serie
Famiglie
codice
0000000396
intestazione autorizzata
Masola, ramo di Napoli, marchesi di Trentola, (sec.XVI-); Napoli
date di esistenza
sec. XII-
luogo/hi
Napoli  (residenza)
storia
La famiglia Masola, detta Magliola o Mazzola, originaria di Genova, fa risalire il suo più antico antenato ad un Enrico vissuto intorno al 1190, il quale ebbe la carica di Console della Repubblica. Uno dei suoi rami prese il nome di Cornilea e fu nobile in Genova dove fu ascritta all'Albergo di casa Vivaldi.
Fin dal 1231, diversi membri della famiglia Masola ottennero sepoltura nella cattedrale di Genova e furono aggregati all'albergo degli Usodimari. Tra gli antenati vi fu anche Bartolomeo, ufficiale e consigliere della Casa di S. Giorgio di Genova e del Magistrato della Moneta, fu inviato in qualità di ambasciatore della Repubblica genovese presso il re Roberto d'Angiò nel 1331. Egli sposò la figlia del doge di Genova, Teodora di Campofregoso, e fu, inoltre, custode delle gioie della Repubblica.
I Masola giunsero nel Regno di Napoli intorno al XVI secolo, come altre altre famiglie genovesi che, dedite al commercio e alle pratiche bancarie, ne gestivano le operazioni di scambio e le finanze. Nel 1630, la famiglia si trasferì ad Aversa dove fu aggregata al patriziato di quella città nel sedile di S. Luigi.
Il feudo di Trentola, sul quale la famiglia Masola ottenne il marchesato, era stato acquistato originariamente dal conte di Fondi Onorato Gaetani, e da questi era passato ai Pignatelli di Monteleone grazie alla vendita fattane dallo stesso Onorato a favore di sua moglie, la contessa di Fondi Caterina Pignatelli, il cui fratello Ettore Pignatelli di Monteleone ne avrebbe ottenuto il possesso nel 1485. 
Molti privilegi vicereali dati a Napoli testimoniano i rapporti che intercorsero tra i Pignatelli di Monteleone, nelle persone di Caterina e di Ettore, e i membri della famiglia Masola verso i quali i Pignatelli avevano contratto obbligazioni in beni feudali. Il capostipite da cui si originò il ramo napoletano dei Masola fu Benedetto, il quale svolse intensa attività commerciale in società con Cesare Zattera, come attestano strumenti notarili dati a Genova e documenti di natura contabile e bancaria dati a Palermo e a Napoli. Nei confronti di Benedetto Masola contrasse obbligazioni in beni feudali anche Arturo Pappacoda.
Nel 1631 il nuovo signore di Trentola, Giovanni Antonio Parise, che aveva acquistato il feudo nel 1630 dalla duchessa di Monteleone, Geronima Pignatelli, aveva contratto obbligazione e ipoteca in beneficio di Francesca Merana, vedova di Benedetto Masola per la vendita del casale a favore del figlio di Benedetto, Domenico Masola. Nel 1633, la famiglia Masola aveva ottenuto dal vescovo di Aversa il beneficio della Beata Maria Vergine nella chiesa di S. Andrea della città di Aversa, del cui palazzo la famiglia divenne proprietaria.
Nel 1637, Domenico, primogenito di Benedetto, fu insignito del titolo di marchese sul feudo di Trentola con atto sovrano di Filippo V.
Agli eredi della famiglia, Antonio, Giuseppe e Giovanni furono concessi privilegi dal re Carlo di Borbone che, nel 1746 confermò la cittadinanza napoletana a Giuseppe Maria Masola, marchese di Trentola, figlio di Giovanni Berardino Masola, cittadino napoletano. Nel 1779 fu ammessa al Sovrano Ordine di Malta.
La famiglia fu autorizzata ad avere oratori privati e il 15 settembre 1801, Pio VII con breve dato a Roma, concesse al marchese Nicola Masola di Aversa di poter celebrare messe nei suoi oratori privati. Nello stesso anno, fu ascritta al priorato di Capua e fu dichiarata ammissibile nelle RR. Guardie del Corpo. Tra i feudi, oltre a quello di Trentola, la famiglia ebbe anche Cavagnuolo, Giugliano, e Cervignano.
Dalla famiglia Rotondo, che si estinse per il matrimonio di Felicia con Domenico Masola, marchese di Trentola, la famiglia ereditò anche il titolo di marchese di Mascambruno.
Tra gli altri membri si ricordano un Bartolomeo che fu regio consigliere; Luigi marchese di Mascambruno, cavaliere gerosolimitano di camera di Entrata e maggiordomo di Settimana di Francesco II di Borbone, eletto della città di Napoli nel quartiere di San Ferdinando, governatore del Pio monte della misericordia e membro della Giunta di statistica della provincia di Napoli. 
Da Maria Masola, dei marchesi di Trentola, sposata a Berardo de Candida Gonzaga, nacque nel 1882 il conte Riccardo Filangieri de Candida Gonzaga, nominato direttore dell'Archivio di Stato di Napoli nel 1934.
documentazione collegata
Masola di Trentola
fonti
Onofrio Pasanisi, in Enciclopedia Storico Nobiliare Italiana, a cura di V. Spreti, vol.IV, p.469;
Berardo de Candida Gonzaga, Famiglie Nobili delle province Meridionali, Vol. III, pp. 154-156, Napoli 1875;
J. Mazzoleni, "L'Archivio Masola di Trentola", in "Archivi Privati", vol. II, P.A.S. XIV, Roma 1967, pp. 151-171;
Nicola della Monica, Le grandi famiglie di Napoli, Newton & Compton Editori, 1998 Roma.