serie
Enti
codice
0000000012
intestazione autorizzata
Questura di Napoli, Napoli
contesto: Italia
date: 1860 -
date di esistenza
1860 -
storia
Costituita nel 1860 per soppressione della borbonica Prefettura di
polizia con decreto luogotenenziale del 22 dicembre, la Questura di
Napoli fu da allora il maggior organo di polizia e di pubblica sicurezza
per la città, per il circondario e poi per la provincia di Napoli.
Di origine piemontese (nel
1848 erano stati istituiti questori con funzioni di capi permanenti della
pubblica sicurezza in ciascun circondariodel Regno Sardo), la Questura dopo l'unità
d'Italia ebbe definito il suo contesto normativo con lla "Legge sulla sicurezza
pubblica", allegato B al testo della "Legge sull'unificazione
amministrativa"del 20 marzo 1865, n. 2248. "Uffizi di questura", con giurisdizione sul circondario di residenza,
furono allora istituiti in tutte le città capoluogo di provincia con oltre
60.000 abitanti. Nell'ambito del circondario, le funzioni di pubblica sicurezza erano esercitate da delegati di polizia e, in luogo di questi, dai sindaci, sotto la direzione del prefetto o del
sottoprefetto. La legge stabiliva che l'amministrazione centrale di
pubblica sicurezza era diretta dal ministro dell'interno, quella periferica
da prefetti in ambito provinciale, e da sottoprefetti in ambito
circondariale. A queste autorità e ai questori la legge attribuiva la qualifica di ufficiali di pubblica sicurezza, mentre erano "agenti di pubblica sicurezza" i carabinieri
reali, le guardie di pubblica sicurezza, le guardie forestali, municipali e
campestri.
Ufficiali e agenti di pubblica sicurezza erano incaricati di vigilare sull'osservanza delle leggi e sull'ordine pubblico, di prevenire i reati, di provvedere alle pubbliche calamità, ma anche di comporre "privati dissidi" a richiesta delle parti, per conseguirne la conciliazione, di cui stendere anche il processo verbale.
L'ufficio della Questura di Napoli, dapprima diviso in
ripartimenti, come la Prefettura di polizia di epoca borbonica, fu
successivamente riorganizzato in divisioni. Fino al 1868, accanto ai
ripartimenti, una Segreteria provvedeva agli affari generali del
personale e al servizio del corpo delle guardie, poi dall'anno successivo le
divisioni divennero definitivamente tre: il gabinetto del questore (che trattava gli affari segreti e riservati, in genere di natura politica, che
richiedevano una più ampia discrezionalità, e si occupava degli affari
riguardanti funzionari e agenti), la polizia giudiziaria (a cui erano affidati
delicati compiti in materia di prevenzione e di repressione dei reati) e la
polizia amministrativa (con competenze inerenti la vigilanza e il rilascio
di licenze e di permessi). Il primo regolamento interno della Questura di
Napoli, emanato nel 1866, fu poi sostituito con quello del 1° gennaio
1881.
Accompagnata da insistenti richieste che avevano l'obiettivo di
unificare l'ordinamento degli uffici di pubblica sicurezza, si affermò la
tendenza a estendere l'istituto a tutte le province.
Con il r.d. 21 agosto
1901, n. 409, che modificava la legge del 1890, fu stabilito infatti che
"nelle città capoluogo con una popolazione superiore a 100.000
abitanti, all'ufficio provinciale potrà essere preposto un questore. Il
questore nel circondario di sua residenza ha tutte le attribuzioni di P.S.
spettanti al sottoprefetto e può avere alle sue dipendenze uffici di
sezione. Nelle altre città capoluogo di provincia, all'ufficio è preposto
un commissario".
Nel 1927, soppressi sottoprefetture e circondari, le
autorità di pubblica sicurezza furono distinte in provinciali e locali e
furono previste questure in tutti i capoluoghi di provincia. Il d.l. del 14
aprile di quello stesso anno, n. 593, precisava infatti che "le attribuzioni
dell'autorità provinciale sono esercitate dal prefetto e dal questore e
quest'ultimo, oltre ad essere autorità locale nel comune capoluogo,
esercita nella provincia le attribuzioni già demandate alla soppressa
autorità circondariale". In base a tale ordinamento il questore e il suo
ufficio conseguirono definitivamente quel rango provinciale che fino ad
allora aveva costituito per essi l'eccezione, essendo stata fino a quel momento la loro istituzione limitata ai capoluoghi di provincia più popolosi. Il questore, pur rimanendo sottoposto al
prefetto, acquisiva così la direzione tecnica di tutti i servizi di polizia e
di ordine pubblico nella provincia.
Articolazioni territoriali della questura erano gli uffici sezionali e
distaccati di P.S., i commissariati presso le Direzioni compartimentali
delle ferrovie, il cui compito precipuo era quello di prevenire e
reprimere furti nei treni, i commissariati di zona per i servizi di
frontiera terrestre che rappresentavano l'organo tecnico specializzato a
disposizione del prefetto per quanto atteneva al servizio di frontiera, e
gli uffici di confine marittimo.
Per la città di Napoli le sezioni di P.S.
di S. Ferdinando, Chiaia, Posillipo, Fuorigrotta e Bagnoli erano poste
direttamente alle dipendenze della questura. I commissariati di P.S.
degli scali marittimi, pur potendo corrispondere direttamente con il
ministero per le necessità di indole tecnica, in materia politica
mantenevano sempre uno stretto contatto con le rispettive questure,
dalle quali "disciplinarmente e gerarchicamente dipendono, e alle quali
spetta la responsabilità del mantenimento dell'ordine locale" (ASNA,
Questura, Gabinetto 1902-1971, Massime, 1728, Circolare dell'Alto
Commissariato per la città e la provincia di Napoli).
Con la legge del
1° aprile 1981, n. 121, si portò a compimento la tendenza a rendere
autonomo dalla prefettura l'ufficio della questura, che già dal 1927
aveva raggiunto, come si è visto, una dimensione provinciale. La
questura cessava pertanto di costituire una divisione della prefettura,
per assumere un proprio ruolo. "Nel nuovo ordinamento
dell'amministrazione della P.S., la figura del questore è delineata
dall'articolo 14 della legge n. 121, il cui primo comma conferisce a questa figura la qualifica di autorità provinciale di P.S. Di tale disposizione va
subito rilevato l'aspetto innovativo rispetto al precedente ordinamento,
che pur prevedendo la medesima qualifica, la attribuiva
contestualmente al prefetto e al questore, quasi a voler configurare un
organo unico come sede di competenza, da sdoppiare poi ai fini delle
rispettive attribuzioni. E ciò trova giustificazione nel rapporto di
subordinazione gerarchica che legava il questore al prefetto" (C.
MEOLI, "Il questore", in "Enciclopedia del diritto", pp. 127-128). Un particolare rilievo ha avuto, nell'ambito delle competenze "amministrative" della Questura, la funzione di rilasciare i passaporti per l'estero, soprattutto in relazione al grande fenomeno dell'emigrazione che in Italia assunse dimensioni di massa a partire dalla fine del sec. XIX e fino ai primi decenni del XX. Benché attribuzioni specifiche fossero assegnate all'Ispettorato dell' emigrazione, organo periferico del Commissariato generale per l'emigrazione, istituito dalla legge del 31 gennaio 1901 alle dipendenze del Ministero degli affari esteri, la Questura di Napoli svolse comunque un ruolo di primo piano nel controllo e nella disciplina del movimento migratorio, di cui Napoli costituì uno dei tre centri di rilevanza nazionale, insieme con Genova e Palermo.
Sull'ordinamento dell'amministrazione di polizia si veda anche 'Delegato, ispettore, commissario di pubblica sicurezza' (scheda generale)
condizione giuridica
uffici periferici postunitari
documentazione collegata
Questura di Napoli