serie
Persone
codice
0000000430
intestazione autorizzata
Bonghi, Ruggiero, docente universitario, deputato, ministro, (Napoli 1826 - Torre del Greco 1895)
date di esistenza
1826 - 1895
luogo/hi
Napoli  (residenza)
Torre del Greco  (residenza)
storia
Ruggiero Bonghi nacque a Napoli il 21 marzo 1826 da Luigi, avvocato di origine bergamasca e da Carolina de Curtis. Completata la prima formazione scolastica sotto la guida del nonno materno Clemente de Curtis, con il quale mantenne sempre un rapporto affettuoso, Ruggiero frequentò a Napoli il Collegio dei padri scolopi di San Carlo alle Mortelle. Per aver partecipato tra il 1846 e il 1848 ai moti per le riforme di governo e per la costituzione, fu in seguito perseguitato dalla polizia e stette nascosto nella Badia di Cava dei Tirreni per circa un mese durante il 1847. Nel 1848 Ruggiero Bonghi redasse in casa di Gaetano Filangieri la petizione inviata a Re Ferdinando II per la concessione della Costituzione. Fu nominato segretario della delegazione straordinaria inviata dal governo di Carlo Troya a Roma, Firenze e Torino per le trattative della Lega italiana. Tale delegazione, inviata e accolta anche dal papa Pio IX, si sciolse il 6 maggio 1848, e Ruggiero Bonghi, per timore di rappresaglie politiche, rimase a Roma fino all'agosto dello stesso anno. Da qui si trasferì a Firenze, dedicandosi agli studi e intrattenendo rapporti con alcuni personaggi del tempo, tra i quali Silvio Spaventa. Nel 1850, allontanatosi dalla Toscana, il Bonghi si recò a Torino dove frequentò le famiglie Arconti e Collegno. Tra il 1851 e il 1852 fu a Parigi, poi a Londra e, ritornato in Italia, soggiornò tra Torino e Stresa fino al 1859. In questi anni incontrò Alessandro Manzoni e Antonio Rosmini. Fu proprio in quel periodo che Ruggiero Bonghi scrisse le sue opere di filosofia più significative e si dedicò a studi filologici seguendo modelli stilistici e linguistici della letteratura italiana del trecento.
Nel 1855 Ruggiero Bonghi sposò Carlotta Rusca, dalla quale ebbe tre figli. Dal 1859 riprese la sua attività pubblica, impegnandosi nell'insegnamento universitario, nella vita politica e parlamentare e nel giornalismo. Nello stesso anno collaborò con Cavour ai preparativi della campagna di Lombardia e fu poi chiamato dall'allora Ministro della pubblica istruzione, Gabrio Casati ad occupare la cattedra di logica nell'Università di Pavia. Nel 1858 gli era stata concessa la cittadinanza sarda e il 25 marzo 1860 fu eletto deputato al Parlamento subalpino durante la VII legislatura. Ruggiero Bonghi ritornò a Napoli dopo la concessione della Costituzione e dell'amnistia da parte di Francesco II di Borbone il 25 giugno 1860. A Napoli diresse "Il Nazionale"; fu poi designato vicesindaco della città da Giuseppe Garibaldi e fu chiamato alla cattedra di storia della filosofia presso l'Università degli studi di Napoli. Il 9 novembre dello stesso 1860 fu nominato segretario del Consiglio di luogotenenza. Eletto deputato per l'VIII legislatura alla prima Camera del Regno d'Italia il 3 febbraio 1861, il Bonghi tornò a Torino e lì, nel 1862, fondò e diresse "La Stampa" fino al 1865. Nel 1866 assunse la direzione de "La Perseveranza" di Milano, che mantenne fino al 1874. Nel 1867 era stato chiamato a Milano a insegnare storia antica presso l'Accademia scientifica e letteraria, materia che avrebbe insegnato anche presso l'Università di Roma nel 1871. In quello stesso anno fu poi alla direzione dell'Associazione costituzionale di Napoli. Eletto più volte deputato in diversi collegi elettorali Ruggiero Bonghi fu nominato nel 1874 Ministro della pubblica istruzione, carica che ricoprì fino al 1876. Il suo impegno nell'ambito della pubblica istruzione lo vide poi membro del Consiglio superiore della pubblica istruzione.
Le speranze politiche del Bonghi di "formare un partito nuovo degli elementi più similari dell'antica Sinistra e dell'antica Destra", come si legge nel primo volume delle "Opere". rimasero deluse e lo portarono a polemizzare con la Sinistra, soprattutto in materia di politica ecclesiastica, alla quale il Bonghi si era dedicato, ma anche in materia di politica scolastica. Da ricordare a questo proposito l'intenso contrasto con Giovanni Giolitti iniziato nel 1889 e inaspritosi nel 1893, fino alla decisione di allontanarsi dalla politica, per le posizioni fortemente avverse che aveva assunto nei confronti della politica estera del Governo Italiano. Dopo la caduta del governo Giolitti, avvenuta il 24 novembre 1893, Ruggiero Bonghi fu rieletto deputato alla Camera il 10 giugno 1894 e il 26 maggio 1895 nel collegio di Isernia.
Negli anni '90 dell'800 Ruggiero Bonghi dovette anche affrontare una triste polemica con il mondo ecclesiastico che aveva male accolto la sua opera "Vita di Gesù", posta all'Indice dei libri proibiti con decreto del 16 marzo 1892. Questo atto provocò il suo risentimento, spingendolo a scrivere una lettera aperta a papa Leone XIII pubblicata nella "Nuova Antologia", in cui esprimeva i suoi sentimenti cattolici e la sua convinzione della possibilità di una collaborazione tra Stato e Chiesa.
Ruggiero Bonghi, trasferitosi da Roma a Torre del Greco per motivi di salute, vi morì il 22 ottobre 1895.
documentazione collegata
Ruggiero Bonghi
fonti
P. Scoppola, ad vocem, in Dizionario biografico degli italiani, pp. 42 - 51