serie
Famiglie
codice
0000000288
intestazione autorizzata
Di Tocco, principi di Montemiletto (XIII-)
date di esistenza
sec. XIII-
luogo/hi
Napoli  (residenza)
storia
I di Tocco, famiglia ritenuta di origine longobarda, dovettero essere presenti nel beneventano già al tempo di Alessio I Comneno, imperatore di Bisanzio. Da Tocco, paese del circondario di Benevento, presero la signoria ed il nome. Il ramo di Acaja discese da Leonardo di Tocco, che fu luogotenente e capitano generale di Filippo, nipote di Roberto d'Angiò e principe di Taranto, nella sua spedizione in Macedonia al tempo del tentativo di espansione in Oriente degli Angioini di Napoli. L'altro ramo, quello più rappresentato dai documenti dell'archivio, è quello dei principi di Montemiletto, che si estinse con Giovan Battista, marito di Porzia Caracciolo di Avellino, che non ebbe figli e, pertanto, chiamò a succedergli Carlo e Leonardo di Tocco del ramo di Acaja. Alla famiglia di Tocco apparteneva il giurista, maestro a Bologna, Carlo, autore delle celebri glosse alle "Leges Langobardorum" del 1537. Da ricordare anche Cantelmo, cardinale arcivescovo di Napoli nel sec. XVII Maria Antonia, duchessa di Popoli, che, al tempo della rivoluzione del 1799, si meritò il titolo di "madre della patria". Al ritorno dei Borbone i di Tocco furono dichiarati rei di stato ed ebbero i beni sequestrati. Nel penultimo decennio del sec. XVIII Nicola di Tocco, duca di Sicignano, fu contitolare della ditta Sicignano e Becci di Napoli, che si interessava del commercio del grano. Dopo il 1861 i di Tocco non passarono al nuovo regime, ma tennero i contatti tra il re in esilio ed i superstiti borbonici in Napoli. Nella famiglia Tocco di Montemiletto si estinse la casa Cantelmo Stuart dei reali di Scozia, verso la metà del secolo XVIII.
documentazione collegata
Di Tocco di Montemiletto