struttura gerarchica
  • Complessi documentari dell'Archivio di Stato di Napoli 
  • Sede centrale 
serie
Complessi documentari (Anagrafe degli archivi)
livello di descrizione
fonds
titolo e estremi cronologici
Reale Accademia di scienze e belle letteresec. XV - 1850
altra denominazione: Badia di Mileto
descrizione fisica
pezzi  333
soggetto produttore
Reale accademia di scienze e belle lettere, Napoli
Badia di Mileto, Mileto
collocazione
locale 218
storia istituzionale
Fondata nel 1778, l'Accademia fu solennemente inaugurata il 5 luglio 1780. L'amministrava una Giunta di economia, costituita dal presidente, dal vicepresidente, dal tesoriere, dall'avvocato fiscale della corona e dal segretario del registro. Gli accademici, distinti fra pensionari e onorari, erano ripartiti in quattro classi: matematica, fisica, antichitą, storia medievale. La nomina dei membri, in tutto 291, era sottoposta all'approvazione del re. Nel giugno del 1779 l'Accademia fu dotata delle rendite della Badia di Mileto, dichiarata di regio patronato, e di altre rendite, fra cui quelle del Collegio Ancarano di Bologna, e dell'affitto dell'arrendamento del Protomedicato. Sulle finanze dell'Accademia gravavano numerose spese, fra cui l'impianto del museo d'antichitą, l'invio di giovani a Parigi e a Roma perchč si perfezionassero nelle belle arti. L'istituto ebbe vita fino al 1805. Il Beltrani, nella sua relazione sull'Accademia pubblicata nel 1905, riferisce che le carte relative all'attivitą scientifica dell'istituto sono andate disperse.
ambiti e contenuto
Le Carte della Reale Accademia erano in origine comprese nell'archivio di Casa Reale, come risulta dall'inventario 80 bis della Sezione Diplomatica, elenco non precisamente databile, ma presumibilmente redatto nel corso del decennio francese. In questo strumento non si nota alcuna distinzione fra le carte della Segreteria di Stato degli affari esteri e quella di Casa Reale. Per vicende non ancora chiarite, questi documenti finirono poi in un locale ad uso del Grande Archivio di Napoli presso l'abolito Banco dei poveri, dal quale furono trasferiti nel 1846 alla sede del medesimo Grande Archivio (vedi inventario n. 87, cc. 237-238). In tale occasione le carte dell'Accademia dovettero essere aggregate nuovamente all'archivio di Casa Reale, come testimoniato dalla relazione di F. Trinchera che le segnala appunto come serie di quel fondo (p. 335).
Oggi, invece, le carte dell'Accademia si configurano come un fondo autonomo, costituito in larga misura da una parte dell'archivio della Badia di Mileto, i cui beni furono assegnati in dotazione all'Accademia nel 1779, poco dopo la sua istituzione (un'altra parte si trova, invece, a Roma presso il Collegio greco dei Gesuiti, a cui la Badia apparteneva dal 1581 al 1718); al contrario, il vero e proprio archivio dell'Accademia, di cui si conserva un inventario analitico nel fascio 289 del fondo stesso, risulta in gran parte disperso. Infine va segnalato che i fasci 290-331 costituiscono aggiunte posteriori, fatte con atti processuali trasmessi dalla Sezione Archivi giudiziari del Grande Archivio (inventario n. 87, cc. 257-259), in due distinte consegne rispettivamente nel 1853 e nel 1855 (inventario n. 87, cc. 257-259).
Per le carte della Badia di Mileto si segnala, oltre l'inventario n. 93, un notamento compilato in occasione della consegna dei beni e dei documenti della Badia al vescovo di Mileto nel 1718
strumento di ricerca
0182 Badia di Mileto - Inventario generale
altri strumenti di ricerca
inventario 0183