serie
Enti
codice
0000000674
intestazione autorizzata
Direzione compartimentale dei telegrafi di Napoli, Napoli
contesto: Italia
date: 1861 - 1889
Direzione compartimentale dei telegrafi di Napoli, Napoli
contesto: Italia
date: 1889 - 1895
Direzione provinciale delle poste e dei telegrafi, Napoli
contesto: Italia
date: 1895 - 1925
date di esistenza
1861 - 1925
storia
Con decreto 17 ottobre 1815 fu organizzato il Corpo telegrafico che fu posto alle dipendenze del Ministero della Marina e suddiviso in 4 dipartimenti, stabiliti rispettivamente in Napoli, a Pizzo, a Barletta e a Chieti. Con decreto del 6 febbraio 1838 il Corpo telegrafico fu dichiarato "parte del ramo militare della Real Marina", alle dipendenze del Ministero della guerra e della marina. Il comandante del Corpo e del servizio telegrafico era in "diretta corrispondenza con il Ministero della guerra e della marina".
Durante la Luogotenenza delle province napoletane, con decreto del 6 gennaio 1861 il servizio dei telegrafi fu posto alle dipendenze del Dicastero dell'agricoltura, industria e commercio, ma con il successivo decreto del 7 febbraio fu attribuito al Ministero dei lavori pubblici. L'amministrazione periferica era affidata a direzioni compartimentali. Nel 1861, Cavour affidò al conte Giovanni Battista Barbavara di Gravellona, dal 1859 Direttore generale delle Poste del Regno Sardo, l' incarico di riunificare e riorganizzare la rete nazionale postale. Con decreti del 16 settembre 1861, si stabilì che i pubblici servizi delle poste e dei procacci, delle ferrovie e dei telegrafi sarebbero passati alle dipendenze del Ministero dei lavori pubblici . Nel 1862 fu emanata la Legge postale nazionale, caposaldo nella storia italiana della comunicazione, i cui punti cardine erano tre: l'affermazione del concetto di servizio pubblico; la creazione del monopolio statale con la conseguente abolizione di tutte le concessioni private; il riconoscimento della inviolabilità delle lettere. La prima amministrazione della nuova rete nazionale comprendeva una Direzione generale con 18 direzioni compartimentali e 2383 direzioni locali.
L'amministrazione postale dunque fu definita con la legge del 5 maggio 1862, che istituì una Direzione generale per questo genere di servizi, che avrebbe avuto alle proprie dipendenze un ispettore generale per ciascuno dei tre rami, ad eccezione di quello telegrafico, per il quale, in luogo dell'ispettore era istituito un "organizzatore generale".
Con r. d. 25 giugno 1865, n. 2263, fu stabilito l'ordinamento dell'Amministrazione delle Poste del Regno, in base al quale erano organi periferici di questo ramo, dipendente dal Ministero dei lavori pubblici, Direzioni compartimentali e Uffizi. "Le Direzioni di compartimento esercitano la loro azione sugli Uffizi compresi nel perimetro territoriale a ciascuna di esse assegnato". Gli Uffici erano di tre classi. Mentre l'istituzione e la soppressione delle Direzioni compartimentali erano disposte con decreto reale, quelle degli Uffici lo erano con decreto ministeriale.
Con decreto 11 aprile 1875, n. 2442 (Regolamento per il servizio interno dell'amministrazione dei telegrafi), il servizio telegrafico fu affidato, sotto la responsabilità del Ministero dei lavori pubblici, ad un'amministrazione centrale, retta da un direttore generale, dalla quale dipendevano amministrazioni provinciali. Le linee e gli uffici erano distribuiti in compartimenti e sezioni. Per ogni compartimento era istituita una Direzione compartimentale, al cui vertice era un direttore, coadiuvato da due segretari, rispettivamente per il ramo amministrativo e per quello tecnico.
Con l'istituzione del Ministero delle Poste e Telegrafi, con il r.d. 10 marzo 1889, n. 5973 (il relativo regolamento organico fu approvato con r.d. 14 ottobre 1900, n. 374), si concludeva il riordino del servizio postale italiano, che nel 1866 aveva vissuto una tappa fondamentale con la costituzione di due Direzioni generali, una per le Poste e l'altra per i Telegrafi, sotto l'alta dirigenza e la vigilanza del Ministero dei lavori pubblici. In pochi anni il sistema telegrafico nazionale venne strutturato con linee adeguate e apparati ricetrasmittenti dislocati in modo capillare su tutto il territorio. Con r.d. 2 luglio 1890. n. 6954, il servizio postale fu affidato a specifiche Direzioni provinciali.
Nel 1891, con r.d. 30 agosto, n. 551, il Ministero poteva affidare ad un unico titolare gli uffici postali e gli uffici telegrafici di seconda classe con sede nella stessa località. Con regio decreto 1° agosto 1895, n. 531, furono unificati gli uffici preposti a livello provinciale all'amministrazione del servizio postale e a livello compartimentale di quello telegrafico. Così furono istituite Direzioni provinciali delle poste e dei telegrafi in ciascuna città capoluogo di provincia. Alle direzioni di prima e di seconda classe e alle direzioni stabilite nelle città in cui avevano sede i compartimenti telegrafici furono attribuite le funzioni già spettanti alle direzioni provinciali delle poste e alle direzioni compartimentali dei telegrafi. Queste ultime avrebbero continuato a curare la costruzione e la manutenzione delle linee e degli apparati. Con successivo r.d. 24 settembre 1896, n. 437, fu stabilito che dal 1° novembre di quello stesso anno le funzioni amministrative relative ai servizi postali e telegrafici sarebbero state attribuite a tutte le Direzioni provinciali delle poste e dei telegrafi. Con decreto dello stesso giorno furono poi soppresse le direzioni compartimentali dei telegrafi. Con r.d. 14 maggio 1899, n. 177, fu stabilito che nelle grandi città e "a sussidio dell'ufficio principale" potevano essere istituiti uffici postali e telegrafici di seconda classe separati o riuniti, ma in numero non superiore a uno per ogni diecimila abitanti.
L'ordinamento stabilito con il r.d. 14 ottobre 1900, n. 374 istituì un'Amministrazione unica per i servizi dipendenti dal Ministero delle poste e dei telegrafi. L'Amministrazione centrale era costituita dal Segretariato generale e da una Direzione generale, quella provinciale da Direzioni provinciali, Direzioni locali, Uffici, Collettorie e Uffici ambulanti e natanti. Direzioni provinciali delle poste e dei telegrafi erano stabilite in ogni città capoluogo di provincia e divise in tre classi. Le Direzioni provinciali di prima classe, che avevano anche il titolo di Direzioni superiori delle poste e dei telegrafi, erano rette da un direttore superiore e si componevano di una diversi uffici: segreteria, ufficio amministrativo, ufficio contabile, cassa, economato e magazzino. Le Direzioni locali invece avevano sede nelle città dove erano stabilite direzioni superiori. I direttori provinciali erano designati "capi del servizio postale e telegrafico nella provincia".
I primi anni del nuovo secolo furono decisivi per il ruolo del Ministero delle Poste e Telegrafi che divenne un centro nevralgico dello Stato. Nel 1906 le Direzioni Generali furono elevate a tre: Poste, Servizi Elettrici e Vaglia e Risparmi. Rigorosi criteri economici furono alla base della politica di gestione del Ministero, che consentirono di mantenere alti gli investimenti per portare i servizi postali in ogni angolo, anche il più periferico, della nazione. Negli Uffici di inizio secolo si poteva usufruire di quattro basilari servizi: posta, telegrafo, servizi finanziari e di risparmio, telefono. Nel 1907, lo Stato rilevò le concessioni dei servizi telefonici, e costituì una nuova direzione all'interno del ministero.
Nel 1925, con r.d. l. 23 aprile, n. 520, furono costituite l'Azienda autonoma delle Poste e dei Telegrafi e l'Azienda autonoma per i servizi telefonici (poi istituita con r.d.l. 14 giugno 1925, n. 884, convertito nella legge 18 marzo 1926, n. 562), entrambe alle dipendenze del Ministero delle Comunicazioni, istituito con r.d.l. 30 aprile 1924, n. 596.
Dopo la seconda guerra mondiale, fu istituito il Ministero delle Poste e Telecomunicazioni ed alle sue dipendenze passarono le anzidette aziende.
L'amministrazione delle poste e telecomunicazioni fu articolata in organi centrali e periferici: tra i primi il Ministro, il Consiglio di amministrazione, la Direzione generale di cui fanno parte le 18 direzioni centrali. Organi periferici: le Direzioni provinciali con sede in ogni capoluogo di provincia, i Circoli di Costruzione e manutenzione.
documentazione collegata
Direzione compartimentale dei telegrafi di Napoli
Direzione provinciale delle poste e dei telegrafi di Napoli. Ramo poste e telefoni
fonti
Guida Generale degli Archivi di Stato, III, p. 89;
D'AMICO E:, "Cenni sull'amministrazione dei telegrafi in Italia dalle origini all'anno 1885", Roma 1886; Nuovissimo digesto, vol. VIII, pp. 1104-1110.