serie
Persone
codice
0000000492
intestazione autorizzata
Tommasi, Donato, marchese, avvocato, funzionario pubblico, ministro (Napoli 1761 - s.l. 1831)
date di esistenza
1761 - 1831
luogo/hi
Napoli  (residenza)
storia
Nato a Napoli il 26 novembre 1761 in una ricca famiglia borghese, trapiantata a Napoli dalla Puglia, intraprese subito la vita forense. Fin dal 1781 entrò a far parte della Massoneria. Fu discepolo e amico di Gaetano Filangieri, alla cui morte pubblicò un "Elogio storico".
Nel 1789 fu inviato a Palermo in qualità di Avvocato fiscale della Regia Commenda della Magione, primo gradino di una brillante e fortunata carriera di uomo di Stato, alla fine del 1792 divenne Fiscale del Real Patrimonio. Aspirò invano a incarichi che gli consentissero di ritornare a Napoli e fu invece colto a Palermo dagli avvenimenti del 1799.
Dal 1800 al 1812 fu Conservatore generale della Reale Azienda e nel 1808 fu inviato in Spagna per una delicata missione politica. Nel 1810 gli fu conferito il titolo di marchese.
Dal marzo del 1812 alla fine del 1814 scomparve dalla scena politica siciliana, senza però venir meno al dibattito politico di quegli anni.
Nel giugno del 1814 tornò a svolgere un ruolo di primo piano nella direzione dello Stato, a partire dal momento in cui ebbe fine il vicariato generale del principe Francesco insieme con l'esaurirsi del predominio del partito filoinglese, e Ferdinando riprese il potere diretto in Sicilia. Già alla fine del 1813 aveva ricevuto l'incarico di esaminare le nuove istituzioni introdotte nel Regno di Napoli dai francesi e di "presentare le proprie conclusioni, in vista di una riorganizzazione giuridica e amministrativa di quel regno" (Feola, p. 176).
Restaurata la dinastia borbonica a Napoli, il Tommasi fece parte, insieme con Luigi de' Medici, del governo costituito il 4 giugno 1815, in qualità di ministro sia degli affari interni sia della giustizia e del culto. Il 27 marzo 1817, in luogo del Ministero dell'interno gli fu affidato quello della Cancelleria generale. In seguito al moto del luglio 1820, lasciò la capitale, nella quale rientrò dopo la restaurazione del marzo dell'anno seguente. Il 5 giugno 1822 fu nominato ministro degli affari ecclesiastici e nel 1830, nell'ambito del rimpasto governativo seguito alla morte di Luigi de' Medici il 25 gennaio di quell'anno, assunse la carica di presidente del Consiglio dei ministri.
Donato Tommasi morì il 19 marzo 1831.
documentazione collegata
Carte di Donato Tommasi
fonti
R. FEOLA, "Dall'Illuminismo alla Restaurazione. Donato Tommasi e la legislazione delle Sicilie", Napoli, Jovene, 1987.
"L'Archivio del Ministero della Presidenza del Consiglio dei ministri del Regno delle Due Sicilie", inventario a cura di Paolo Franzese, Napoli, Luciano, 1998 (Archivio di Stato di Napoli, Quaderni della Scuola di archivistica, paleografia e diplomatica).