serie
Enti
codice
0000000646
intestazione autorizzata
Ufficio del Genio civile di Napoli, Napoli
contesto: Italia
date: 1861 -
date di esistenza
1861 - ?
storia
Dopo l'unificazione nazionale confluirono nel Corpo reale del Genio civile i servizi e il personale degli analoghi corpi degli Stati preunitari italiani. Per le province napoletane, la riunione del Corpo degli ingegneri di acque, ponti e strade al nuovo organismo fu realizzata con il decreto luogotenenziale del 25 luglio 1861, che estese alle province dell'ex regno delle Due Sicilie le disposizioni contenute nella legge sarda del 20 novembre 1859, n. 3574. Va ricordato che questa legge aveva trasferito il Genio civile, gią separato dal Genio militare nel 1815, dall'amministrazione dell'interno a quella dei lavori pubblici e ne aveva ridefinito le ampie attribuzioni, riguardanti la costruzione di strade ferrate e di strade ordinarie, l'esercizio delle ferrovie da parte dello Stato, la gestione delle acque pubbliche, la costruzione di opere di difesa e di irrigazione, la costruzione e la manutenzione di porti, i piani di ampliamento dei centri abitati, la conservazione di monumenti pubblici, ad eccezione di quelli di competenza dei ministeri della guerra e della marina, lo stabilimento e l'esercizio dei telegrafi, la direzione delle miniere coltivate dallo Stato e la concessione di miniere a privati. Con la legge poi del 5 luglio 1882, n. 874, fu istituito in ogni capoluogo di provincia un Ufficio del Genio civile, soggetto all'alta sorveglianza del Ministero dei lavori pubblici. Presso di questo era stabilito un Consiglio superiore dei lavori pubblici, a cui competeva dare pareri sugli affari sottoposti al suo esame. Articolato in tre sezioni (viabilitą ordinaria e fabbricati; opere idrauliche, terrestri e marittime; opere ferroviarie), questo Consiglio prendeva il posto delle tre sezioni istituite con il precedente decreto nelle cittą di Firenze, Napoli e Palermo. Gli Uffici del Genio civile, nei cui ruoli tecnici erano inquadrati ingegneri, architetti, geometri e disegnatori, avevano compiti tecnico-esecutivi in materia di vigilanza e amministrativo-contabili e provvedevano all'attuazione dei programmi formulati dall'Amministrazione centrale e periferica, attraverso la progettazione, la direzione e la contabilizzazione dei lavori. A questi uffici spettava anche intervenire in materia di espropriazione per pubblica utilitą, di derivazione e utilizzo di acque pubbliche, di concessione di contributi per danni di guerra o per danni derivanti da altre calamitą, di costituzione di consorzi per opere idrauliche. La stessa legge prevedeva che il ministero potesse istituire uffici appositi per la sorveglianza dell'esercizio di ciascuna rete ferroviaria e uffici provinciali o interprovinciali per servizi speciali o per importanti lavori straordinari. Con r.d. 3 settembre 1906, n. 522, fu approvato il T.U. delle leggi sull'ordinamento del Corpo reale del genio civile.
Dopo l'unificazione nazionale confluirono nel Corpo reale del Genio civile i servizi e il personale degli analoghi corpi degli Stati preunitari italiani. Per le province napoletane, la riunione del Corpo degli ingegneri di acque, ponti e strade al nuovo organismo fu realizzata con il decreto luogotenenziale del 25 luglio 1861, che estese alle province dell'ex regno delle Due Sicilie le disposizioni contenute nella legge sarda del 20 novembre 1859, n. 3574. Va ricordato che questa legge aveva trasferito il Genio civile, gią separato dal Genio militare nel 1815, dall'amministrazione dell'interno a quella dei lavori pubblici e ne aveva ridefinito le ampie attribuzioni, riguardanti la costruzione di strade ferrate e di strade ordinarie, l'esercizio delle ferrovie da parte dello Stato, la gestione delle acque pubbliche, la costruzione di opere di difesa e di irrigazione, la costruzione e la manutenzione di porti, i piani di ampliamento dei centri abitati, la conservazione di monumenti pubblici, ad eccezione di quelli di competenza dei ministeri della guerra e della marina, lo stabilimento e l'esercizio dei telegrafi, la direzione delle miniere coltivate dallo Stato e la concessione di miniere a privati. Con la legge poi del 5 luglio 1882, n. 874, fu istituito in ogni capoluogo di provincia un Ufficio del Genio civile, soggetto all'alta sorveglianza del Ministero dei lavori pubblici. Presso di questo era stabilito un Consiglio superiore dei lavori pubblici, a cui competeva dare pareri sugli affari sottoposti al suo esame. Articolato in tre sezioni (viabilitą ordinaria e fabbricati; opere idrauliche, terrestri e marittime; opere ferroviarie), questo Consiglio prendeva il posto delle tre sezioni istituite con il precedente decreto nelle cittą di Firenze, Napoli e Palermo. Gli Uffici del Genio civile, nei cui ruoli tecnici erano inquadrati ingegneri, architetti, geometri e disegnatori, avevano compiti tecnico-esecutivi in materia di vigilanza e amministrativo-contabili e provvedevano all'attuazione dei programmi formulati dall'Amministrazione centrale e periferica, attraverso la progettazione, la direzione e la contabilizzazione dei lavori. A questi uffici spettava anche intervenire in materia di espropriazione per pubblica utilitą, di derivazione e utilizzo di acque pubbliche, di concessione di contributi per danni di guerra o per danni derivanti da altre calamitą, di costituzione di consorzi per opere idrauliche. La stessa legge prevedeva che il ministero potesse istituire uffici appositi per la sorveglianza dell'esercizio di ciascuna rete ferroviaria e uffici provinciali o interprovinciali per servizi speciali o per importanti lavori straordinari. Con r.d. 3 settembre 1906, n. 522, fu approvato il T.U. delle leggi sull'ordinamento del Corpo reale del genio civile.
tipologia funzionale
uffici ed organi di controllo
condizione giuridica
uffici periferici postunitari
documentazione collegata
Ufficio del Genio civile di Napoli