struttura gerarchica
  • Intendenza di Napoli - Terzo versamento 
serie
Intendenza di Napoli. III versamento (ex Divino Amore)
livello di descrizione
subseries
titolo e estremi cronologici
Belle arti, scavi, musei e biblioteche1806 - 1862  Da inventario i documenti arrivano fino al 1862, ma, nei fatti, la documentazione esistente si ferma al 1856
descrizione fisica
buste  32
soggetto produttore
Intendenza di Napoli, Napoli
ambiti e contenuto
L'Intendenza di Napoli, quale maggiore autorità governativa in ambito provinciale, gestiva numerosissimi affari, tra le altre cose, si occupava anche di Antichità e Belle Arti, dialogando, a livello centrale, con i vari organi preposti, di volta in volta, all' amministrazione di tali affari, il Ministero dell' Interno, il Ministero di Casa Reale, il Ministero della Pubblica Istruzione. Le carte relative alla materia "Belle Arti, Scavi, Musei, Biblioteche" sono raccolte tutte sotto una specifica serie, una delle tante in cui è articolato il cosiddetto "Terzo versamento" del grande archivio dell' Intendenza di Napoli. Si tratta di documentazione estremamente interessante, in tutto 32 fasci (9287 bis - 9318), i cui incartamenti coprono un arco cronologico che va dal 1806 al 1856. Le carte riguardano intanto i vari isituti addetti alla conservazione dei beni culturali, primi fra tutti il Real Museo Borbonico, la Biblioteca Reale e le altre biblioteche della Capitale (la Brancacciana, la Biblioteca dell' Università, la Biblioteca della Croce di Palazzo). Molte le carte, anche sulle accademie e le scuole preposte all' insegnamento delle Belle Arti, in particolare, sulla Real Accademia del Disegno. Notizie interessanti si ricavano sulle biblioteche dei monasteri soppressi, sull' opera degli scavi di Pompei, su altri monumenti archeologici sempre presenti nella provincia napoletana quali l'Anfiteatro Campano o la Grotta della Sibilla Cumana. Altrettanto importanti i documenti che riguardano gli oggetti d'arte presenti nelle chiese napoletane e della provincia e i lavori di restauro, per lo più agli affreschi, spesso improvvisati, che costrinsero il governo ad emanare ben due leggi di tutela sulla conservazione "degli antichi monumenti storici e d'arte". La prima del 13 maggio 1822, la seconda del 16 settembre 1839. Fu inoltre istituita la carica di "ispettore dei monumenti di antichità della provincia di Napoli" col compito proprio di vigilare sulla corretta conservazione di tutto il patrimonio culturale. Carica conferita all' erudito Stanislao d'Aloe, membro dell' Accademia Ercolanese nonché segretario della Direzione del Real Museo Borbonico.
Come spesso accade, alcuni incartamenti della serie "Belle Arti, Scavi, Musei, Biblioteche" sembrano non avere alcuna relazione con la materia trattata. In particolare, l'ultimo fascio, il 9318, sulla liquidazione dei conti nella provincia della Basilicata, è chiaramente fuori posto, appartenendo, invece, all' archivio della Gran Corte dei Conti.
Si segnalano infine due piante stralciate e attualmente conservate presso l'Ufficio Iconografico: una pianta dell' Edificio dei Regi Studi a firma degli architetti Maresca, Bonucci e Gasse e un prospetto del "Conventino al camposanto di Poggioreale" con la porta rimossa dal vano d' ingresso della chiesa dell'Incoronata di Napoli.
altri strumenti di ricerca
Inventario sommario n. 412
link allo strumento
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informazioni redazionali
Inventariazione a cura di Giovanna Caridei. Coordinamento scientifico dott. Fausto De Mattia. Responsabile della pubblicazione sul web dott.ssa Silvana Musella