serie
Famiglie
codice
0000000728
intestazione autorizzata
Poerio
date di esistenza
sec. X
luogo/hi
Napoli  (residenza)
Calabria
storia
La famiglia, di origine francese, è attestata a partire dal sec. X in Calabria nelle città di Cosenza, Catanzaro, Taverna e Nicastro. Feudatari dal 1391, i Poerio erano iscritti nell'Elenco ufficiale della nobiltà italiana in persona di Carlo junior, nato a Milano il 23 settembre 1863. I membri da cui provengono gli archivi che oggi si conservano a Napoli furono attivi in questa città a partire dalla fine del sec. XVIII.
Giuseppe Poerio, nato a Belcastro, in Calabria, il 6 gennaio 1775, prese parte alle cospirazioni politiche organizzate a Napoli negli anni che precedettero la rivoluzione del 1799. Dopo la fuga di Ferdinando IV, Giuseppe fu incaricato di raggiungere il generale Championnet a Capua per invitarlo a entrare nella capitale. Condannato a morte dopo la restaurazione, ebbe la pena commutata nella relegazione perpetua nell'isola di Favignana. Liberato nel 1801, si ritirò in Calabria fino all'arrivo di Giuseppe Bonaparte a Napoli. Durante il decennio francese svolse un'intensa vita pubblica ricoprendo le cariche di Intendente della provincia di Capitanata (1808), Regio Commissario in Calabria (1809 e Consigliere di Stato (1812). Fu poi membro del Parlamento napoletano del 1820-1821 e, dopo aver steso e firmato la protesta del 24 marzo 1821 contro l'intervento armato austriaco, fu di nuovo arrestato e quindi relegato a Graz (Austria). Ritornò in Italia nel 1823, soffermandosi a Firenze, ma soltanto nel 1833 a Napoli, dove morì il 15 agosto 1843.
Figli di Giuseppe, anche Alessandro e Carlo si distinsero per la loro attività di patrioti. Il primo, nato a Napoli il 27 agosto 1802, visse a lungo in esilio. Combatté a Rieti contro gli Austriaci nel 1821 per contrastare l'invasione del regno e a Venezia nel 1848, per la difesa di quella repubblica. Ferito, morì a Venezia il 3 novembre di quello stesso anno.
Carlo Poerio, nato a Napoli il 13 ottobre 1803, visse anche lui le vicende dell'esilio del padre, rientrando a Napoli nel 1833 per esercitarvi l'avvocatura. Arrestato in occasione dei moti abruzzesi del 1837 e calabresi del 1844 e del 1847, nel 1848 era considerato il capo del movimento liberale a Napoli. Durante la breve esperienza costituzionale assunse importanti incarichi di governo. In seguito ai gravi avvenimenti del 15 maggio 1848, che portarono alla sconfitta del movimento che aveva portato alla costituzione, Carlo si dimise, ma fu membro della Camera dei deputati eletta il 1° luglio di quell'anno. Arrestato il 17 luglio 1849, fu condannato nel luglio del 1851 a 24 anni di ferri, che in parte trascorse nei bagni penali di Montefusco e di Montesarchio. Liberatosi il 15 gennaio 1859 insieme con gli altri condannati politici che il governo napoletano voleva deportare in America, poi sbarcati a Cork in Irlanda, si recò a Londra. Dopo lo scoppio della seconda guerra d'indipendenza italiana, fu a Torino, dove divenne membro del Parlamento subalpino. Visse gli ultimi anni della sua vita afflitto da una malattia contratta durante la sua lunga delegazione. Morì a Firenze il 28 aprile 1867.
Figlia di Giuseppe era anche Carlotta (1807 - 1868) che sposò Paolo Emilio Imbriani (1808 - 1877). Dal matrimonio nacquero Vittorio (1841 - 1886) e Matteo Renato Imbriani (1843 - 1901). Nipote di Carlo Poerio era Carlo Poerio junior, che sposò Rosalia Pironti il 20 novembre 1900. Gaetana, altra figlia di Carlo, sposò nel 1860 Giovanni Nicotera (1828 -
1894).
documentazione collegata
Poerio, Pironti, Imbriani