serie
Enti
codice
0000000224
intestazione autorizzata
Supremo consiglio di cancelleria, Napoli
contesto: Regno delle due Sicilie
date: 1816 - 1820
date di esistenza
1816 - 1820
storia
Soppresso con il decreto del 17 luglio 1815 il Consiglio di Stato, "corpo consultivo" del decennio francese, fu istituito, nell'ambito della Cancelleria Generale del Regno, un "Supremo Consiglio di Cancelleria", "per la discussione e preparazione degli affari più importanti dello Stato", presieduto appunto dal Ministro Cancelliere (a cui sarebbe succeduto poi nel 1822 il Presidente del Consiglio dei Ministri). Si trattava, nonostante la "dichiarazione" sopra riportata, di un'"istituzione debole" perché rigidamente ancorata al potere ministeriale, sicché non riuscì mai, nella sua breve vita, ad assumere una funzione di effettivo rilievo nella compagine dello Stato.
Organizzata con la legge 1816, i suoi componenti - dodici, nominati dal re, fra cui tre reggenti di camera, ossia presidenti di sezione - furono nominati con decreto del 31 gennaio 1817 (ma erano previsti consiglieri "straordinari", figure istituzionali competenti in alcune occasioni). Il Consiglio aveva poi un segretario generale e otto (poi elevati a sedici) referendari. Il suo regolamento interno fu approvato con decreto del 24 marzo 1817 (ma "articoli addizionali" furono aggiunti con i decreti 3 e 20 giugno dello stesso anno). Era diviso in tre camere:
a) giustizia e affari ecclesiastici;
b) finanze, interno e polizia;
c) guerra e marina.
Naturalmente si limitava a dare "pareri su speciale commissione" del re. Assai vaste, in teoria, le sue attribuzioni, dai progetti di legge e regolamenti di pubblica amministrazione agli "abusi" in materia ecclesiastica, dalla naturalizzazione degli stranieri all'istituzione di corpi morali, nonché a tutte le autorizzazioni previste per le attività economiche dei comuni e dei pubblici stabilimenti (alienazioni, acquisti, concessioni in enfiteusi, affitti, convenzioni, nuove imposizioni, celebrazione di fiere e mercati, accettazione di legati e donazioni ecc.) a cominciare dall'esame dei loro bilanci di previsione.
Il Consiglio fu soppresso durante il periodo costituzionale del 1820-1821, con il decreto del 20 luglio 1820, poiché il nuovo ordinamento prevedeva una diversa articolazione istituzionale sul piano consultivo (peraltro mai attuata). La soppressione fu confermata immediatamente dopo quella "parentesi", con il decreto del 29 marzo 1821. Subito dopo però fu annunciata la creazione di due consulte per le due parti del regno (decreto 26 maggio 1821), la cui effettiva installazione avvenne solo tre anni dopo e che ebbe, almeno in una prima fase, un ben diverso rilievo istituzionale.
condizione giuridica
uffici centrali della Restaurazione
documentazione collegata
Supremo Consiglio di Cancelleria
fonti
G. LANDI, "Istituzioni di diritto pubblico del Regno delle Due Sicilie" (1815-1861), I, Milano, Giuffrè, 1977, pp. 439-448.
A. SALADINO, "Il Supremo Consiglio di Cancelleria nel Regno delle Due Sicilie", in "Studi in onore di Riccardo Filangieri", III, Napoli, 1959, pp. 377-415.