serie
Enti
codice
0000000392
intestazione autorizzata
Direzione generale di pubblica istruzione, Napoli
contesto: Regno di Napoli
date: 1811 - 1815
Commissione di pubblica istruzione, Napoli
contesto: Regno delle due Sicilie
date: 1815 - s.d.
Giunta di pubblica istruzione, Napoli
contesto: Regno delle due Sicilie
date: 1822 - 1848
Consiglio generale di pubblica istruzione, Napoli
contesto: Regno delle due Sicilie
date: 1848 - 1860
date di esistenza
1811 - 1860
storia
Durante il decennio francese il Governo si assunse l'onere di vigilare, sovrintendere e disciplinare la pubblica istruzione, tramite l'istituzione di una Direzione generale di pubblica istruzione (r.d. 29 novembre 1811) alle dipendenze del Ministero degli affari interni. Attraverso un Direttore di nomina ministeriale, quest'organo ebbe il compito precipuo di controllare l'osservanza delle norme che disciplinavano la materia nei licei, nell'Università di Napoli e negli altri stabilimenti d'istruzione esistenti.
La Direzione generale di pubblica istruzione fu abolita con l'avvento al trono di Ferdinando IV, il quale, mantenendosi fedele alla politica di rinnovamento del Decennio francese in materia di istruzione, istituì il 2 agosto 1815 la Commissione di Pubblica Istruzione, anch'essa dipendente dal Ministero degli affari interni e composta da nove membri poi ridotti a sette. In sostanza essa ereditava le attribuzioni della precedente Direzione, soprattutto per quel che concerneva l'organizzazione dell'istruzione pubblica.
Ampie funzioni propositive nell'elaborazione di nuovi strumenti per migliorare la normativa in materia di pubblica istruzione furono attribuite alla Giunta di pubblica istruzione, istituita durante il governo di Ferdinando I con r.d. del 12 settembre 1822.
Tale organo, costituito dal presidente dell'Università e da sei professori di nomina regia, doveva "esaminare quanto concerne l'istruzione pubblica in generale e tutto ciò che può concorrere alla buona istruzione della gioventù, sia per lo scibile che per la morale". Vigilava, in tal modo, sull'esatta osservanza delle leggi e regolamenti e aveva facoltà di proporre strumenti adeguati, perché si ottemperasse adeguatamente alle norme.
Conseguentemente all'istituzione di un Ministero con competenze specifiche in materia di istruzione pubblica (r.d. del 6 marzo 1848), fu istituito il Consiglio generale di pubblica istruzione (r.d. del 28 giugno 1849) che sostituì la precedente Giunta, pur mantenendo nella sostanza le stesse attribuzioni.
Il Consiglio esercitava la vigilanza sull'istruzione pubblica nella provincia di Napoli.
A differenza della Giunta, il Consiglio era costituito da sette membri scelti fra i migliori docenti delle Regie Università degli studi e fra i membri della Real Società Borbonica e da un presidente. Questa carica era rivestita in genere da un personaggio insigne della cultura e delle lettere.
Il Consiglio generale di pubblica istruzione fu abolito con r.d. del 20 agosto 1860 e sostituito nel 1861 dal Consiglio superiore di pubblica istruzione.
tipologia funzionale
uffici ed organi amministrativi
condizione giuridica
uffici centrali del periodo napoleonico e/o di governo provvisorio
uffici centrali della Restaurazione
relazioni gerarchiche - ente superiore
Ministero degli affari interni, Napoli, Regno di Napoli; Regno delle due Sicilie (1806-1860)
Ministero della Pubblica istruzione, Napoli, Regno delle Due Sicilie; Italia (1848 - 1861)
Ministero degli affari ecclesiastici, Napoli, Regno delle Due Sicilie (1817 - 1861)
documentazione collegata
Consiglio generale della pubblica istruzione
Ministero della Pubblica Istruzione
fonti
AA.VV.: Quaderni della Scuola di Archivistica, Paleografia e Diplomatica, Napoli, Luciano Editore, 1997, pp. 133-176.
G. LANDI: Istituzioni di diritto pubblico del Regno delle Due Sicilie (1815-1861), Napoli, Giuffrè, 1977, I, pp. 197, 235, 281-283, 292.
F. FUSCO, R. NICODEMO: La scuola pubblica primaria ed il suo personale in Basilicata ed a Napoli nella prima metà dell'Ottocento attraverso l'archivio del Consiglio superiore di pubblica istruzione, in Il Mezzogiorno preunitario. Economia, società e istituzioni, (a cura di) A. Massafra, Dedalo.