serie
Famiglie
codice
0000000468
intestazione autorizzata
Carafa, duchi di Maddaloni (secc. XV-XIX); Napoli
date di esistenza
secc. XV-XIX
storia
Le origini della famiglia Carafa, secondo alcuni, risalgono ai Caracciolo soprannominati "Carafa", e in particolare a tale Gregorio Caracciolo, patrizio napoletano del Seggio di Nido, i cui discendenti si chiamarono Caracciolo Carafa e poi solo Carafa, a partire da Tommaso detto "Carafa" o "Caracciolo" e vissuto nel XIII secolo. Berardo Candida Gonzaga, non condividendo tale opinione, osserva nella sua opera dedicata alle famiglie nobili dell'Italia Meridionale, come i Caracciolo avessero la frequente usanza di aggiungere al proprio i cognomi delle famiglie con le quali contraevano parentela. Lo stesso Gonzaga ritiene invece più plausibile l'opinione secondo la quale i Carafa siano discesi da un pisano appartenente ai Sigismondi di Pisa, al quale il re Errico VI, per avergli salvato la vita, disse: "Cara fe' mi è la tua". Recenti studi di natura genealogica, araldica ed epigrafica sulla famiglia Carafa avvalorano la tesi della discendenza di questa da un ramo della famiglia Caracciolo, che in alcuni suoi rappresentanti, come quel Tommaso figlio di Gregorio, portò il soprannome "Carafa", successivamente stabilizzatosi e trasformatosi in cognome.
I Carafa furono feudatari dai tempi di re Carlo I d'Angiò, patrizi napoletani del Seggio di Nido o di Nilo, iscritti nel "Libro d'Oro della Nobiltà Napolitana". I suoi membri furono decorati dei titoli di principe, duca, marchese, conte; furono ammessi all'Ordine Gerosolimitano di Malta nel 1394, del quale divenne Gran Maestro dal 1680 al 1690 frate Gregorio Carafa dei principi di Roccella. La famiglia fu inoltre insignita del Grandato di Spagna, del Toson d'Oro e alcuni suoi membri furono principi del Sacro Romano Impero. I Carafa raggiunsero i più alti gradi ecclesiastici nella Chiesa Romana con quindici cardinali e un Papa, Giovan Pietro Carafa eletto Papa all'età di 79 anni il 23 maggio 1555 con il nome di Paolo VI, oltre ad alte cariche politiche nel Regno di Napoli.
I Carafa si divisero in due rami principali, quello "Della Spina" e quello "Della Stadera".
I Carafa "Della Stadera" si divisero in cinque rami principali e in altri rami minori. I Rami principali compresero i Carafa marchesi di Montesardo, duchi d'Andria, conti di Ruvo, principi di Chiusano, conti di Montecalvo, conti di Mondragone, principi di Stigliano, marchesi di San Lucido, duchi di Laurito, principi di San Lorenzo, duchi di Maddaloni, conti di Nocera, duchi di Noja, principi di Belvedere. I Carafa "Della Stadera" ebbero nobiltà in Napoli, nel Sedile di Nido, in Benevento, in Lucera, Troppa, Girgenti, Trapani, Catanzaro, Chieti, Cotrone, Policastro e San Giorgio di Polistena e furono ricevuti nell'Ordine di Malta fin dal 1395. La specificazione "Della Stadera" deriva dall'emblema della stadera, la bilancia che i Carafa utilizzarono come simbolo sulle loro case e sul loro stemma, che come i Carafa "Della Spina", era caratterizzato da tre fasce d'argento in campo rosso.
Il ramo dei Carafa di Maddaloni deriva da Antonio Carafa detto Malizia, patrizio napoletano, Giustiziere della Terra di Bari nel 1400, il quale fu importante diplomatico napoletano e fu favorito da re Alfonso V. Diomede, ultimo figlio di Antonio detto Malizia, fu primo conte di Maddaloni. Nato nel 1406, seguì fedelmente Alfonso I d'Aragona nelle sue campagne di guerra in Spagna e in Barberia. La sua fedeltà alla Casa d'Aragona che Diomede dimostrò in diverse occasioni, partecipando nel 1442 anche all'assedio di Napoli, gli fece ottenere prestigio e potenza. Durante il regno di Ferrante I d'Aragona, Diomede Carafa ricoprì le più alte cariche del Regno: fu infatti nominato Gran Consigliere di Corte, Ispettore supremo delle finanze regie, Ministro plenipotenziario del re presso il pontefice Nicolò V e ottenne numerosi feudi, tra i quali quello di Maddaloni sul quale nel 1465 ottenne il titolo di conte. Fu inoltre nominato barone di Formicola e entrò a far parte dell'Ordine dell'Ermellino per alti meriti militari. Fu patrizio napoletano, signore di San Lupo e di Casalduni, capitano dei passi di Terra di Lavoro dal 1458; signore di Pomigliano dal 1466; primo conte di Cerreto con Guardia, Civitella, Pontelandolfo, San Lorenzo Maggiore e Pietrarola dal 1483, castellano di Normando, precettore del re Ferdinando I di Napoli. Fu inoltre autore di scritti militari, morali e politici. Nel 1446 sposò Maria Caracciolo, figlia di Paolo del ramo Caracciolo Rossi e in seconde nozze Sveva Sanseverino.
Secondo duca di Maddaloni fu Giovanni Tommaso Carafa, tra l'altro secondo conte di Cerreto, patrizio napoletano signore di Casalduni, generale napoletano dal 1487, Maestro Portolano e Capitano di Terra di Bari dal 1491, castellano di Amaltea e di Castel dell'Ovo di Napoli nel 1494. Sposò Giulia, figlia di Roberto Sanseverino primo conte di Caiazzo.
Terzo conte di Maddaloni fu Diomede II Carafa che sposò in prime nozze Gezzolina Sanseverino; in seconde nozze Caterina di Capua, figlia di Francesco I, settimo conte d'Altavilla e di Elisabetta Conti e in terze nozze Porzia Gaetani dell'Aquila d'Aragona dei duchi di Traetto.
Il titolo di conte di Maddaloni fu elevato a duca di Maddaloni e conferito per la prima volta a Diomede III Carafa da Filippo II di Spagna nel 1558, per ricambiarlo della sua fedeltà alla Casa di Spagna. Diomede III Carafa sposò nel 1536 Roberta Carafa dei principi di Stigliano. Alla sua morte gli successero nei titoli i nipoti Lelio e Marzio Carafa. Quest'ultimo fu un fedelissimo degli Asburgo di Spagna.
Tra gli altri membri di questo potente casato bisogna ricordare Giovan Pietro Carafa, figlio di Giovanni Antonio, figlio di Diomede, conte di Maddaloni, e di Vittoria Camponesco della città di Sant'Angelo a Scala, il quale nel 1476 fu creato arcivescovo da papa Giulio II, fu nunzio pontificio in Inghilterra e poi in Spagna, consigliere del Re Cattolico, creato cardinale da papa Paolo III nel 1536, arcivescovo di Napoli e papa con il nome di Paolo IV nel 1555.
I Carafa di Maddaloni si estinsero con Marzio Domenico, decimo duca di Maddaloni, il quale sposò Giuseppa de Cardenas e morì senza lasciare eredi.
documentazione collegata
Carafa di Maddaloni, Carafa di Colubrano
fonti
A. von Remmont: Die Carafa von Maddaloni, voi. I, Berlino 1851;
Berardo Candida Gonzaga, de, Famiglie Nobili delle province Meridionali, Napoli 1875;
B. Croce: Di Diomede Carafa di Maddaloni e di un suo opuscolo medito, m Rassegna Pugliese, anno XI, 1894, pp. 285-91;
B. Croce: Aneddoti di varia letteratura, I, Na 1942, pp. 64-72;
G. Fusco: I Carafa di Maddaloni e la Baronia di Formicola, in Archivio storico di Terra di Lavoro, I, 1956;
Enciclopedia storico-nobiliare italiana, a cura di V. Spreti, ristampa anastatica Forni, Bologna 1978;
Nicola della Monica, Le grandi famiglie di Napoli, Newton & Compton Editori, 1998 Roma;
F. Scandone: Diomede Carafa, in Enciclopedia Italiana
Riferimenti su internet: www.sardimpex.com