serie
Enti
codice
0000000840
intestazione autorizzata
Consiglio di governo, Napoli
contesto: Italia
date: 1860 - 1861
Consiglio di prefettura, Napoli
contesto: Italia
date: 1861 -
date di esistenza
1860-
storia
La Luogotenenza delle province napoletane, estendendo all'Italia meridionale, con decreto del 2 gennaio 1861, n. 140, le disposizioni della legge comunale e provinciale del 23 ottobre 1859, prevedeva in ogni provincia un Governatore, un Vicegovernatore e un Consiglio di Governo. Quest'ultimo era incaricato di dar parere nei casi previsti dalle leggi e dai regolamenti e tutte le volte che il Governatore ne avesse bisogno. Quando con r.d. 9 ottobre 1861, n. 250, i governatori e i vicegovernatori presero rispettivamente il nome di prefetti e di sottoprefetti, anche il Consiglio assunse la denominazione definitiva di Consiglio di Prefettura. In una situazione ancora caratterizzata dalla provvisorietà e dall'assenza di un assetto istituzionale unitario, ma anche dalla necessità di non interrompere e di non rallentare il funzionamento dell'amministrazione pubblica, con r.d. 16 ottobre 1861, n. 275, furono delegate alle autorità giudiziarie e ai prefetti alcune funzioni, che la legge comunale e provinciale aveva attribuito al governo centrale,. Fra queste funzioni era la facoltà di concedere, sentito però il Consiglio di Prefettura, il regio exequatur alle provvisioni delle autorità ecclesiastiche estere per dispense a contrarre matrimonio fra persone legate da vincoli di parentela. (decreto 2 gennaio 1861, art. 133).
Il Consiglio di Prefettura era anche organo del contenzioso amministrativo, sistema che, già compreso nell'ordinamento giuridico del Regno delle Due Sicilie, fu mantenuto dopo l'unità (si veda 'Consiglio d'Intendenza').
Nel 1861, con r.d. 9 dicembre n. 355, fu delegata ai prefetti delle province napoletane la facoltà di approvare, previo il parere del Consiglio di Prefettura, "le deliberazioni dei consigli comunali concernenti i dazii, le privative e le imposte da stabilirsi per far fronte alle spese necessarie da stanziarsi nei bilanci di quei comuni per l'anno 1862". La stessa disposizione fu poi prorogata fino al 1864.
La legge comunale e provinciale, pubblicata come allegato A alla Legge sull'unificazione amministrativa del Regno d'Italia del 20 marzo 1865, n. 2248, ribadito che in ogni provincia ci sarebbero stati un prefetto e un Consiglio di Prefettura, confermò anche le attribuzioni di quest'ultimo, ridusse il numero massimo dei suoi membri da cinque a tre. La stessa legge attribuì alla Deputazione provinciale, organo già previsto dalla precedente normativa, il compito di approvare le deliberazioni dei consigli comunali riguardanti l'aumento delle imposte, i regolamenti dei dazi e delle imposte comunali. Il regolamento di questa legge, emanato con r.d. 8 giugno 1865, n. 2321, stabilì che la Segreteria della Prefettura avrebbe provveduto anche al "servizio occorrente presso il Consiglio di Prefettura". "Soppresse, ad opera della riforma del contenzioso amministrativo varata con le leggi di unificazione (20 marzo 1865, n. 2248, allegato E) le funzioni giurisdizionali dei consigli (tranne rare eccezioni), soppresse le attribuzioni di tutela verso i comuni, affidate prima alla Deputazione provinciale, poi alle Giunte provinciali amministrative, le attribuzioni del Consigli di Prefettura rimangono prevalentemente di tipo consultivo" (V. Mazzarelli, "Prefetto e prefettura", "Enciclopedia del diritto", XXXIV, Milano, Giuffré, 1985, pp. 952-972). La legge sul contenzioso amministrativo del 1865 stabiliva, all'art. 16, che erano temporaneamente mantenuti nelle province napoletane e siciliane "i procedimenti riguardanti scioglimento di promiscuità, divisione in massa e suddivisione dei demani comunali e quelli di reintegra per occupazione o illegittima alienazione dei demani medesimi. I prefetti continueranno a svolgere le loro funzioni in tale materia, udito solo l'avviso di funzionari aggiunti con le norme da stabilirsi mediante decreto reale, il quale avviso terrà luogo di quello del Consiglio di Prefettura". L'attribuzione della presidenza del Consiglio al prefetto tendeva a farne "una camera di risonanza delle determinazioni del prefetto stesso. Viceversa si dà risalto alla collaborazione utilmente prestata dai membri del consiglio nei compiti di amministrazione attiva: i componenti possono essere inviati in un comune per il disbrigo degli affari in ritardo; due di essi fanno parte permanentemente della Giunta provinciale amministrativa; uno di essi può sostituire il prefetto, quando anche il viceprefetto è impedito" (V. Mazzarelli, "Prefetto e prefettura", "Enciclopedia del diritto", XXXIV, Milano, Giuffré, 1985)
condizione giuridica
uffici periferici postunitari
documentazione collegata
Consiglio di Prefettura di Napoli. Contenzioso amministrativo
fonti
V. MAZZARELLI, "Prefetto e Prefettura", "Enciclopedia del diritto", XXXIV, Milano, Giuffré, 1985, pp. 952-972.