serie
Enti
codice
0000000670
intestazione autorizzata
Associazione Pro Italia Irredenta, Napoli
contesto: Italia
date: 1877 - 1891
date di esistenza
1877 -
storia
L' "Associazione pro Italia irredenta", fondata a Napoli il 21 maggio 1877, ebbe tra i suoi scopi principali quelli di rivendicare all'Italia le province del Trentino e della Venezia Giulia rimaste sotto il dominio austriaco dopo il 1866, nonché quello di promuovere azioni contro l'Austria. L'Associazione ebbe come presidente Giuseppe Avezzana, vicepresidenti Luigi Zuppetta e Giovanni Bovio, segretario e maggiore esponente Matteo Renato Imbriani, e "presidi d'onore" Garibaldi, Saffi e Campanella. Tra gli intellettuali che ne condivisero le finalità e ne sostennero l'attività, oltre ai precedenti, vi fu anche Giosuè Carducci.
L'Associazione nasceva in un momento di grande tensione politica europea per la situazione venutasi a creare nei Balcani, che nel 1877 sfociò nella guerra russo-turca. In questo frangente si acuirono le tensioni tra Italia e l'Austria, la quale accusò il Governo italiano, che aveva sperato in una rettifica territoriale dei confini, di favorire l'irredentismo.
L'Associazione per l'Italia irredenta durante il 1877 si mostrò molto attiva e reattiva, soprattutto a causa del processo intentato dagli austriaci contro il giornalista italiano Ulmann, e a causa di un divieto di sbarco a Riva di Trento imposto ad una comitiva di italiani. Suo organo ufficioso fu la "Lega della Democrazia", che aveva a capo Alberto Mario. Nel comizio tenutosi a Forlì il 19 ottobre 1878 furono approvati alcuni ordini del giorno, uno dei quali, pubblico, istituiva una "Federazione nazionale dei tiratori a segno" e un altro, segreto, "invitava tutti i comitati della «Pro Italia» a preparare "entro il mese di marzo 1879", uomini armi e mezzi per una spedizione di volontari nel Trentino". Matteo Renato Imbriani aveva scritto nel bollettino irredentista intitolato "L'Italia degli Italiani", fondato a Napoli nel febbraio 1878: "Qualunque rettificazione di confini nell'Oriente deve portare per conseguenza la rettificazione dei nostri confini orientali verso le Retiche e le Giulie".
L'Associazione per l'Italia irredenta aveva una struttura gerarchica che non prevedeva l'elezione degli organismi che ne erano al vertice, ponendo in evidenza le sue caratteristiche paramilitari. L'articolo IV dell'ordinamento prevedeva infatti, la costituzione dei cosiddetti "Comitati di Trasmissione", i quali avevano carattere di segretezza e il compito di corrispondere "direttamente con quei comitati con i quali debbono mantenersi in relazione, e con i comitati delle terre irredente".
Nel 1889 Matteo Renato Imbriani, Bovio e Fratti prepararono un violento manifesto che accusava il Governo italiano di aver lasciato l'Italia in balia dello straniero ed esortava gli italiani ad unirsi "in un patto nei sacri nomi di Trieste e di Trento". Francesco Crispi, allora a capo del Governo italiano, ordinò il divieto di affissione del manifesto e sciolse il Comitato di Trento e Trieste. La questione delicata dell'irredentismo fu affrontata dallo stesso Crispi nel discorso tenuto a Firenze l'8 ottobre 1890, in cui lo statista condannava l'irredentismo, che dietro la "calda poesia della Patria", nascondeva un "grido di guerra". Non avendo per oggetto solo la "liberazione di Trento e Trieste, ma anche l'unione di Malta, della Corsica e del Canton Ticino", sosteneva ancora il Crispi, "avrebbe fatto schierare contro l'Italia mezza Europa".
Il movimento irredentista, che ebbe anche un suo strumento organizzativo nella "Società Dante Alighieri", fu sottoposto a diverse misure repressive da parte del Governo austriaco e italiano, fino al già citato scioglimento tra il 1890 e il 1891, ordinato dal Crispi, del Comitato di Trento e Trieste e dei circoli "Oberdan", nati in seguito all'impiccagione del triestino Guglielmo Oberdan, avvenuta il 20 dicembre 1882.
Dopo il suo scioglimento ufficiale l' "Associazione pro Italia irredenta" continuò ad agire clandestinamente.
tipologia funzionale
enti diversi
condizione giuridica
enti privati
documentazione collegata
Associazione Pro Italia Irredenta
fonti
Pietro Finelli, "Per un profilo ideologico dell'irredentismo democratico", in Bollettino della Domus Mazziniana, numero 2 del 1998;
Riferimenti su internet: www.domusmazziniana.it; www.cronologia.it