struttura gerarchica
serie
Complessi documentari (Anagrafe degli archivi)
livello di descrizione
Fondo
titolo e estremi cronologici
Carafa di Roccella1313 - 1850  XII - XIX sec. XII - XIX
descrizione fisica
pezzi  630
metri lineari  78
soggetto produttore
Carafa, principi di Roccella (sec. XV-); Napoli
collocazione
locale 167 soppalco
locale 164
ambiti e contenuto
L'archivio della famiglia Carafa, principi di Roccella, fu acquisito dall'Archivio di Stato di Napoli il 27 febbraio 1962 in deposito perpetuo, effettuato dal principe di Roccella Gennaro Carafa Cantelmo Stuart. Offerto in vendita nel 1968, l'archivio fu poi acquistato nel 1972 divenendo così patrimonio statale. Del materiale che conserva fu effettuata una prima ricognizione dalla Soprintendenza archivistica per la Campania. Risultarono oltre 100 pergamene, tra le quali una bolla di scomunica del 1586, e atti risalenti al XIV secolo. Tuttavia l'inventario coevo attesta l'esistenza di documenti risalenti al secolo XII. Da segnalare carteggi di carattere politico; scritture relative all'amministrazione dei feudi e delle terre appartenenti alla famiglia dal secolo XVII al secolo XX. Tra i feudi, si ricordano quelli posseduti da questo ramo dei Carafa in Calabria, in Terra di Lavoro, in Principato Ultra, nel Contado del Molise e, naturalmente, a Napoli. Circa 20 buste si riferiscono alle miniere di ferro in Calabria.
L'archivio è provvisto di un inventario e di un indice alfabetico coevi, ancora oggi principali strumenti di consultazione e di ricerca, redatti dagli "archivari" di famiglia, che furono incaricati dell'ordinamento della documentazione.
L'inventario, risalente al 1856, è intitolato "Platea Generale di tutte le scritture che compongono l'Archivio della Ecc.ma Famiglia Carafa di Roccella" ed è corredato dall' "Indice alfabetico alla Platea generale dell'Archivio dell'Ecc.ma Famiglia Carafa di Roccella".
Il fondo, che ha una consistenza di 359 unità, tra buste e volumi, e di circa 271 pergamene, consta di cinque nuclei documentari ben definiti che si indicano seguendo l'ordine dell'inventario del 1856: 1) Carte di natura genealogica; 2) Carte di successione; 3) Carte patrimoniali, che costituiscono il nucleo documentario più cospicuo; 4) Carte amministrative;
5) Carte giudiziarie.
Dall'esame del predetto inventario si evince che le 5 parti in cui risulta suddiviso l'archivio si articolano a loro volta in sezioni e in appendici.
La parte I comprende: "Scritture attinenti a concessioni di privilegi ed onorificenze", a sua volta suddivisa in:
Appendice I, contenente documentazione relativa alla concessione del titolo di principe del S.R.I. e del grandato di Spagna;
Appendice II, contenente fedi di nascita e di morte di alcuni membri della famiglia.
La parte II comprende: "Scritture attinenti a successioni, convenzioni familiari ed altre contrattazioni che modificano il patrimonio ereditario", a sua volta suddivisa in 2 sezioni.
La sezione I comprende titoli di successione (testamenti, preamboli, inventari e convenzioni familiari, donazioni, capitoli matrimoniali); a tale sezione sono aggregate 3 appendici:
l'appendice I contiene atti relativi all'eredità della Duchessa di Bruzzano, Laura Carafa di Policastro;
l'appendice II contiene atti relativi all'eredità del Duca di Bruzzano Gennaro Maria Carafa;
l'appendice III contiene infine atti relativi all'eredità del Conte di Policastro Gerardo Carafa.
La sezione II comprende: "Scritture relative a crediti e debiti" con una sola appendice contenente gli stati di iscrizioni ipotecarie.
La parte III comprende: "Scritture e titoli attinenti a proprietà". Questa parte dell'archivio si suddivide in 4 sezioni.
La sezione I comprende carte relative ai beni che la famiglia possedeva in Calabria con riferimenti ad acquisti di diversi feudi e fondi siti nei territori di Castelvetere, Roccella, Fabrizia, Bianco, Siderno, Grotteria, Condoianni, Brancaleone, Bruzzano, Sambatello. Tale documentazione testimonia il dominio diretto che i Carafa esercitavano sui fondi sopra elencati. A questa prima sezione sono aggregate 6 appendici, contenenti istrumenti notarili relativi a convenzioni, passaggi di fondi, atti di possesso e apprezzi.
La sezione II comprende scritture relative alle "Proprietà in Napoli, Terra di Lavoro, Principato Ulteriore e Contado di Molise". Si segnalano le carte relative alle proprietà site in Napoli, quali il Palazzo a Chiaia, il Palazzo a San Domenico Maggiore, la Casa e il giardino di Portici e alcuni territori nella zona di Fuorigrotta. A questa sezione è aggregata una sola appendice denominata "Diversi".
La sezione III comprende scritture relative a "Beneficii e Padronati", tra i quali si segnalano quello di Santa Maria la Cattolica in Castelvetere, quello di San Nicodemo in Mammola, quello del Gran Priorato Gerosolimitano in Roccella. Si segnalano anche gli atti relativi alla Cappella Gentilizia della famiglia eretta nella Chiesa di San Domenico Maggiore di Napoli; gli atti relativi alla cappellania fondata dalla principessa di Roccella Ippolita Cantelmo e gli atti relativi alla cappellania fondata dalla Duchessa di Popoli Diana Gaetani. La sezione che si descrive comprende un'appendice di scritture miscellanee relative ai benefici e ai padronati della famiglia Carafa di Roccella.
La sezione IV comprende carte relative ad "Alienazioni" di beni, con un'appendice di estratti catastali.
La parte IV, suddivisa in 2 sezioni, comprende "Scritture di amministrazione".
La parte V, suddivisa in 3 sezioni e in un'appendice, comprende "Scritture giudiziarie".
Nell'archivio Carafa di Roccella, sono inoltre conservate scritture delle famiglie Sismondi, Caracciolo, Cantelmo, Gaetani e Striveri che ebbero rapporti di parentela con i Carafa.
Oltre alla documentazione cartacea, l'archivio contiene, come precedentemente detto, anche un congruo numero di pergamene. Esse, fino alla busta numero 8, sono state restaurate a cura dell'Ufficio di Restauro dell'Archivio di Stato di Napoli e conservate separatamente, mantenendo i riferimenti ai fascicoli dai quali sono state estrapolate.
Attualmente l'archivio Carafa di Roccella è in fase di riordinamento: durante le operazioni di riordino è stato necessario rinumerare la documentazione che, quindi è dotata di una seconda numerazione, la quale, al momento provvisoria, diventerà definitiva alla fine del riordinamento dell'intero archivio. Bisogna precisare che questa seconda numerazione deve essere tenuta presente ai fini della richiesta e della consultazione del materiale documentario.
strumento di ricerca
0670 Carafa di Roccella - Inventario
0671 Carafa di Roccella - Indice alfabetico