serie
Persone
codice
0000000448
intestazione autorizzata
Colosimo, Gaspare, avvocato, deputato, ministro, (Colosimi 1859 - Napoli 1944)
date di esistenza
1859 - 1944
luogo/hi
Napoli  (residenza)
storia
Gaspare Colosimo, nato a Colosimi in provincia di Cosenza l'8 aprile 1859 da Pietro Paolo e da Artemisia Colosimo, si trasferì ben presto a Napoli in seguito alla morte del padre.
A Napoli fu affidato alle cure dello zio paterno, Domenico Colosimo, consigliere di Cassazione, e, in seguito alla morte di questo, entrò nel convitto del "Liceo Vittorio Emanuele II".
Il giovane Gaspare fu presto controllato dalla polizia per aver manifestato tendenze repubblicane che successivamente abbandonò, schierandosi prima con il duca di Sandonato e poi collaborando strettamente con Giovanni Giolitti. Prima di entrare in politica, il Colosimo fu molto attivo in ambito giornalistico collaborando a numerosi periodici, tra cui la "Lombardia" e il "Secolo" di Milano, il "Fascio della democrazia" di Roma. Fondò inoltre nel 1882 la "Lanterna" di Napoli, periodico di ispirazione repubblicana. Sposò la nipote di Francesco Saverio Arabia, Tommasina Grandinetti, da cui ebbe tre figli, Paolo, Domenico e Maurizio.
Gaspare Colosimo, laureatosi in Giurisprudenza a Napoli, cominciò ad esercitare con successo la professione forense. Si iscrisse all'albo degli avvocati e a quello dei procuratori e fu membro del Consiglio di Disciplina di Napoli. Prese parte a diversi processi dell'epoca, tra i quali si ricorda la difesa di Luigi Diaco sostenuta dal Colosimo nel 1888 davanti alla II Corte d'Assise di Napoli, la difesa di Carlo Altobelli davanti al Tribunale di Milano nel 1897 e la sua partecipazione al processo Summonte-Casale nel 1900.
La sua carriera politica lo vide dapprima consigliere provinciale di Casoria nel 1889 e consigliere comunale di Napoli nel 1892, poi deputato nel collegio di Serrastretta in Calabria ininterrottamente per nove legislature del Regno d'Italia, dalla diciottesima alla ventiseiesima nel Partito liberale democratico. L'attività parlamentare del Colosimo si protrasse fino al 1924 senza interruzioni. Tra gli incarichi che Gaspare Colosimo ricoprì, si annoverano quello di sottosegretario all'Agricoltura insieme al Pelloux nel 1898; quello di sottosegretario alla Giustizia nel 1906; alle Colonie nel 1912, e quello di ministro delle Poste dal 24 novembre 1913 al 21 marzo 1914 durante il governo Giolitti, della cui politica il Colosimo divenne interprete e mediatore. Nel 1916 accettò l'incarico di Ministro delle Colonie durante il governo Boselli, sostenendo l'espansionismo coloniale italiano in Africa.
Caduto il governo Boselli, Gaspare Colosimo fu riconfermato Ministro delle Colonie durante il governo di Vittorio Emanuele Orlando. In questo periodo realizzò diversi obiettivi: dotò le colonie di infrastrutture e concesse il parlamento alla Tripolitania e poi alla Cirenaica.
Nel 1919, dal marzo al giugno, in qualità di vicepresidente del Consiglio, si trovò a reggere le sorti dell'Italia in una situazione politico-economica molto critica, soprattutto per le difficili trattative di pace che Vittorio Emanuele Orlando stava conducendo a Parigi, il cui fallimento determinò la caduta del governo. Durante il periodo in cui fu vicepresidente del Consiglio, Gaspare Colosimo si interessò alla soluzione, insieme con Orlando, dei rapporti tra Stato e Chiesa redigendo una bozza di documento per le trattative con la Santa Sede. In seguito alla caduta del governo Orlando, il Colosimo non prese più parte attiva alla vita politica del paese. Dopo l'elezione a deputato per l'ultima volta nel 1921 nell'Unione nazionale democratica, nel 1924 uscì dalla scena ritirandosi a vita privata. In quello stesso anno, il 18 settembre fu nominato senatore del Regno per la terza categoria, riservata ai deputati dopo tre legislature e sei anni di esercizio. A Napoli fondò l'Istituto per Ciechi dedicato ad un suo figlio di nome Paolo, scomparso prematuramente. In questa stessa città morì il 7 settembre 1944. Il 18 marzo 1945 fu ricordato da Vittorio Emanuele Orlando nel Teatro Bellini. Il 5 maggio 1963 gli fu dedicato un busto in Castelcapuano.
Di Gaspare Colosimo bisogna ricordare la stesura delle "Memorie autobiografiche" conservate nel Fondo Colosimo presso l'Archivio di Stato di Catanzaro. Fra le sue opere si citano: "In memoria di G. Nicotera. Commemorazione fatta nella sala del Circolo calabrese di Napoli", Napoli 1894; "Discorso sull'agricoltura e l'avvenire del Mezzogiorno pronunziato a Catanzaro in nome del Governo", Napoli 1899; "Interessi coloniali", Milano 1918; "Le nostre colonie, la guerra e il dopoguerra. Un'intervista della Tribuna con S.E. Colosimo, ministro delle Colonie", Roma 1918; "Relazione al Parlamento sulla situazione politica economica ed amministrativa delle Colonie italiane presentata alla Camera dei deputati il 23 febbraio 1915 ed al Senato del Regno il 28 febbraio 1915", Roma 1918. Sono stati inoltre pubblicati gli "Scritti" e i "Discorsi Parlamentari".
documentazione collegata
Gaspare Colosimo
fonti
G. Masi, ad vocem, in "Dizionario biografico degli italiani", pp. 472-474;
"I Senatori del Regno 1848-1931", Segretariato generale del Senato, Roma 1931;
"I deputati al Parlamento dal 1848", Centro Romano Editoriale, Roma 1978;
Mario Missori "Governi, alte cariche dello Stato, alti magistrati e prefetti del Regno d'Italia", Ministero per i beni culturali e ambientali P.A.S., Sussidi 2, Roma 1989;
Riferimenti su Internet: www.sindacatoforensenapoli.it