciolo di Torella, come i Pignatelli, duchi di Montecalvo; il duca di Bovino, Carlo Guevara Suardo, la principessa d'Ascoli, Maria della Cueva.
La documentazione depositata nel 1992 consta di 14 volumi, 4 fasci di carte e 230 incartamenti datati tra il 1509 e il 1874. Tra i volumi, i primi quattro consistono nell'inventario dell'archivio generale di casa del principe di Torella, parte prima e parte seconda; gli altri due sono rispettivamente una pandetta e un repertorio a corredo dell'inventario. Vi sono inoltre 5 volumi contenenti copie di trattati. Si segnalano alcune pergamene (privilegi; istrumenti; una bolla con sigillo pendente del 5 gennaio 1554; un processo in pergamena del 1554 e un processo per la "Bolla di S. Leone" del 1554 con sigillo pendente mutilo). Vi è infine anche documentazione a stampa della metà dell'800.
strumento di ricerca
0685-0686 Caracciolo di Torella - Inventario
0687 Caracciolo di Torella - Diplomatico
0688 Caracciolo di Torella - Integrazione
altri strumenti di ricerca
Inventario analitico a cura di Riccardo Cisternino, n. 685; indice alfabetico per nome e per materia, n. 686; tesi di perfezionamento n. 687; inventario n. 688, a cura di Laura Mazzarotta e relativo alla documentazione depositata nel 1992.
note
Inventario analitico a cura di Riccardo Cisternino, n. 685; indice alfabetico per nome e per materia, n. 686; tesi di perfezionamento n. 687; inventario n. 688, a cura di Laura Mazzarotta e relativo alla documentazione depositata nel 1992.