struttura gerarchica
  • Complessi documentari dell'Archivio di Stato di Napoli 
  • Sede centrale 
serie
Complessi documentari (Anagrafe degli archivi)
livello di descrizione
fonds
titolo e estremi cronologici
Ruffo di Bagnarasecc. XIV - XX
descrizione fisica
pezzi  non numerati
soggetto produttore
Ruffo, duchi di Bagnara, principi di Sant'Antimo, principi di Fiumara di Muro, principi della Motta, duchi di Baranello, baroni di San Lucido, marchesi di Guardia (secc.XV-XX); Napoli
collocazione
locale 168
storia istituzionale
Il ramo di Bagnara si staccò da quello principale di Sinopoli con Esaù Ruffo che ottenne il 24 maggio 1484 dal re Ferdinando d'Aragona conferma al precedente privilegio dato il 27 ottobre 1464 a favore di Guglilmo Ruffo e dei suoi fratelli Carlo, Esaù ed Enrico della terra e governo di Bagnara. Già però l'8 gennaio 1460 il re Ferdinando aveva concesso al conte di Sinopoli, Carlo Ruffo, la secrezia e portolania di Bagnara in perpetuo. Il ramo primogenito dei Bagnara si estinse in D. Ippolita Ruffo che, dopo la morte di Nicolò, sposò in seconde nozze il celebre medico Domenico Cotugno. Seguì il ramo secondogenito di Bagnara, duchi di Baranello con Litterio, primogenito di Paolo Ruffo. Le figure più in vista di questa famiglia furono sicuramente il cardinale Tommaso Ruffo, vescovo di Ferrara e legato della città di Bologna, ed il cardinale Fabrizio Ruffo, tesoriere della Camera Apostolica.
ambiti e contenuto
Una prima parte dell'archivio Ruffo di Bagnara fu acquistato dal Ministero dell'Interno il 30 dicembre 1968, in seguito a parere favorevole della Giunta del Consiglio Superiore degli Archivi. Le carte furono vendute da Filippo Cianfaglione tramite la Soprintendenza archivistica per la Sicilia, dalla quale pervennero all'Archivio di Stato di Napoli. Nel 1981 fu acquistato un altro gruppo di scritture appartenenti ai Ruffo di Bagnara, le quali, conservate nella Villa Lucia, pervennero all'Archivio di Stato di Napoli tramite la Soprintendenza archivistica per la Campania l'11 dicembre 1981. Un terzo gruppo di scritture infine, conservate nel palazzo ducale di Ruoti e privo di mezzi di corredo, fu acquistato e consegnato all'Archivio di Stato di Napoli il 22 giugno 1982. L'archivio, nel suo complesso, si riferisce ai Ruffo duchi di Bagnara, principi di Sant'Antimo, principi di Fiumara di Muro, principi della Motta, duchi di Baranello, baroni di San Lucido e marchesi di Guardia.
La prima parte dell'archivio si articola nelle seguenti dieci serie documentarie:
I: "Famiglia";
II: "Cardinale Tommaso Ruffo";
III: "Cardinale Fabrizio Ruffo";
IV: "Patrimonio";
V: "Questioni Ereditarie";
VI: "Processi";
VII: "Corrispondenza";
VIII: "Varie";
IX: "Memorie e Stampe";
X: "Pandette".
Tra le carte di famiglia si annoverano procure, memorie, capitoli matrimoniali, carte di successione. Si segnala un breve di Urbano VIII datato 10 aprile 1642. Tra le carte del cardinale Tommaso Ruffo si segnalano scritture relative allo sbocco del fiume Reno nel Po; carte inerenti l'appalto delle "alumiere" della Camera Apostolica (1785-1790); carte relative alle monete in corso nello Stato Pontificio. Si annoverano inoltre memorie, note di spese, introiti provenienti da vendite del grano, regolamenti e statuti relativi all'elezione dei consoli dell'Università di Roma per il "magazzino di Grassi", ed alcuni "motu prorio", tra i quali quello di Papa Pio VII dato il 10 settembre 1816, relativo ai regolamenti per la fabbricazione dei drappi di lana, pubblicato con editto del cardinale Pacca il 26 ottobre 1816. Tra le carte del cardinale Fabrizio Ruffo, priore di Bagnara, si segnala la corrispondenza con il marchese della Guardia, Francesco Ruffo; con la contessa di Isnello, Lucrezia Ruffo; corrispondenza con Francesco Vallapreta e con Vincenzo Ruffo, principe di Sant'Antimo. Tra la documentazione a stampa si segnalano editti, memorie, reali dispacci e reali decreti, ordini reali e istruzioni.
Le carte patrimoniali si riferiscono ai feudi e ai beni che i Ruffo di Bagnara possedevano in Calabria, in Molise e in Campania. Si citano i feudi di Baranello, di Cortale, di Fiumara di Muro, di Fiumefreddo, di Gragnano, di Maida, di Melicucco, di Montebello, di Motta San Giovanni, di San Lucido, di San Lorenzo. Si annoverano inoltre scritture relative ai feudi di Sicilia; carte del "Monte dei Ruffi" e della prelatura Ruffo; documentazione inerente i lavori eseguiti alle proprietà Ruffo, tra le quali il palazzo al Largo del Castello a Napoli e il palazzo del duca di Baranello sito nella Villa Reale di Portici.
Tra le scritture relative alle questioni ereditarie, si annoverano quelle per l'eredità di Somma; produzioni giudiziarie del 1633 tra il duca di Bagnara, Francesco Ruffo e il principe della Scaletta, Antonio Ruffo. Si segnalano scritture pertinenti alla eredità Filangieri, all'eredità Sicignano, all'eredità Paternò e all'eredità Modica.
Un'altra serie documentaria è denominata "Appendice"; si segnala inoltre un volume in pergamena contenente atti relativi alla vendita e all'acquisto del feudo di Baranello effettuato da Paolo Ruffo nel 1724.
L'archivio conservato nella Villa Lucia e acquistato nel 1981, consta di 175 pergamene e di circa 400 pezzi, tra volumi di conti, registri, pacchi e carte sciolte. Tra le pergamene, quella più antica è datata 1332 e ben 49 appartengono al periodo angioino e aragonese.
Tra le carte, di natura giudiziaria, contabile e patrimoniale, vi sono volumi copialettere, pacchi di documentazione e carte sciolte. Per questa parte dell'archivio esiste un elenco di consistenza redatto dalla Soprintendenza archivistica per la Campania all'atto della consegna del materiale all'Archivio di Stato di Napoli.
L'archivio conservato nel palazzo ducale di Ruoti e acquistato nel 1982, privo di mezzi corredo, comprende soprattutto documentazione di natura contabile(circa 3000 pezzi) relativa alle terre di Bella, di Baragiano e di Ruoti (1810-1900); atti di natura giudiziaria (circa 20 pezzi) relativi alla causa tra il principe Ruffo e il Comune di Ruoti; documentazione relativa ai boschi (circa 20 pezzi) e mappe catastali relative alle proprietà Ruffo, alcune delle quali in cornice (circa 10 pezzi).
Si sottolinea infine che, anche questo per questo nucleo di scritture esiste un elenco di consistenza redatto dalla Soprintendenza archivistica per la Campania nel 1982.
strumento di ricerca
1065 Archivio Ruffo di Bagnara - III parte
0663 Ruffo di Bagnara
strumenti di ricerca presenti in Sala di Studio
a cura di Renata Orefice