serie
Enti
codice
0000000486
intestazione autorizzata
Tribunale di cassazione, Napoli
contesto: Regno di Napoli; Regno delle due Sicilie
date: 1806 - 1860
Corte di cassazione di Napoli, Napoli
contesto: Italia
date: 1861 - 1923
date di esistenza
1861 - 1923
storia
Antecedente della Corte di cassazione a Napoli può essere considerato il Sacro Regio Consiglio, mentre in Toscana analoghe funzioni furono svolte, durante l'antico regime, dalla Consulta, e a Roma dalla Ruota e dalla Segnatura.
Napoli, con la costituzione della Repubblica napoletana (1799), ebbe il Tribunale di Cassazione, mantenuto poi con l'avvento del Regno di Napoli (1806) sotto la monarchia di Giuseppe Bonaparte. Questo tribunale era organo di controllo politico sul potere giudiziario e non, come invece sarebbe stato dopo l'unità italiana, magistratura incaricata di unificare l'interpretazione delle leggi. La conclusione del periodo francese segnò la fine di questo genere di istituzioni in tutta l'Italia, tranne a Napoli dove la Cassazione sopravvisse alla restaurazione, con il nome di Corte Suprema di giustizia (legge 29 maggio 1817). In seguito l'istituto ricomparve nel Regno di Sardegna, con il regio editto del 30 ottobre 1847 e in Toscana quando il 6 agosto 1848 fu istituita la Suprema Corte di cassazione.
All'unificazione italiana esistevano quattro Corti di cassazione, con sede rispettivamente a Torino, Firenze, Napoli e Palermo.
La legge sull'ordinamento giudiziario del 6 dicembre 1865, n. 2626, stabiliva all'art 122 l'istituzione della Corte di Cassazione per mantenere l'esatta osservanza delle leggi.
La Corte si pronunciava in materia civile e commerciale dei ricorsi per l'annullamento delle sentenze pronunciate in grado d'appello. La Corte giudicava in materia penale, per i casi di annullamento delle sentenze inappellabili o in grado di appello profferite dalle corti, dai tribunali e dai pretori, e per i casi di annullamento degli atti d'istruzione. Si pronunciava, inoltre, negli altri casi stabiliti dalle leggi.
La Corte era composta dal primo presidente, da un presidente di sessione e da consiglieri.
Si divideva in due sezioni: la prima per le materie civili e la seconda per quelle penali.
Il primo presidente presiedeva la prima sessione ed anche l'altra, ove lo stimava conveniente, le adunanze solenni, e le udienze a sessioni unite nei casi determinati dalla legge. La composizione annuale delle sessioni era stabilita con decreto reale all'inizio dell'anno giuridico. A ogni sessione partecipavano sette membri; mancando il numero legale, questo veniva raggiunto con i consiglieri dell'altra sessione. A sessioni unite la votazione aveva luogo a numeri dispari, ma mai minore di quindici.
Per essere consiglieri era necessario essere stato membro di una corte d'appello per almeno 6 anni, o presidente di un tribunale civile e correzionale per anni 6, oppure aver esercitato l'avvocatura per 12 anni o essere stato professore di legge per 12 anni presso un'università dello Stato, salvo altre disposizioni.
La legge del 12 dicembre 1875, dopo l'annessione di Roma, istituì 2 sezioni temporanee in quella città, attribuendo loro una speciale competenza su tutto il regno per determinate materie. Inoltre, alle sezioni unite della stessa città, con la legge del 31 marzo 1877, si deferivano non solo la risoluzione dei conflitti di attribuzione fra l'autorità giudiziaria e quella amministrativa, ma anche la cognizione dei ricorsi contro le decisioni delle giurisdizioni speciali per incompetenza o eccesso di potere. La legge del 6 dicembre 1888 aboliva la sezione penale nelle corti di cassazione di Torino, Palermo, Firenze e Napoli e istituiva 2 sezioni penali presso la Corte di cassazione di Roma e ad esse deferiva le attribuzioni fino allora spettanti alle Corti di cassazione in materia penale. Si attribuivano alla Corte di cassazione di Roma, in materia civile, tutti i ricorsi a sezioni unite.
Solo con la legge del 24 marzo 1923 n. 601 le Cassazioni civili di Torino, Palermo, Firenze e Napoli furono soppresse e fu istituita a Roma la Corte di cassazione del regno con 2 sezioni civili e 2 penali.
Oggi la corte di cassazione è l'organo supremo di giustizia e ha il compito di assicurare l'esatta osservanza e l'uniforme interpretazione della legge. Inoltre regola i conflitti di competenza, di giurisdizione e di attribuzione all'interno della magistratura. In materia civile e penale è competente a riesaminare le sentenze o i provvedimenti pronunciati nei precedenti gradi di giudizio solo per motivi di diritto (giudizio di legittimità) cioè per verificare se il giudice di merito, nel pronunciarsi, abbia correttamente interpretato e applicato la legge.
E' un organo collegiale della giurisdizione ordinaria. E' suddiviso in sezioni cosiddette "semplici" (sei penali, tre civili, una per le controversie di lavoro) e nei casi particolare rilievo a sezioni unite. Ha sede a Roma e ha giurisdizione su tutto il territorio della Repubblica.
tipologia funzionale
uffici ed organi giudiziari
condizione giuridica
uffici centrali del periodo napoleonico e/o di governo provvisorio
uffici centrali della Restaurazione
uffici centrali preunitari
uffici periferici postunitari
documentazione collegata
Corte di Cassazione di Napoli