struttura gerarchica
  • Segreteria di Stato di Guerra e Marina - II numerazione  1733 - 1802 
serie
Giornali del porto -repertorio
livello di descrizione
subseries
titolo e estremi cronologici
Giornali del porto - repertorio1740 - 1798
collocazione
stanza 171
ambiti e contenuto
Le "Relazioni del Capitano del porto" sono tra i documenti più significatici nell'ambito della documentazione della Segreteria di Guerra e Marina - ramo Marina.

Dal nucleo documentario afferente la Guerra e marina nella Segreteria di Azienda, segnalato dalla Mazzoleni, l'archivista Fausto de Mattia aveva, nel corso del suo lungo lavoro di ricognizione e identificazione, già individuato e distinto la documentazione relativa alle relazioni del porto della Marina; essa si interseca e completa perfettamente quella già esistente presso la sede di Pizzofalcone descritta nell'inventario 11. Uleriori documenti si trovano nella I serie della Segreteria di stato di Azienda (schede manoscritte in corso di verifica e identificazione che andranno aggiunte al presente repertorio).

L'inventario in oggetto, anno per anno, dunque riporta la consistenza delle relazioni giornaliere dei capitani del porto, divisa materialmente tra I e II numerazione della Segreteria di Marina, essenzialmente del capitano di Napoli, e in particolare della sua figura di maggiore importanza nella seconda metà del '700 ovvero l'ingegnere Giovanni Bompiede,.

I Capitani del porto esistevano già in epoca normanna sveva. Dai Registri della Cancelleria angioina scopriamo che esisteva la figura dei magistri procuratores et portulani "ai quali spettava l'esazione di alcune altre tasse che si dicevano demania, morticia et excadencia e dei diritti del porto, … divisi per quattro grandi regioni di loro competenza cioé:
magistri procuratores et portulani Apulie et Apruvi, dal fiume Tronto alla porta di Roseto nel golfo di Taranto;
Principatus et Terre Laboris
Calabrie
Sicilie"

Dalla prima parte del libro di Maria Sirago, "Quattro secoli di politica portuale" apprendiamo che  "Il Mastro Portolano esercitava funzioni di controllo su tutte le dogane, occupandosi dei traffici, dei diritti portuali e della vigilanza sull'entrata e l'uscita delle navi, facendo esigere i dazi dovuti dai suoi ufficiali, detti Credenzieri e Portulanoti, da lui nominati a seconda delle necessità... I Mastri Portolani risiedevano oltre che nella Capitale, dove convergeva sia il traffico di Terra di Lavoro che l'intero traffico regnicolo, nelle principali città portuali del Regno."

Nel 1546 nel "notamento de li offitii del regno di Napoli facto in la Regia Camera de la Sommaria" il guardiano del Porto era compreso tra gli uffici della Dogana della città di Napoli3. Il Guardiano del Porto aveva cura di custodire il Porto di Napoli e di esaminare i battelli che ne entrano ed escono, di farne rapporto al Vicerè, e di tenere conto delle feluche di guardia che si inviano fuori per prevenire contrabbandi, e per fare la scorta. Al funzionario sono affidati quindi la sicurezza e l'ordine del Porto, la sorveglianza sulle imbarcazioni che vi approdono e transitano, il controllo del sistema di difesa.
L'autorità che sovrintendeva al porto di Napoli, ancora nel XVIII secolo è rappresentata dal Capitano del porto.
Con Carlo di Borbone la fisionomia dell'ufficio subisce una significativa modifica: infatti dal 1745 alla carica di capitano del porto si conferisce dignità di impiego e, la stessa, non rientra più tra gli uffici vendibili. Da quel momento la carica sarà rivestita da un ufficiale militare con competenze tecniche. Dal 1748 al 1788 il capitano fu Giovanni Bompiede, ingegnere sardo il quale si distinse per i lavori di ampliamento del porto di Napoli.

Nella Nuova Collezione delle Prammatiche del regno di Napoli, di Lorenzo Giustinianai, all'interno del titolo De Nautis et portubus, troviamo pubblicata una prammatica di fine '700 che contiene (prammatica XXIII) le "Istruzioni per li porti del Regno di Napoli"4 con l'indicazione puntuale dei doveri e delle incombenze del capitano del porto.

Dai giornali del porto oltre i nomi delle navi mercantili in arrivo e in partenza dal porto, tipologia imbarcazione, bandiera e nome della barca, risultano il luogo di provenienza delle stesse e la durata del viaggio, il nome dei passeggeri e le merci trasportate, notizie sulla navigazione e altri particolari
come il capitano, la destinazione e a volte i nomi dei passeggeri trasportati.

Lo studio sistematico della sottoserie, considerando la sua regolarità, consentirà di realizzare statistiche sul commercio mercantile per la seconda metà del '700, in particolare per il porto di Napoli, sulle principali rotte commerciale che interessavano lo stesso e sull'eventuale spostamento di passeggeri che per quel periodo è documentato soltanto da alcuni registri della Segreteria di Casa antica5 e dalle sporadiche richieste di passaporto nella Segreteria di Stato degli Esteri.

Ferdinando Salemme
strumento di ricerca
1064 Giornali del porto
informazioni redazionali
Il repertorio è a cura dell'archivista Ferdinando Salemme.
Coordinamento scientifico dell'archivista Fausto de Mattia.