struttura gerarchica
  • Scritture contabili di Casa Reale Borbonica 
serie
Scritture contabili di Casa Reale Borbonica
livello di descrizione
fonds
titolo e estremi cronologici
Tesoreria della Real Casa1815 - 1865
unità di descrizione Anagrafe collegata
Tesoreria della Real Casa
soggetto produttore
Maggiordomia maggiore. Soprintendenza generale di Casa reale, Napoli
collocazione
stanza 166
storia istituzionale
L'archivio della Tesoreria della Real Casa rappresenta una delle serie di scritture prodotte dagli uffici contabili della Real Casa Borbonica, complementare all'archivio della Contadoria e della Controloria.
Esso comprende materiale archivistico che integra e arricchisce il fondo Archivio amministrativo della Real Casa, III e IV inventario, per l'epoca del secondo periodo borbonico.
La Tesoreria di Casa Reale fu istituita col decreto del 16 maggio 1820, ovvero con il "Regolamento per la Casa Reale e sue dipendenze, per il personale e per la contabilità". In quel momento le entrate, la dote e le rendite dei cespiti di proprietà della Real Casa dipendevano immediatamente dalla Tesoreria di Casa Reale: infatti con il decreto portante l'organizzazione della Tesoreria Generale, n. 232 del 27 dicembre 1815, che prevedeva l'abolizione del Tesoro reale dal 1° gennaio 1816), si disponeva, all'articolo 17, che "La nostra real Casa avrà la sua dote che sarà versata al suo tesoriere particolare, senza che il Ministero delle Finanze vi abbia alcuna ingerenza; e per conseguenza la controleria generale non vi prenderà altra parte, che non permettere che sieno fatti pagamenti al di là della dote assegnata, senza una nostra speciale autorizzazione sottoscritta di nostra mano."
Il tesoriere apparteneva ai cinque capi subalterni dalla Real Segreterie di Stato di Casa Reale, insieme al controloro, al vedore delle reali cavallerizze, al capo della real tappezzeria e al contador principale.
La Tesoreria era composta da tre ufficiali, un soprannumerario, un usciere e un facchino: per molti anni, tra gli anni venti e trenta dell'800, fu Vincenzo Manganelli a dirigere l'ufficio.

I conti di tutte le dipendenze di Casa reale, per il tramite della Segreteria di Stato di Casa Reale, come prescriveva l'art. 87 del regolamento del 1820, dovevano essere rimessi alla Contadoria Principale "perché questa, trovandoli in regola per lo conteggio, ne spedisca le liberanze agli interessati per mezzo della Tesoreria di Casa Reale."
Indipendentemente dai cinque capi di corte, il Cappellano maggiore intendeva alle spese della cappella reale e dei privati oratori; il Maggiordomo maggiore alle spese di cucina, sanserie, cereria, foreria e tappezzeria; il Cavallerizzo maggiore alle spese della stalla, paggeria e real razza dei cavalli; il Somigliere a quelle della camera, del guardaroba, guardagioie e della tappezzeria e il Cacciatore maggiore alle spese della balestreria e altre attinenti alla caccia ed ai luoghi di caccia da lui dipendenti.
Dette spese con i relativi pagamenti riguardavano stipendi, assegni fissi, spese ordinarie e straordinarie non solo degli uffici di Casa reale ma anche dei carichi attribuiti nel corso del tempo alla Segreteria poi Soprintendenza di casa reale.

Nei volumi della Tesoreria sono raccolte tutte le liberanze dei pagamenti eseguiti a firma del segretario di Stato di Casa Reale ed effettuati tramite prelevamento dal fondo della dote assegnata alla Real Casa.
Il Tesoriere aveva nel banco una madrefede con la intestazione "Tesoreria della Real Casa" sulla quale erano fatti tutti i pagamenti delle liberanze spedite dalla Contadoria principale.
In esecuzione degli articoli 9 e 122 del regolamento del 16 maggio 1820 vengono emanate le istruzioni per la Tesoreria nelle quali si elencono, unitamente ai relativi modelli, le relative scritture contabili: un conto corrente di tutte le operazioni giornaliere e un registro di corrispondenza.
In particolare era previsto che ogni mese i capi di corte e degli uffici spedissero i conti al controloro per il visto, per il ramo delle cavallerizze al vedore, e quindi venivano inviati per l'approvazone sovrana al segretario di stato, che li trasmetteva alla Contadoria principale "perché questa, trovandoli in regola per il conteggio, ne spedisca le liberanze agli interessati per mezzo della Tesoreria di Casa reale. Tutte le liberanze che saranno spedite dalla Contadoria principale si rimetteranno dal contador principale con borderò al segretario di stato il quale le passerà coi conti corrispondenti al Tesoriere per adempire ai pagamenti." Risultavano direttamente responsabili dei pagamenti effettuati "il tesoriere, per la parte materiale dei pagamenti e il contador principale, per la parte morale."
Alla fine di ogni anno il tesoriere di Casa Reale doveva presentare al Segretario di Stato di Casa Reale il suo conto materiale con gli introiti ed esiti; unito a tal conto doveva presentare un dettagliato borderò delle somme esistenti in Tesoreria.
Il Ministero e segreteria di stato di Casa reale e degli ordini cavallereschi, nel secondo periodo borbonico, va incontro a numerose variazioni nelle competenze oltre che nella struttura: essa riguarda gli oggetti e gli interessi particolari della real casa e famiglia, dei siti reali e degli ordini cavallereschi (cfr. r.d. 10 gennaio 1817) fino al 1821, anno in cui riunisce tra le sue attribuzioni anche i siti reali e l'ufficio del cacciatore maggiore con le rispettive dipendenze, l'ufficio del cappellano maggiore e le reali cappelle, i beni farnesiani, la contea di Mascali, i palazzi reali di Napoli e di Sicilia e gli altri edifici di real pertinenza, tutti gli ordini cavallereschi, la biblioteca borbonica, la direzione generale dei musei e scavi di antichità, l'officina dei papiri, il palazzo dei regi studi, le scuole di belle arti, il laboratorio di pietre dure, l'edificio del San Carlo, la Società reale borbonica e la stamperia reale (cfr. Regi decreti 20 giugno e 10 luglio 1821).
Questo assetto rimase invariato fino al 1832, quando soppresso il ministero, viene istituita la Soprintendenza generale di casa reale (cfr. r.d. 9 settembre 1832) governata da un Maggiordomo maggiore con competenze limitata all'amministrazione dei soli affari riguardanti la casa e i siti reali, i beni e le proprietà della corona, mentre gli altri carichi vengono ripartiti tra i diversi ministeri (le antichità e belle arti passano agli interni per poi finire all'Istruzione).
Nel 1852 infine, con r.d. del 17 gennaio, rientrano nell'immediata dipendenza della Soprintendenza generale il museo e la biblioteca borbonica, l'officina dei papiri ercolanese e gli scavi di Pompei ed Ercolano.

              
                                    Ferdinando Salemme
ambiti e contenuto
Il Fondo della Musica
Tra i volumi più significativi sono senz'altro da segnalare i volumi intitolati "Esito sui Monti delle vedove, fondo di musica, di rimonta e delle vetture", 1820-1850, con lacune per alcuni anni1 : in essi, nella parte realtiva al fondo di musica, si possono indicare pagamenti relativi a concerti e a rappresentazioni date nei teatri del regno in cui si ha notizia di compagnie di ballo, di professori di musica e di impresari.
Negli altri volumi numerose sono le spese per balli e ricevimenti a corte, e pagamenti per viaggi di sua maestà in varie località. Notevole è il materiale relativo alle attività di artigiani e di un gran numero di pittori, scultori, incisori e restauratori.

A partire dal 1821 e per gli anni in cui dipendono dalla segreteria di casa reale il museo e la biblioteca borbonica, gli scavi di Pompei ed Ercolano etc. Frequenti ricorrono i pagamenti per l'acquisto di quadri e di oggetti di interesse artistico e archeologico, di libri per la biblioteca borbonica e per la biblioteca privata di sua Maestà ed ancora cenni su ritrovamenti di oggetti antichi, poi trasportati al Museo. Ancora indicazioni di piante, modelli in sughero e lavori in oreficeria danno la misura della vastità del campo di ricerca, anche al di fuori del quadro specificamente economico, illustrato anche da notizie relative a contribuzioni fondiarie, fitti e acquisti di terreni e fabbricati, lavori di manutenzioni dei palazzi di ral pertinenza. Provando a sfogliare, ad esempio, il volume 58, relativo alle liberanze per l'anno 1825, è possibile trovare il pagamento per l'orefice Filippo Ajello per la realizzazione di 12 piatti d'argento (liberanza 17), ma anche il pagamento del medico di famiglia (liberanza 20); il pagamento al partitario Dell'Aquila per i lavori degli scavi di Pompei (liberanza 49) o il pagamento all'architetto Antonio Niccolini per le opere realizzate in occasione del funerale del re Ferdinando I in Santa Chiara.
Attraverso il numero della liberanza e l'anno è possibile recuperare facilmente ulteriori e più consistenti informazioni sull'oggetto dei pagamenti nella serie "Volumi di cautele" della Contadoria (vedi inventario 1010 - Contadoria Principale, Cautele (1-1431) anni 1820-1858).
strumento di ricerca
1051 Tesoreria di Casa Reale