serie
Enti
codice
0000000038
intestazione autorizzata
Amministrazione generale di bonificazione
contesto: Regno delle due Sicilie
date: 1855 - 1860
contesto: Regno delle due Sicilie
date: 1855 - 1860
date di esistenza
1855 - 1860
storia
Prima dell'istituzione di quest'amministrazione, il problema della bonifica dei terreni paludosi del Regno fu preso in esame nel 1836 nell'ambito di un progetto di legge, che prevedeva anche un'ampia ricognizione dei terreni sui quali operare. Tre anni dopo, con r.d. del 13 agosto 1839, si stabilì che tutti i terreni paludosi fossero prosciugati, a beneficio dei proprietari terrieri circostanti, dei comuni e delle province e degli stabilimenti pubblici che in cambio avrebbero dovuto contribuire al finanziamento delle opere. A questa legge furono applicati i principi di esproprio per pubblica utilità.
Il provvedimento definitivo giunse però solo nel 1855 quando, con r.d. dell'11 maggio, fu creata l'Amministrazione generale di bonificazione per i domini al di qua del Faro, dipendente dal Ministero dei lavori pubblici. Essa aveva il compito di proporre i lavori di bonifica e di prosciugamento dei terreni paludosi al ministero, che, a sua volta, avrebbe stanziato i fondi necessari. L'Amministrazione inoltre gestiva i fondi e dirigeva le opere. Fu dato, così, ampio mandato ai consiglieri provinciali ed agli intendenti di compilare un quadro preciso di tutte le zone bisognose di un intervento prioritario. Fra queste vi erano il bacino del Liri, le paludi di Fondi e Ponticelli, il Vallo di Diano e vaste aree della Puglia e della Calabria. Un Consiglio di ingegneri della bonificazione fu appositamente creato nel 1857 per vagliare i contratti d'appalto, i collaudi e le proposte avanzate da privati. Restava comunque invariato il principio della contribuzione finanziaria da parte di comuni, province e proprietari terrieri, in proporzione ai vantaggi ricevuti dal miglioramento del suolo, dell'ambiente e delle vie di comunicazione.
Il provvedimento definitivo giunse però solo nel 1855 quando, con r.d. dell'11 maggio, fu creata l'Amministrazione generale di bonificazione per i domini al di qua del Faro, dipendente dal Ministero dei lavori pubblici. Essa aveva il compito di proporre i lavori di bonifica e di prosciugamento dei terreni paludosi al ministero, che, a sua volta, avrebbe stanziato i fondi necessari. L'Amministrazione inoltre gestiva i fondi e dirigeva le opere. Fu dato, così, ampio mandato ai consiglieri provinciali ed agli intendenti di compilare un quadro preciso di tutte le zone bisognose di un intervento prioritario. Fra queste vi erano il bacino del Liri, le paludi di Fondi e Ponticelli, il Vallo di Diano e vaste aree della Puglia e della Calabria. Un Consiglio di ingegneri della bonificazione fu appositamente creato nel 1857 per vagliare i contratti d'appalto, i collaudi e le proposte avanzate da privati. Restava comunque invariato il principio della contribuzione finanziaria da parte di comuni, province e proprietari terrieri, in proporzione ai vantaggi ricevuti dal miglioramento del suolo, dell'ambiente e delle vie di comunicazione.
condizione giuridica
uffici centrali della Restaurazione
relazioni gerarchiche - ente superiore
Ministero dei lavori pubblici
documentazione collegata
fonti
G. LANDI: Istituzioni di diritto pubblico del Regno delle Due Sicilie (1815 -1861), Napoli, Giuffrè, 1977, tomo I, pp. 424 - 426.