Famiglie

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Grifeo (secc. XII-); Sicilia; Napoli

XII-

Sicilia  (residenza)

Napoli  (residenza)

Si tramanda che le origini della famiglia Grifeo risalirebbero all'anno 970, quando Leone Foca, figlio di Barda Foca II, vincendo sui Bulgari e sconfiggendo il loro capo chiamato Graffeo, ne assunse il nome e le armi. In seguito a questa vittoria, l'Imperatore d'Oriente donò a Leone Foca l'isola di Candia e numerosi castelli. Il figlio di Leone, Euripione giunse in Sicilia con una squadra di soldati e combattè contro i Saraceni. Stabilitosi nell'isola diede origine alla famiglia Grifeo. Questa fu feudataria fin dal 1197 e fondò due abbadie, quella di S. Maria di Bardonaro e quella di Pantaleone. Il primo personaggio documentato in Sicilia con il cognome Grifeo è tale Ugo stratego di Messina, il quale assistette a Palermo all'incoronazione del re Ruggero il Normanno nel 1130. La famiglia Grifeo fu accolta nell'Ordine di Malta nel 1453. Tra gli esponenti di questa famiglia si ricordano Vincenzo Grifeo, ministro plenipotenziario in Prussia e in Sardegna, nonché consigliere di Stato e ambasciatore a Madrid; Luigi Grifeo inviato speciale alla corte di Berlino; Salvatore Grifeo, segretario apostolico a Parigi. I Grifeo principi di Ganci si estinsero nei Valguarnera, principi di Valguarnera, mentre i Grifeo, duchi di Gualtieri si estinsero nella famiglia Gravina, per il matrimonio nel 1815 tra Antonia Grifeo e Girolamo Gravina, principe di Gravina.
Benedetto Grifeo, principe di Partanna, sposò Lucia Migliaccio, duchessa di Floridia, dalla quale ebbe, oltre il già ricordato Vincenzo, altri quattro figli. Tra questi Marianna sposò Nicola Serra, conte di Montesantangelo. I discendenti della famiglia vivono oggi a Roma.

Serra di Gerace

Candida Gonzaga Beardo, de, Memorie delle Famiglie Nobili dell'Italia Meridionale, 1875;
Renata Orefice, "Archivio Serra di Gerace", in Archivi Privati, inventario sommario, vol. II, seconda edizione, Ministero dell'Interno, P.A.S. XIV, Roma 1967;
Nicola della Monica, "Le grandi famiglie di Napoli", Newton & Compton Editori, Roma 1998.