struttura gerarchica
  • Questura di Napoli - Archivio generale  1888 - 1901 
serie
Archivio generale. Passaporti ed Emigrazione (1888 - 1901)
livello di descrizione
series
titolo e estremi cronologici
Passaporti ed Emigrazione1888 - 1901
unità di conservazione
buste  2938 - 3375; 3387 
descrizione fisica
buste  438
bibliografia (campo unico)
Maria Rosaria Ostuni, Leggi e politiche di governo nell'Italia liberale e fascista, in Storia dell'emigrazione italiana, Roma, 2001, pp. 309-319; Augusta Molinari, Porti, trasporti, compagnie, ivi, pp. 237-255; Paolo Franzese, Emigranti ed emigrazione a Napoli fra la fine dell'Ottocento e la prima guerra mondiale. Fonti documentarie, figure sociali e istituzioni, in Archivio storico dell'emigrazione italiana, anno 2, numero 1, 2006; ID., Le fonti dell'Archivio di Stato di Napoli per la storia dell'emigrazione italiana, in Archivio storico dell'emigrazione italiana, anno 3, numero 1, 2007.
storia istituzionale
La legge n. 5866 del 30 dicembre 1888 sull'emigrazione si configurò come una legge finalizzata a mantenere l'ordine pubblico minacciato dalla spinta ai movimenti migratori data dall'esplosione delle rotte transoceaniche. Pur proclamando la piena libertà di emigrare (art. 1), essa disciplinava l'attività degli agenti e dei subagenti che dovevano ottenere, per esercitare la loro attività, rispettivamente, una patente ministeriale o prefettizia (art. 2); inoltre, regolamentava i termini del contratto di trasporto; sottraeva l'emigrante all'imposizione di patti vessatori (art. 12); creava le Commissioni arbitrali per la risoluzione delle vertenze tra emigranti e vettori (Ostuni, 2001). L'obbligo del passaporto per espatriare sarebbe subentrato solo nel 1901, con l'emanazione di una nuova legge sull'emigrazione: il rilascio del documento per espatriare rimase infatti fino a quell'anno regolamentato dalla legge sarda del novembre 1857, che ne affidava il rilascio all'Intendente (poi Prefetto) o al Delegato di pubblica sicurezza con incarico sul circondario (Franzese, 2007).
storia archivistica
La circolare della Direzione generale di pubblica sicurezza del Ministero dell'interno del 16 settembre 1887 n. 9048, relativa agli archivi dei servizi di pubblica sicurezza, introdusse un nuovo titolario, articolato in un solo livello e in numero limitato di voci per un totale di 24, suddividendo la documentazione nelle tre grandi partizioni del Gabinetto, della Polizia giudiziaria e della Polizia amministrativa (le due ultime partizioni avrebbero poi costituito il cosiddetto "archivio generale" della Questura di Napoli). La categoria 20 della divisione Polizia amministrativa fu intitolata "Passaporti e Emigrazione"; rinviava, come riferimento normativo, alla legge sarda del 13 novembre 1857 in materia di rilascio dei passaporti, poi estesa a tutto il Regno d'Italia dopo l'Unità e affiancata, a partire dall'anno successivo a quello di emanazione del titolario, dalla legge sull'emigrazione n. 5866 del 1888.
All'interno dell'Archivio generale della Questura di Napoli, per gli anni 1888-1901, la documentazione classificata nella categoria 20 comprende 438 buste numerate progressivamente (da 2938 a 3375, mancando le buste 3376-3386 che contenevano le matrici dei passaporti, e la busta 3387). In totale le buste contano un numero complessivo di circa 22000 fascicoli intestati a persone, con l'eccezione di 47 fascicoli non nominativi di cui si dà conto nella sezione Criteri di ordinamento.
Originariamente, oltre alla classificazione da titolario, i fascicoli venivano contrassegnati e raggruppati per lettera iniziale del cognome dell'intestatario.

Criteri di ordinamento
Il lavoro che si pubblica è il risultato della revisione, realizzata nei mesi di marzo-maggio 2020, di una schedatura avviata nel 2007. La schedatura fu all'epoca impostata per raggruppamenti corrispondenti alle unità fisiche di conservazione, ciascuno contrassegnato dalla lettera alfabetica iniziale dei soggetti intestatari dei fascicoli ivi contenuti, attribuendo a questi ultimi una nuova numerazione, diversa da quella originaria del soggetto produttore. Gli elementi della descrizione furono ridotti ai seguenti elementi: cognome, nome e patronimico dell'intestatario del fascicolo (Titolo), nominativi di eventuali altri intestatari (Integrazione al titolo), anno di apertura del fascicolo (Date) desunto dalla coperta del fascicolo. Lo stato della schedatura così realizzata presentava numerose criticità e rendeva inoltre indispensabile una verifica sulla documentazione per appurare la corrispondenza con la banca dati. Effettuate le verifiche e correzioni esposte sopra, è stato infine necessario eliminare il livello intermedio di raggruppamento per unità fisica di conservazione, eliminando al contempo il contestuale riferimento alla lettera alfabetica ordinatrice che non corrispondeva completamente al contenuto dichiarato (a causa dell'uso antico di rubricare i cognomi introdotti da una preposizione o da un articolo per il secondo termine o per la presenza di fascicoli "intrusi" per errore materiale dell'impiegato di questura).
La restituzione di un inventario "piatto", risultato degli interventi attuali, ordinato alfabeticamente, risponde, tra l'altro, alla necessità pratica di offrire allo studioso una possibilità di ricerca che vada al di là della ricerca per parola chiave: l'estrema approssimazione nella trascrizione dei nomi da parte degli impiegati della questura, da una parte, insieme alla possibilità che il cognome abbia subito variazioni nell'uso nel corso del tempo, suggeriscono l'opportunità di scorrere l'elenco per individuare versioni vicine e compatibili col nome che si cerca. Per i fascicoli con più intestatari e per gli intestatari successivi al primo, tuttavia, ci si dovrà affidare comunque alla ricerca libera in banca dati per parola chiave.
Dall'elenco di circa 22000 fascicoli sono stati eliminati n. 9 fascicoli in pessime condizioni di conservazione di cui risultava illeggibile il nome dell'intestatario e di cui esiste un elenco agli atti d'ufficio.
In coda all'elenco si è invece scelto di collocare la descrizione di n. 47 fascicoli non nominativi, che trattano perlopiù questioni di massima (circolari, statistiche, informazioni ecc.) o affari specifici (emigrazione verso determinati paesi, categorie particolari di lavoratori ecc.): il loro accorpamento in coda consente allo studioso di verificarne più agevolmente l'interesse.
Infine, si segnala che, dalle notizie riportate nella precedente schedatura, numerosi fascicoli risultano vuoti e degli atti in esso contenuti è a volte indicato il passaggio in altri anni o in categorie diverse dell'archivio.
ambiti e contenuto
I fascicoli della categoria 20 della Polizia amministrativa "Passaporti e Emigrazione" possono riferirsi a: a) fascicoli nominativi per la richiesta di un passaporto; b) fascicoli nominativi relativi alla sorveglianza sugli emigranti; c) fascicoli non nominativi riguardanti questioni di massima (circolari, statistiche ecc.) o affari specifici relativi a specifiche mete dei movimenti migratori o determinate categorie di lavoratori.
Nel primo caso, il fascicolo-tipo può comprendere l'istanza del richiedente e tutta la documentazione prodotta a suo supporto (certificati di stato civile, atto di notorietà per testimoni redatto da un ufficiale di pubblica sicurezza o di stato civile per attestare la veridicità delle condizioni dichiarate dal richiedente, certificazione delle pendenze penali, lettere dei familiari a cui si intendeva ricongiungersi nel paese di arrivo, certificato di buona condotta e nulla osta rilasciato dal sindaco o da altra autorità di pubblica sicurezza, atti dell'esito di leva, foglio di congedo illimitato, autorizzazione del Ministero della guerra all'espatrio ecc.). Per estensione, recano come oggetto del fascicolo la dicitura "Passaporto" anche quelle pratiche non riferibili strettamente ad una istanza di rilascio del permesso ad espatriare, ma che rinviano a richieste di intervento all'autorità di p.s. finalizzate al controllo dei soggetti in procinto di partire e ad una casistica varia e disparata collegata alla richiesta del permesso a espatriare. A tale proposito, è importante ricordare che il passaporto veniva rilasciato dal prefetto o dal delegato di pubblica sicurezza con competenza sul circondario e il rilascio era condizionato ad un nulla osta dell'autorità di p.s. Rispetto a questa prima tipologia di fascicolo e al corrispondente procedimento attestati nella serie, bisogna rilevare che essendo Napoli città sede di ufficio di Questura, quest'ultima riceveva e validava le istanze provenienti da Napoli e dal suo circondario (la cui competenza territoriale era stata definita dalle leggi sull'unificazione amministrativa post unitaria), e quindi restituisce il quadro di una emigrazione di élites artigianali, commerciali, operaie, professionali (si segnalano, a titolo esemplificativo, i fascicoli relativi a Maria Bakunin e a Matilde Serao). Sfugge, quindi, al fascicolo-tipo "richiesta di passaporto" di questa serie il quadro delle masse rurali che tanta parte ebbero nella grande emigrazione transoceanica di fine secolo XIX, mentre delinea movimenti migratori tipici di una popolazione "cittadina", rinviando agli archivi delle autorità di pubblica sicurezza delle altre province meridionali per la ricostruzione dell'esodo dalle campagne che aveva nel porto di Napoli il trampolino di lancio verso oltreoceano (a tale proposito, si segnala il fascicolo 3047.024, sull'istituzione di nuovi consolati all'estero: nel 1889, il questore di Napoli non ne ravvisava la necessità poiché la "scarsa emigrazione che avviene da questo circondario" era composta "quasi tutta da artisti e diretta in città principali" già sedi consolari).
La seconda tipologia di fascicolo intestato a persone attestata nella serie è il fascicolo relativo alla sorveglianza sugli imbarchi e sugli imbarcati, cioè sul microcosmo di soggetti protagonisti del fenomeno migratorio e che aveva nello scalo marittimo e nella locale Delegazione di pubblica sicurezza un osservatorio attento e scrupoloso. Emigranti clandestini, soggetti attenzionati per reati, minorenni in procinto di partire senza accompagnatori, agenti e subagenti ecc. erano oggetto della sorveglianza attiva dell'autorità di pubblica sicurezza, che svolgeva un ruolo di sentinella rispetto agli effetti potenzialmente devastanti del fenomeno migratorio sugli individui e sugli equilibri familiari e comunitari che esso andava ad intaccare.
Infine, nella serie è attestato un numero di fascicoli non nominativi relativi a questioni di massima (statistiche, informazioni, circolari ecc.) e ad affari particolari relativi a paesi di arrivo, categorie specifiche di lavoratori ecc., in numero di 47 sui circa 22000 totali.
informazioni redazionali
Il presente strumento di ricerca è stato realizzato da:
Fortunata Manzi, coordinamento scientifico, verifica, integrazione e revisione dei dati, introduzione all'inventario;
Annunziata Bellofatto, Gianluca Bianco, Giovanna Caridei, Sonia Mustaro, Antonio Palmieri, Luca Pascucci: verifica, integrazione e revisione dei dati.