serie
Famiglie
codice
0000000470
intestazione autorizzata
Carafa, principi di Colubrano e duchi di Maddaloni, (secc. XVII-XIX); Napoli
date di esistenza
secc. XVII-XVIII
luogo/hi
Napoli  (residenza)
storia
Il ramo dei Carafa di Colubrano discese da una linea collaterale dei Carafa, duchi di Maddaloni, alla quale subentrò dopo la morte di Marzio Domenico, decimo e ultimo duca di Maddaloni. Il primo principe di Colubrano fu, nel 1617, Carlo Carafa, patrizio napoletano, il quale sposò Zenobia Caracciolo, figlia di Giovan Francesco Caracciolo di Carbonara. Il titolo di principe di Colubrano passò alla nipote di Carlo, Zenobia, la quale vi rinunciò nel 1635 a favore del figlio primogenito Fabio Carafa, che divenne quindi secondo principe di Colubrano. Fu nel 1807 che i beni e i titoli dei Carafa, duchi di Maddaloni passarono al ramo collaterale dei Carafa di Colubrano. Infatti, Francesco Saverio Carafa, ottavo principe di Colubrano e barone di Formicola riuscì "come legittimo rappresentante del ramo cadetto di Maddaloni, a ottenere l'assenso regio, entrando in possesso non solo dei beni feudali, ridotti ormai ai soli titoli, dopo la soppressione dei feudi operata da Giuseppe Bonaparte, ma anche dei beni allodiali appartenenti ai duchi di Maddaloni". Il Casato dei Carafa di Colubrano fu rappresentato da dieci membri della famiglia, i quali si tramandarono il titolo di principe. Il ramo dei Carafa, principi di Colubrano e duchi di Maddaloni si estinse con Marzio Gaetano Carafa, decimo e ultimo principe di Colubrano, duca di Maddaloni, duca di Alvito, marchese di Arienzo, Grande di Spagna di prima classe. Questi fu autore di messe sacre e sposò una Caracciolo, principessa di Atena (Lucana), dalla quale non ebbe figli. Marzio Gaetano Carafa nel 1848 fu ambasciatore di re Ferdinando II presso papa Pio IX a Roma. Delle sue tre sorelle, la prima si imparentò con i Proto, duchi di Albaneta, la seconda con i Guarino, duchi del Poggiardo e la terza con la famiglia Barraco. In queste tre famiglie confluirono i titoli che furono dei Carafa di Colubrano e di Maddaloni. Tra i membri della famiglia Carafa di Colubrano bisogna ricordare Michele Enrico Carafa, nato a Napoli il 17 novembre 1787 e morto a Parigi il 26 luglio 1872, figlio cadetto di Giovanni Carafa, principe di Colubrano, duca di Alvito, e di Teresa Lembo. Michele Enrico, destinato alla carriera militare, intraprese però gli studi musicali studiando sotto la guida di Francesco Ruggi nel Conservatorio di Santa Maria di Loreto a Napoli. Michele Enrico Carafa fu autore di drammi, melodrammi e operette, tra le quali l'opera semiseria in due atti del 1802 intitolata "Il Fantasma". Nel 1806, giunto a Parigi, divenne allievo del maestro Cherubini e compose l'opera in un solo atto "La Musicomania". Dovette interrompere gli studi musicali e riprendere la carriera militare, combattendo nell'esercito francese. Nel 1808 sposò a Napoli Antonietta d'Aubertan e riprese gli studi musicali. Dopo un'ulteriore breve parentesi militare al servizio di Gioacchino Murat, esordì come operista facendo rappresentare "Il Vascello d'Occidente", libretto di L.A. Tottola. Il Carafa riscosse grande successo nei teatri più importanti d'Italia, tra cui Napoli, Roma, Milano, Firenze, Venezia. A Parigi esordì con l'opera "Jeanne d'Arc à Orléans", libretto di Théaulon e A. Dartois. Michele Enrico Carafa rappresentò una delle figure più importanti nel mondo musicale parigini dei primi decenni dell'800, contribuendo anche alla diffusione della musica italiana all'estero. Grande amico di Rossini, collaborò con lui scrivendo alcune arie per l' "Adelaide in Borgogna" del 1817 e per il "Mosè in Egitto" del 1818.
documentazione collegata
Carafa di Maddaloni, Carafa di Colubrano
fonti
Bibliografia: G. Fusco: I Carafa di Maddaloni e la Baronia di Formicola, in Archivio storico di Terra di Lavoro, I, 1956;
Berardo Candida Gonzaga, de, Famiglie Nobili delle province Meridionali, Napoli 1875;
Enciclopedia storico-nobiliare italiana, a cura di V. Spreti, ristampa anastatica Forni, Bologna 1978;
Nicola della Monica, Le grandi famiglie di Napoli, Newton & Compton Editori, 1998 Roma;
Dizionario Biografico degli Italiani, ad vocem Carafa, Michele Enrico, pp. 585-588;
Riferimenti su internet: www.sardimpex.com