Enti

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Soprintendenza generale di polizia, Napoli
contesto: Regno di Napoli
date: 1803 - 1806

1803 - 1806

Con l'editto dell'11 maggio 1803 fu istituito un organo di polizia con competenza su tutto il Regno, la Commissione generale di polizia, la cui direzione fu però affidata non ad Antonio Della Rossa, che era stato fino ad allora Direttore generale di polizia, ma a Troiano Marulli, duca d'Ascoli, già vicario generale con alti poteri nelle province della Puglia e dell'Abruzzo, dove si erano stanziati i reparti francesi dopo la pace di Firenze (marzo 1801) e fino a quella di Amiens (marzo 1802). La Commissione era composta da un soprintendente generale della polizia e della giustizia criminale e da un capo della polizia generale a lui subordinato. Il primo aveva giurisdizione su tutto il Regno, mentre il secondo, subentrando al precedente direttore, aveva competenza sulla sola capitale. L'editto dava anche disposizioni sulla compilazione di un nuovo Codice di polizia, già previsto nel 1798, ma mai realizzato, indicandone, fra i punti qualificanti, il rapporto fra forza militare e forza di polizia relativamente all'arresto di militari e di "pagani". All'editto erano unite "istruzioni generali circa il metodo di trattare gli oggetti della polizia in tutte le provincie del regno e concatenarli con quelli della polizia nella capitale". Questo raccordo doveva fondarsi anche sull'assegnazione a ciascuno dei giudici commissari, a cui erano affidati i quartieri della città, di una delle dodici province. Queste furono divise allora, come i casali di Napoli, in ripartimenti affidati ad un caporipartimento, mentre a livello locale le funzioni di polizia vi erano esercitate dai governatori e a livello provinciale dai presidi. Caduto il Regno borbonico, i francesi istituirono il 28 febbraio 1806 il Ministero della polizia generale e il 22 ottobre 1808 la Prefettura di polizia per la provincia di Napoli.

uffici centrali di Antico regime