serie
Famiglie
codice
0000000758
intestazione autorizzata
Sanseverino, principi di Bisignano (secc. XV-XX); Napoli
date di esistenza
secc. XV-XX
luogo/hi
Napoli  (residenza)
storia
Le origini della famiglia Sanseverino si fanno risalire a Turgisio, dei duchi di Normandia, giunto nell'Italia Meridionale nell'anno 1045 con Roberto il Guiscardo e ottenendo la contea di Sanseverino, dal quale la famiglia derivò il nome. Ruggiero, figlio di Turgisio, sposò Sirca, figlia di Landulfo, figlio di Guaimario, principe di Salerno. Nel 1082 a Turgisio succedette il figlio Ruggiero, un cui pronipote fu l'ultimo sopravvissuto allo sterminio dei Sanseverino, rei di aver preso le parti di Innocenzo IV, ad opera di Federico II. Al tempo degli Svevi visse il barone Ruggiero Sanseverino, figlio di Tommaso conte di Sanseverino, il quale sfuggì alle persecuzioni di Manfredi di Svevia e fu tra quelli che vollero gli Angioini nel Regno di Napoli. Dopo l'incoronazione di Carlo I d'Angiò, quale re di Napoli e di Sicilia, Ruggiero Sanseverino combattè nell'esercito reale, distinguendosi valorosamente, soprattutto nella famosa battaglia di Benevento, svoltasi nel 1266 e nella quale, grazie al Sanseverino, l'esercito angioino risultò vittorioso. In seguito a tale avvenimento, re Carlo I d'Angiò volle che la famiglia Sanseverino inserisse nello scudo argenteo una fascia rossa. A Ruggiero Sanseverino, inoltre, furono restituiti tutti i feudi e gli stati che al tempo della persecuzione di re Manfredi erano stati sequestrati alla famiglia. Re Carlo I d'Angiò inviò il Sanseverino a Gerusalemme quale suo vicario generale, per prendere possesso di quel regno ceduto da Maria d'Antiochia. Ruggiero, giunto nella Città Santa il 7 giugno 1276, prese possesso del Regno di Gerusalemme e successivamente dell'isola di Cipro in nome di Carlo I d'Angiò. I Sanseverino raggiunsero tale grado di potenza, che fu loro concesso di coniare moneta e di investire i loro vassalli feudatari; essi inoltre si imparentarono con le famiglie reali d'Angiò-Durazzo e d'Aragona. Si ricorda che Carlo III di Durazzo era figlio di Margherita Sanseverino.
La famiglia Sanseverino fu ascritta a Napoli nel Seggio di Nilo; suoi membri furono gran conestabile, grande almirante, gran camerario, gran protonotario, gran giustiziere e altri rivestirono gli incarichi di viceré e di marescialli; ben dodici furono i cardinali di casa Sanseverino, tra i quali il primo fu Leone nel 1086 e l'ultimo fu Stanislao nel 1816. La famiglia possedette oltre 400 feudi, circa 60 contee, nove marchesati, dodici ducati e dieci principati, tra i quali quello di Salerno nel 1462 e quello di Bisignano nel 1463. Tra gli altri personaggi di questa famiglia, bisogna ricordare Roberto Sanseverino, vissuto nel XV secolo, conte di Marsico, grande almirante del Regno di Napoli e primo principe di Salerno, titolo concessogli da Ferdinando I d'Aragona il 30 gennaio 1462, con i titoli di "serenissimo" e di "potentissimo". Roberto Sanseverino ottenne incarichi e privilegi da re Ferdinando I d'Aragona, che lo nominò grande ammiraglio del Regno e fu al comando della flotta aragonese durante la battaglia di Ischia del 1464. Il Sanseverino sposò Raimondina del Balzo e fu tra i personaggi più influenti del tempo, presenziando per volere del re anche a numerose cerimonie ufficiali, come ad esempio, alle nozze di Ippolita Sforza con Alfonso d'Aragona, duca di Calabria.
Unico figlio di Roberto fu Antonello Sanseverino, secondo principe di Salerno, il quale sposò Costanza, figlia del duca di Urbino, Federico di Montefeltro. Ad Antonello, considerato capo della "congiura dei baroni", furono confiscati i beni e una volta espatriato, fu tra coloro che spinsero Carlo VIII, re di Francia a scendere in Italia, alla conquista del Regno di Napoli. Il figlio di Antonello, Roberto Sanseverino fu terzo principe di Salerno e sposò Maria d'Aragona, unica figlia di Alfonso, duca di Villermosa e nipote di Ferdinando il Cattolico.
Ferrante Sanseverino (1507-1568), quarto principe di Salerno, sposò Isabella, figlia di Bernardo Villamarina, conte di Capaccio e grande almirante del Regno di Napoli. Ferrante partecipò a numerose battaglie, come quella di Cerasole e sconfisse Pietro Strozzi, fu capitano generale durante la spedizione d'Africa e in Francia conquistò la città di Antibes e ottenne la capitolazione di Grasse. Il ramo primogenito della famiglia Sanseverino, quello dei principi di Salerno, si estinse proprio con la morte di Ferrante, avvenuta ad Avignone nel 1568.
La linea dei Sanseverino di Bisignano discese da Giacomo Sanseverino, vissuto nel XIV secolo, il quale fu primo conte di Tricarico e di Chiaromonte e sposò Margherita di Chiaromonte. Primo principe di Bisignano fu Luca Sanseverino nel 1463, figlio di Antonio, duca di San Marco, conte di Tricarico e di Chiaromonte e di Giovannella Orsini del Balzo. Luca Sanseverino sposò Gozzolina Ruffo, figlia del conte di Catanzaro Nicola. Il figlio primogenito di Luca, Girolamo Sanseverino, secondo principe di Bisognano, fu giustiziato nel 1487 in seguito alla congiura dei baroni. Dal suo matrimonio con Giovannella Gaetani dell'Aquila nacque Bernardino, il quale fu terzo principe di Bisignano. Quest'ultimo sposò Eleonora Todeschini Piccolomini. Il loro figlio Pietro Antonio fu quarto principe di Bisognano e sposò in prime nozze nel 1511 Giovanna Requesens; in seconde nozze nel 1533 Giulia Orsini e in terze nozze nel 1539Irene Castriosta Scanderbeg. Niccolò Bernardino Sanseverino, nato dalle terze nozze di Pietro Antonio, divenne quinto principe di Bisognano e nel 1565 sposò Isabella della Rovere, principessa di Urbino, figlia di Guidobaldo II e della principessa di Parma e Piacenza, Vittoria Farnese.
La linea dei Sanseverino, principi di Bisognano, si estinse con le otto figlie del principe Luigi Sanseverino (1832-1888), maggiordomo maggiore del re Francesco II di Borbone.
documentazione collegata
Sanseverino di Bisignano
fonti
Candida Gonzaga Beardo, de, Memorie delle Famiglie Nobili dell'Italia Meridionale, 1875;
Nicola della Monica, "Le grandi famiglie di Napoli", Newton & Compton Editori, Roma 1998.
Riferimenti su internet: www.sardimpex.com