serie
Famiglie
codice
0000000414
intestazione autorizzata
Acton, principi di Leporano, Napoli (sec. XII- 1997)
date: sec. XII- 1997
date di esistenza
1101 - 1997
luogo/hi
Napoli  (residenza)
storia
ORIGINI
La famiglia, di origine inglese, derivò il nome da una località suburbana di Londra chiamata Oaktown in memoria della foresta che anticamente aveva ricoperto quel territorio.
Il capostipite della famiglia fu Guglielmo Acton, vissuto nel 1340 al tempo del re Edoardo III e che possedette il feudo di Aldenham nella contea di Salop. Tuttavia, le prime notizie della famiglia risalgono al 1180, anno riportato su una lapide con inciso il nome di un tal Wilhelmus de Acton, cavaliere dell'Ordine di San Giovanni di Gerusalemme. Nel 1625, Guglielmo, ottavo discendente di quello vissuto nel 1340, fu elevato alla dignità di baronetto. Il titolo, perduto per mancanza di eredi maschi, fu recuperato nel 1643 da Edward Acton (1600-1659) per la fedeltà dimostrata verso casa Stuart.

RAMO NAPOLETANO
Nel 1778, un ramo della famiglia Acton si trasferì a Napoli, quando sir John Francis Edward, VI baronetto inglese, nato in Francia e passato in Toscana, fu chiamato da Ferdinando IV di Borbone. John Francis Edward Acton era nato a Besançon nel giugno 1736 da un nobile medico inglese di nome Edward, che per motivi religiosi era emigrato in Francia e lì aveva sposato la figlia del presidente del Parlamento di Besançon, Cathérine Loys de Gray. John Edward Acton ricevuta la prima educazione in Francia, fu affidato, all'età di 14 anni, ad un suo zio omonimo di Livorno, che era stato capitano di vascello nella Compagnia delle Indie Orientali, al servizio degli austriaci e poi aveva preso il comando della marina toscana nel 1748. Il futuro ministro di Ferdinando IV, sotto la guida dello zio fece la sua esperienza in Marina, si laureò all'Università di Pisa, fino a quando fu nominato tenente di vascello nella Marina del Granducato di Toscana e nel 1767, promosso a capitano di vascello, fu nominato cavaliere dell'Ordine di Santo Stefano di Lorena. L'Acton ebbe modo di distinguersi durante la guerra contro i Barbareschi, per le imprese condotte alla Goletta di Tunisi e presso le fortezze di Arzila e Larache, e ancora nel 1775 quando partecipò ad un attacco del re di Spagna contro Algeri. Nel 1776 divenne comandante della Marina toscana con il grado di generale maggiore. Nel 1778 John Francis Edward fu chiamato da re Ferdinando IV di Borbone per riordinare la marina napoletana e il 14 aprile 1779 gli fu affidata, con il grado di tenente generale, la Segreteria di Stato e la direzione della Real Marina, il 4 giugno 1780 la Segreteria della Guerra e nel 1782 quella di Azienda e Commercio. Il ruolo dell'Acton fu fondamentale per la riforma non solo della marina, ma anche dell'esercito borbonico; creò i cantieri navali, tra cui quello rinomato di Castellammare di Stabia e le scuole da cui uscivano gli ufficiali del Regno. John Francis Edward, poi Giovanni Acton, diede impulso anche alle riforme economiche e sociali del Regno, quando nel 1782 la Segreteria di Azienda e di Commercio fu trasformata in Supremo Consiglio delle Finanze. Da tali riforme derivò una ripresa dei rapporti commerciali del Regno di Napoli con la Francia e con l'Inghilterra, e si instaurarono quelli con la Russia e con gli Stati Uniti d'America. Il 17 luglio 1789 Giovanni Acton fu nominato "ad interim" e dal 1 gennaio 1790 stabilmente, Segretario di Casa Reale, degli Affari Esteri, dei Siti Reali e delle Regie Poste con il titolo di primo ministro. Nel giugno 1797 fu nominato capitano generale di terra e di mare e nel 1798 seguì la corte in Sicilia; egli ebbe un ruolo determinante negli affari di politica estera, appoggiando l'atteggiamento di Maria Carolina favorevole all'Austria e all'Inghilterra e manifestando la sua ostilità nei confronti della Francia, soprattutto durante gli eventi del 1799. Giovanni Acton fu pluridecorato e insignito dell'Ordine di Santo Stefano, dell'Ordine di San Ferdinando, dell'Ordine di San Gennaro, di Sant'Andrea di Russia e ottenne il Toson d'Oro dal re di Spagna. Nel 1806 si ritirò in Sicilia con l'appannaggio di tremila ducati di pensione e con il titolo di duca di Modica. Dalla Sicilia, l'Acton mantenne la corrispondenza con Ferdinando IV fino al 1807. Morì a Palermo il 12 agosto 1811.
Nel 1800 Giovanni Acton aveva sposato a Palermo la nipote Maria Anna Acton (1786-1873) figlia del fratello Giuseppe (1737-1830), che insieme con un altro fratello aveva servito nell'esercito francese ed era diventato tenente generale dell'esercito borbonico. Dal matrimonio con la nipote nacque, il 6 marzo 1803 Charles Ianuarius Acton, che diventò nel 1828 segretario del cardinale Lambruschini, al tempo della sua nunziatura apostolica a Parigi tra il 1826 e il 1830. Charles il 24 gennaio 1842 fu nominato cardinale da papa Gregorio XVI. Nel 1845, come interprete e traduttore, fu testimone dell'incontro tra Gregorio XVI e Nicola I di Russia. Morì a Napoli il 23 giugno 1847 nella Casa Professa dei Gesuiti. Altro figlio di Giovanni Acton fu sir Ferdinand Richard, VII baronetto, ministro plenipotenziario di Sua Maestà Britannica, che fece costruire, per abitarvi con la famiglia, la villa alla Riviera di Chiaia a Napoli, poi divenuta la dimora dei Pignatelli Aragona Cortes. Da sir Ferdinand discende il ramo inglese della famiglia Acton.
La linea secondogenita discende dal fratello del ministro Giovanni Acton, Giuseppe, già precedentemente citato, e dalla contessa M. Eleonora Berghe von Trips.
Dal figlio di questi, Carlo Giuseppe (1738-1863) che sposò la contessa Zoe Guignes d'Albon, discesero Emmerick, Ferdinando e Guglielmo Acton, tre dei cinque figli nati dal matrimonio, e che conseguirono il grado di ammiraglio.
Emmerick, nato a Napoli il 16 agosto 1834, fu guardiamarina nella Marina delle Due Sicilie nel 1851 e fu promosso tenente di vascello nel 1859. Per aver manifestato sentimenti favorevoli all'unità d'Italia fu destituito dal suo incarico e passò alla Marina sarda, imbarcandosi sulla fregata "Garibaldi" che in passato si era chiamata "Borbone", partecipando al blocco di Gaeta nel 1860. Nel 1866 prese parte al bombardamento dei forti di Porto San Giorgio nell'isola di Lissa e all'omonima battaglia come comandante della fregata "Re del Portogallo". Fu decorato della medaglia d'oro in seguito al suo intervento, come comandante delle truppe da sbarco, nella repressione dei moti scoppiati a Palermo tra il 19 e il 21 settembre 1866. Nel 1875 fu nominato capitano di vascello, nel 1876 fu al comando della corazzata "Palestro" e nel 1882 comandò la "Dandolo". Nel 1885 ottenne la nomina a direttore dell'arsenale di Venezia e poi dell'arsenale di Napoli; nell'isola della Maddalena comandò la piazza marittima. Raggiunto il grado di vice-ammiraglio nel 1891, morì a Napoli il 10 luglio 1901.
Ferdinando Acton, nato a Napoli il 16 luglio 1832 fu guardiamarina nel 1849 e tenente di vascello nella marina del Regno delle Due Sicilie nel 1857. Nel 1860 comandò l' "Elettrico" che portò in Sicilia il generale Nunziante. Prese parte all'assedio di Ancona come capo di Stato Maggiore e nel 1861 entrò nella marina italiana con il grado di capitano di fregata. Nel 1866 comandò la corvetta "Etna". Durante la X e l'XI legislatura (1867-1874) fu deputato al Collegio di Amalfi; fu capo di Stato Maggiore dell'Ammiraglio duca d'Aosta, Ministro della Marina dal novembre 1879 fino al novembre 1883, senatore del Regno, deputato al Parlamento. Nel 1883 conseguì il grado di vice-ammiraglio e comandò nel 1884 la squadra permanente, nel 1886 e nel 1888 i dipartimenti marittimi di Napoli e di La Spezia. In quell'anno Ferdinando pubblicò il volume intitolato "La flotta italiana alle grandi manovre". Su sua iniziativa si costruì l'arsenale di Taranto.
Ferdinando Acton, ricordato nei nomi di diverse strade a lui intitolate a Napoli, Milano, Taranto e Aosta, morì a Roma il 18 febbraio 1891.
Dal suo matrimonio con una delle figlie di Vincenzo Ramirez, Ninfa Noemi, nacquero Amedeo e Alfredo Acton. Amedeo (1871-1938) fu ammiraglio della Real Marina e sposò Anna Giudice Caracciolo principessa di Villa Santa Maria.
Alfredo Acton nacque a Castellammare di Stabia il 12 settembre 1867. Frequentata la scuola di Genova, ne uscì nel 1884 con il grado di guardiamarina, e l'anno successivo prese parte all'occupazione di Massaua in Africa. Nel 1897 partecipò con le forze anglo-franco-italiane all'insurrezione di Creta e alla campagna della nave "Marco Polo" in Estremo Oriente. Fu comandante della nave "Vittorio Emanuele" durante la guerra italo-turca negli anni 1911-1912, prendendo parte ai bombardamenti dei forti ai Dardanelli e all'occupazione dei porti sulle coste libiche e del Dodecanneso. Nel 1916 fu contrammiraglio e dal 1917 al 1918 comandò le forze navali di stanza a Brindisi. Partecipò alla battaglia che si svolse il 15 maggio 1917 nel canale d'Otranto tra le forze navali anglo-franco-italiane da lui comandate e quelle austro-ungariche. Divenne Capo di Stato Maggiore della Marina dal dicembre 1919 al febbraio 1921. Di lui si ricorda la partecipazione alla conferenza di Washington tra il novembre 1921 e il febbraio 1922 che si svolse per la limitazione degli armamenti navali. Nel 1927 il 18 dicembre fu nominato senatore del Regno e nel 1930 fu delegato italiano alla conferenza di Londra per la limitazione degli armamenti navali. Il 10 febbraio 1934, poco prima della sua morte avvenuta il 26 marzo, fu nominato ministro di Stato. Dal matrimonio di Alfredo Acton con Livia Giudice Caracciolo dei principi di Villa e Cellammare, pervenne alla famiglia Acton il titolo di principe di Leporano, trasmissibile agli eredi. Alla famiglia fu riconosciuto anche il titolo di barone con "motu proprio" di Vittorio Emanuele III nel febbraio 1925.
Alfredo Acton ebbe due figli: Ferdinando Amedeo Maria principe di Leporano, che nel 1946 sposò Emilia Maria Giovanna del Balzo di Presenzano, da cui nacquero Giovanni Alfredo Maria nel 1948 e Maria Eleonora Carlotta nel 1949. Altro figlio di Alfredo fu il barone Francesco Eduardo Maria Acton dei principi di Leporano (1910-1997), patrizio napoletano, cavaliere di Giustizia e di Gran Croce del S.M.O. Costantiniano di San Giorgio, Cavaliere di Onore e Devozione del S.M.O.M., direttore del Museo Civico "Filangieri", governatore e decano del Real Monte Manso di Scala, direttore del Museo "Correale di Terranova" di Sorrento e del Museo di "Villa Livia", sede del Centro Internazionale di Numismatica, capitano di vascello della Marina di Guerra, pluridecorato con 9 medaglie al valore e decorato nelle campagne di Etiopia, di Spagna e della seconda guerra mondiale. Grazie al suo interessamento e a quello della moglie Maryda dei baroni d'Ameglio, insieme con altri membri dell'aristocrazia e della borghesia napoletana fu ricostruito il patrimonio artistico del Museo Filangieri danneggiato dalla guerra.
Nel 1963, in seguito alla morte di Livia Giudice Caracciolo di Cellammare (1878-1963) il barone Francesco Eduardo Maria, suo figlio, ereditò, insieme a una parte del Palazzo Cellammare, il titolo di principe di Leporano. Francesco Eduardo Maria, morto nel 1997, non ha lasciato eredi maschi per la prematura morte del suo unico figlio.
documentazione collegata
Acton di Leporano
acton
fonti
Enciclopedia storico-nobiliare italiana, a cura di V. Spreti, ristampa anastatica Forni, Bologna 1978;
Ad vocem, in Dizionario biografico degli italiani, pp.203-210;
Anna Maria Siena Chianese, La Nobiltà Napoletana, Oggi Incontri, Adriano Gallina Editore, Napoli 1992;
Nicola della Monica, Le grandi famiglie di Napoli, Newton & Compton Editori, 1998 Roma.