serie
Enti
codice
0000000048
intestazione autorizzata
Regia corte dei conti, Napoli
contesto: Regno di Napoli; Regno delle due Sicilie
date: 1807 - 1817
Gran corte dei conti, Napoli
contesto: Regno delle due Sicilie; Italia
date: 1817 - 1865
date di esistenza
1807 - 1865
storia
La Regia Corte dei Conti fu istituita con r.d. del 19 dicembre 1807 in sostituzione della Regia Camera della Sommaria, di cui però ereditò soltanto le funzioni di organo di revisione dei conti dello Stato e degli enti pubblici ("conti annuali di rendita e di spese dei danari regi e quelli delle province e di quelle comunità che hanno un budget èarticolare decretato" dal re), ma non quelle di supremo tribunale amministrativo, che vennero invece attribuite al Consiglio di Stato. Abolito quest'ultimo subito dopo la Restaurazione borbonica del 1815, l'istituzione, che da allora assunse la denominazione di Gran Corte dei Conti, fu riorganizzata con l. 29 maggio 1817 che la divise in tre camere, due per la revisione contabile e una per la giurisdizione in materia di contenzioso amministrativo. In quest'ultima materia - disciplinata dalla l. 21 marzo 1817 - la Gran Corte dei Conti era organo d'appello alle decisioni dei Consigli d'Intendenza, ma anche, per alcuni specifici oggetti, organo di giurisdizione di primo grado. In questo caso era ammesso il ricorso ai suoi avvisi dinanzi al Supremo Consiglio di cancelleria (poi, dal 1824, dinanzi alla Consulta del Regno). La funzione di controllo delle rendite e delle spese dello Stato fu regolata dal decreto del 2 febbraio 1818 "pel rendimento de' conti di coloro che riscuotono il denaro regio ed amministrano fondi regi o de' reali stabilimenti". Erano quindi tenuti a presentare annualmente alla Gran Corte "un bilancio generale dimostrativo di tutti gl'introiti ed esiti fatti dall'amministrazione che essi dirigono" "tutti coloro chem sotto l'immediata dipendenza de' nostri ministri segretari di Stato sono o saranno incaricati della direzione de' fondi e del denaro regio e de' fondi addetti a' reali stabilimenti". I conti dovevano essere trasmessi alla Gran Corte tramite l'intendente della rispettiva provincia entro la fine dell'anno sucessivo a quello a cui si riferivano, Erano soggetti al giudizio della Gran Corte anche i conti "di quei fornitori o appaltatori di servizi ed opere civili o militari, i quali avessero stabiliti i loro contratti direttamente co' nostri ministri segretari di Stato e coll'Intendente generale dell'esercito". La Gran Corte dei Conti fu abolita nel 1862, ma con r.d. 21 settembre di quell'anno, ne venne stabilita la continuazione provvisoria delle funzioni in "stralcio". Cessò la sua attività nel 1865, in attuazione della legge del 20 marzo di quell'anno sull'abolizione del contenzioso amministrativo.
tipologia funzionale
uffici ed organi di controllo
condizione giuridica
uffici centrali del periodo napoleonico e/o di governo provvisorio
uffici centrali della Restaurazione
documentazione collegata
Gran Corte dei Conti
Avvisi della Gran Corte dei Conti
fonti
G. LANDI: Istituzioni di diritto pubblico del Regno delle Due Sicilie (1815-1861), Napoli, Giuffrè, 1977, tomo II, pp. 955 e segg.
G. LANDI: L'influenza della legislazione e della tradizione napoleonica sugli organi di giustizia amministrativa di controllo degli Stati Italiani, in Accademia dei Lincei, "Napoleone e Italia", I, Roma, 1973, pp. 155-172.
C. SALVATI: La Corte dei Conti nel Regno di Napoli. Precedenti storici. Napoli, 1979.
F. DE MATTIA, La Corte dei Conti nel Regno di Napoli, estratto dall'"Archivio Storico per le Province Napoletane", CXXII, Napoli, 2004, pp. 353 - 394.